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20.

«Per quanto tempo dobbiamo camminare?!»
«Ancora un po'...» gli aveva ripetuto una decina di volte.
Trovarono posto su una roccia e Toby sbuffò esausto per il sudore che gli incollava i vestiti alla pelle umidiccia.
«Adesso fa' in fretta, Jonah! Non ho tutto il tempo del mondo!»
«Ripago ogni mio secondo col silenzio, Tobias, lo sai...»

Il ragazzone lo sapeva bene, tanto che il viso già paonazzo si arrossò ancor di più al sol pensare a cosa si stesse riferendo. Poche sere prima l'aveva beccato nei bagni a trastullarsi mentre ripeteva quel nome per aumentare l'eccitazione; lui che stava lì col cellulare in mano e una voce che gli domandava, dall'altra parte, cosa stesse succedendo, si era ritrovato di fronte al corpo seminudo di Toby, il suo fiato ansimante, quel Julio fra le labbra e il pene in erezione stretto nella mano.

Non era bastato dirgli che non era omofobo e non giudicava la masturbazione come un atto osceno per calmarlo. Toby era andato in iperventilazione e aveva impiegato una mezz'ora buona per tranquillizzarsi, prima di implorarlo di non dir niente a nessuno e tacere su quanto avesse visto e sentito.

Trovarsi ricattato in quel modo lo metteva in una posizione scomoda, ma il fatto che nessuno in quei giorni l'aveva appeso all'asta per le mutande lo portava a fidarsi del biondino.

«Fa' in fretta, però...»
Senza mezzi termini gli chiese perché mai tutti avessero tanta paura di Abraham. Nella sua semplicità, quella domanda riuscì a tramortire Toby.

Impacciato, non seppe cosa rispondergli e balbettò all'aria, prima di domandargli a sua volta perché volesse saperlo.

«Oggi, dopo pranzo... ho scambiato qualche chiacchiera coi Lupi. Ricky ha parlato male di Tyler, Tom gli ha detto che, se ne aveva voglia, poteva dirlo direttamente ad Abraham, ma lui ne era parecchio restio, nonostante sembrasse molto incazzato...»

Gli fece un breve resoconto di quanto successo e a quelle parole vide Toby annuire silenzioso; era sicuro che avesse già sentito quei discorsi ma, anche lui, non aveva detto una sola parola all'Alpha.

«Hanno paura della... della Luna Piena» rispose serio, poi, vedendolo confuso, gli chiese se sapesse cosa fosse. «Quando spunta, succedono cose strane. I Lupi la chiamano anche "La Notte della Vendetta". Non si sa come, ma ogni torto viene rivendicato... ma non posso dirti altro.»

Qualsiasi incitamento a proseguire sembrò non bastare, così dovette ricorrere ai ricatti per fargli vuotare il sacco. Toby raccontò di un paio di fatti riguardanti Tyler, di torti subiti e ragazzi che avevano osato prenderlo in giro, di come questi si fossero ritrovati in brutte situazioni, quella notte.

«Come Craig?»
«Sì, esatto. Sai già tutto?»
«I Lupi mi hanno raccontato ogni cosa» mentì. «Ma dimmi pure la tua versione...»
Toby tirò su gli occhiali e prese un gran respiro.

Hidewood (Parte 2/2) ↠ [🌈 LGBT+ STORY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora