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39.

A Jonah sembrò fosse accaduto tutto in un sogno. Quando uscì dal bagno si ritrovò davanti i visi di Victor e Julio che lo rimproveravano per averci messo fin troppo tempo. Si voltò, incrociando quello di Simon che lo scrutò sospettoso. Fu il pallore di Jonah a tradirlo: Simon lesse nei suoi occhi che doveva aver sentito ogni cosa di quella conversazione con Tyler.

«Piccolo bastardo!»
Digrignò i denti da lupo e senza che Jonah avesse il tempo di realizzare, le mani di Simon lo spinsero forte a ridosso della porta. Questa si aprì di botto, facendo piombare Jonah per terra col corpo di quella bestia addosso e le fauci spalancate contro il suo viso. Ne poteva sentire il fiato rabbioso avvicinarsi pericolosamente alla giugulare.

Il suo istinto gli venne incontro. Anni e anni passati a fare a cazzotti e a tenere gli occhi aperti perfino nelle ore più tranquille del giorno avevano affinato le sue capacità di prontezza. Se non fosse stato per le sue braccia indebolite, gli avrebbe assestato un destro coi fiocchi; e invece, a stento, riuscì a non farsi mordere.

Victor e Julio assistevano con un filo di sadico divertimento a quella scazzottata. Volevano vedere fino a che punto il loro amico fosse stato in grado di conciare quel bastardo peggio di quanto già non fosse.
Più allarmato di loro, d'altro canto, sembro essere proprio l'Alpha.
Aveva udito dei ragazzini mormorare di pugni e liti in corso, mentre stava facendo un bagno in tutta tranquillità.
Non ebbe bisogno di sporcarsi le mani; gli bastò richiamare l'amico perché lui, come un perfetto automa, si staccasse da Jonah e si tirasse in piedi.

Con uno slancio, afferrò Jonah per le braccia e lo tirò su; irato, si voltò verso Simon in cerca di qualche spiegazione.
L'amico non perse tempo a sbraitargli contro; parlò di come Jonah l'avesse provocato, di come avesse, addirittura, offeso Tyler, cosa che aveva mandato lo stesso Simon in bestia: per questo l'aveva picchiato. 

Col fiato corto, Jonah provò ad obiettare, ma la mano dell'Alpha contro il suo petto parve pesargli come un macigno, impedendone qualsiasi movimento.

«Ti meriti il pozzo, schifoso bastardo!» sbraitò Simon.

Tutti i Falchi si erano avvicinati, incuriositi e intimoriti al contempo. Nello sguardo fiero dell'Alpha che incrociò il suo, confuso e spaventato, Jonah lesse la propria sentenza.

«La mia pazienza ha raggiunto il limite, con te, ragazzino

Toby, con le mani in mano, si sentì scuotere, pervaso dalla freddezza della sua voce.

  «Ma io... non ho fatto un cazzo!» sbraitò Jonah con tutte le poche forze rimaste sul fondo del suo corpo scosso. «Ho solo-» fece per aggiungere, ma perfino in quel momento così delirante, il suo pensiero correva a Tyler, alla sua  sicurezza. Lui rischiava il pozzo -qualsiasi cosa "il Pozzo" fosse- eppure, perfino quando era il suo istinto a prevalere e la sua incolumità a esser messa a rischio, la mente lo riportava lì, ovunque Tyler fosse.

Hidewood (Parte 2/2) ↠ [🌈 LGBT+ STORY]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora