Capitolo 15

94 5 0
                                    


Davvero non so come sentirmi. Non so cosa pensare. Non riesco a fare nulla, neanche a muovermi. Non riesco nemmeno a riconoscermi. Non so chi sono.

Siamo tutti riuniti in presidenza. Già. Qualcuno pensando bene che la scenata sfociasse in una rissa, ha chiamato il preside che ci ha convocati tutti nel suo ufficio.

E ora stiamo seduti ad aspettare che il preside nel suo ufficio finisca di chiamare tutti i nostri genitori per avvertirli dei casini in cui ci siamo cacciati.

Lucas mi scuote delicatamente. "Tutto okay?"

Tutto okay? Non lo so. Potrebbe andare peggio?

"Vuoi dell'acqua?" Mi chiede ancora sottovoce. Sento la sua preoccupazione nella voce. Forse pensa che potrei svenire da un momento all'altro. Devo avere proprio una brutta cera. E Luke sa perfettamente che con questa storia tornerò a mangiare di meno, per i miei sensi di colpa.

"No, grazie." Rispondo.

Per fortuna Claire e Samuel non sono stati convocati come noi in presidenza. Ci siamo finiti solo in sei. E Betty e Cedric sono seduti uno affianco all'altro. Dall'altra parte della stanza ci sono io che li guardo con distacco, cercando di capire come sia potuto succedere questo casino.

Alla mia destra Cole non sembra affatto preoccupato, nè tantomeno Kevin, al suo fianco. Ma invece, alla mia sinistra sento l'agitazione di mio fratello.

Abbasso lo sguardo sulle sue mani e vedo che trema. Chiudo un'attimo gli occhi dicendomi che siamo in un bel pasticcio. Sorrido leggermente alla parola 'pasticcio', per poi prendere una mano di Luke senza guardarlo in viso. Non potrei reggere anche la sua di tristezza.

Il preside apre la porta del suo ufficio e ci squadra tutti e sei. "Che devo fare con voi? Ragazzi davvero. Ho già problemi con dei ragazzi che non si sono costituiti per ciò che hanno commesso a scuola procurando danni all'istituto..."

Ah già. Luke e Betty. Roteo gli occhi e riabbasso il mio sguardo come se fossi scocciata. E in effetti lo sono. Potrei impazzire se passo ancora 10 min in questa stanza con queste persone.

"Jane Shirley Dwiyth, mi stupisco di te. Sei entrata da poco nella scuola e già ti trovo in presidenza. Non me lo aspettavo. Ringrazia il cielo che non siete scoppiati in una rissa." Mi rimprovera il preside. "Lucas, mi aspetto molto di più da te e, McCrown," fa cenno di no con la testa. "so che non c'entra in questo momento, ma devo ricordarti che per frequentare gli allenamenti di football, tu debba tenere una certa media di voti. Bolton sai già cosa penso." Poi si rivolge a Betty e Cedric. "Davvero ragazzi... Grey e Hopkins non so che dire sul vostro conto. Io vorrei capire cosa è successo tra voi, so che siete tutti amici e adesso da un momento all'altro vi siete separati. Le vostre relazioni personali non mi riguardano ma, essendo nel mio istituto, dovrò tener conto della cosa. Quindi se qualcuno volesse confidarsi io sono qui, a disposizione degli alunni. Anche di pomeriggio se ce n'è bisogno."

Il preside ci rivolge un ultimo sguardo prima di girare i tacchi per ritirarsi nell'ufficio. "Ah," si ferma. "Spero di non dover fare ricorso ad un'altro appello. Buona giornata."

E detto questo si chiude la porta alle spalle.

_

John ci è venuto a riprendere a scuola subito dopo che il preside lo aveva chiamato.

In macchina nessuno è riuscito a dire una parola. E ho visto il volto di Cole, che prima era molto tranquillo davanti al preside, terrorizzato. Come se avesse paura del padre.

In questo momento avrei bisogno di un grande e caloroso abbraccio. Ma non saprei proprio da chi. Vorrei mio padre qui insieme a me in questo momento.

ConfusionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora