Capitolo 11

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Apro gli occhi di scatto, risvegliandomi di colpo dal mio profondo sonno, ho la vista ancora un po' appannata e faccio fatica a ricordarmi dove sono. Mi guardo attorno, sono su un divano  e non sul letto di camera mia, attorno a me le pareti sono dipinte di bianco, c'è un tappeto al centro della stanza, un tavolino, degli scaffali e delle foto, così, di colpo, mi ricordo tutto. Sono a casa di Niall. Mi ricordo tutto quello che è successo ieri sera e mi sento così in imbarazzo; mi sono mostrata fragile davanti a una persona in pratica a me sconosciuta e non solo, ho avuto pure il coraggio di farmi portare a casa sua. Che cogliona.

Decido di alzarmi dal letto e di andare a preparare la colazione, sostanzialmente per due motivi, il primo é perché  voglio sdebitarmi con Niall, e ovvio, una colazione non può bastare ma lui ieri è stato così gentile con me che anche io oggi voglio fare qualcosa per lui; il secondo motivo è che ho fame. Mi dirigo verso l'unica porta che c'è su questo piano della casa e che presumo sia essere la porta della cucina, entro e le mie ipotesi si confermano. Non so minimamente dove siano le pentole per cucinare o dove tenga Niall le stoviglie o che tipo di colazione preferisca, se quella dolce o quella salata. Inizio a curiosare un po' in giro per la cucina fino a che non trovo delle padelle, una  caffettiera, uova, bacon, biscotti e tazzine. Mi metto subito al lavoro preparando bacon  e uova strapazzate, ne preparo solo una porzione nel caso in cui lui preferisca la colazione salata, sento già il buonissimo odore di bacon affumicato... intanto metto su a fare il caffè e devo ammettere che l'odore acre di caffè e quello del bacon affumicato non si sposano bene insieme...

Quando è tutto pronto apparecchio la tavola e cerco lo zucchero per il caffè, frugo in un po' di armadi e lo trovo in un' armadio ad angolo, è sull'ultimo ripiano, mi sforzo per  focalizzare la mia concentrazione solo sullo zucchero e mi allungo sulle punte per afferrarlo e quando sento qualcuno alle mie spalle sussurrare con voce impastata dal sonno "Buongiorno" mi spavento e quasi non mi cade lo zucchero in testa. Tiro un sospiro di sollievo quando capisco di essere riuscita ad afferrare lo zucchero senza combinare disastri e mi giro verso Niall che è fermo sullo stipite della porta e che mi guarda con un sorriso sul volto e la faccia stanca, i capelli spettinati, una maglia bianca addosso e i pantaloni grigi del pigiama, cavolo è davvero bello.

"Buongiorno anche a te Niall" dico sorridendo imbarazzata.

"Umh che cos'è questo profumino?" sorride e si avvicina al piano cucina.

" Vuoi dire questo odore nauseante? Ho preparato la colazione solo che non sapevo se tu la preferivi dolce o salata così le ho preparate entrambe" sto farneticando, quando sono in ansia mi succede spesso.

Niall mi guarda sorridendo e percepisco che sta trattenendo una piccola risata, probabilmente starà pensando che sono buffa. Dio mio che imbarazzo

"Non dovevi disturbarti a preparare la colazione" dice continuando a sorridere e guardandomi negli occhi.

"Oh ma figurati, tanto avremmo dovuto mangiare lo stesso qualcosa e diciamo che lavorando in un bar me la cavo abbastanza bene a preparare la colazione" dico accennando una piccola risata. Anche lui ride e i suoi occhi si fanno più luminosi mentre ride.

"Beh allora grazie!"

Ci sediamo e iniziamo a fare colazione.

"Dunque cosa preferisci, colazione dolce o salata?" dico mentre sorseggio il mio caffè, in realtà odio il caffè ma questa non è casa mia e non c'era altro quindi andrà benissimo così.

"In realtà alterno dolce e salato a seconda dei giorni ma penso proprio che oggi mangerò tutto!" dice ridendo e io lo seguo a ruota.

"Tu invece come la preferisci?"  domanda realmente incuriosito.

So Far So Good (Per Ora Tutto Bene) - Niall Horan Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora