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Ciao Hyung, come va? Spero tu stia bene. A proposito ho dato il tuo indirizzo a Taehyung. Perché onestamente credo sia il momento giusto!Per favore non uccidermi? Il tuo amico preferito.

Jungkook cancellò il messaggio per la millesima volta.

No.

Se voleva rimanere in vita, perché Hoseok era la creatura più gentile del mondo tranne quando decideva di arrabbiarsi con te, era meglio abbandonare l'idea di avvisarlo di cosa stava per accadere e procedere con il piano e basta.

Per un momento si chiese se sbattere la testa sul volante ripetutamente sarebbe bastato a fargli dimenticare di aver mai incontrato Jimin o se ci avrebbe guadagnato solo un bernoccolo con tanto di mal di testa al seguito. Data la sua fortuna recente era probabile l'ultima opzione. Jungkook sospirò. Aveva guidato in tutta fretta dal suo ufficio fino a quel bar, tutto pur di essere sicuro di arrivare in orario al suo appuntamento con l'assistente personale di Taehyung, Kim Seokjin, un essere umano noto per la sua totale mancanza di pazienza nei confronti dei ritardatari. Mantenere il buon umore di quell'uomo era tra i suoi massimi interessi.

In realtà Jungkook e Seokjin erano amici d'infanzia e conoscevano l'uno i difetti e i pregi dell'altro a menadito, con quella rassegnazione che gli amici di lunga data e quasi fratelli hanno. Jungkook era stato incontrollabile a quattro anni come lo era adesso, così come Seokjin era e sarebbe sempre stato fin troppo preciso. 

In ogni caso, quando Taehyung gli aveva chiesto se conosceva una persona affidabile, meticolosa nel suo lavoro e che masticasse i principi base di economia, Seokjin gli era venuto subito alla sua mente. Era perfetto, aveva una laurea in suddetto campo, era pignolo all'inverosimile, pieno di risorse quanto una casalinga ed era disoccupato. Fu così che divenne l'assistente personale del suo amico e nonostante il suo carattere da seconda madre putativa, Taehyung asseriva di non poter essere più soddisfatto. 

Per quanto riguardava Seokjin, beh era meglio non porgli quella domanda durante i suoi giorni no, per esempio quando Taehyung decideva di cancellargli file di appuntamenti per un suo capriccio.

Tuttavia, tornando al suo problema attuale, la soluzione più diretta e veloce sarebbe stata quella di andare da Taehyung e dargli l'indirizzo di Hoseok, ma questo avrebbe significato più guai e domande di quanti in realtà Jungkook avesse voglia di affrontare. Forse non poteva sfuggire alla sfuriata di Hoseok, ma voleva evitare una spiegazione penosa a Taehyung.

Sollevando lo sguardo dal volante sul quale aveva appoggiato la testa, vide Seokjin entrare nel bar dell'appuntamento. Si catapultò fuori dall'abitacolo.

Una volta entrato notò che il suo amico si era seduto al tavolo in fondo ben coperto da piante e lontano da orecchie indiscrete. La cosa lo fece sorridere. Seokjin era il segretario personale del erede della Kim communications e sembrava essersi abituato a mantenere un basso profilo e a non dare nell'occhio.

Jungkook diresse rapidamente i suoi passi verso il tavolo, impaziente di finire questo suo ingrato compito. Seokjin lo salutò con un sorriso ma qualcosa nell'atteggiamento di Jungkook doveva essergli apparso strano perchè il suo sorriso si spense, sostituito invece da un'espressione perplessa. Accidenti a Seokjin e ai suoi sensi da madre in cerca di bugie.

"Allora Jungkook non che non mi faccia piacere vederti, ma si può sapere perché mi hai invitato qui tutto d'un tratto e in piena tempesta da bilancio di fine anno? Ti avrei detto di no, perché il bilancio di fine anno è un incubo che richiede tutta la mia attenzione, ma mi sembravi già sospetto al telefono e ora guardandoti ho la conferma. Perciò dimmi tutto."

"Wow. Diretto. Vedo che Taehyung è riuscito a trasmetterti la sua irritante schiettezza."

"Jungkook, hai ancora meno tempo di quanto ne ho io, non credere che mi sia dimenticato che hai una collezione da ultimare, perciò fai meno il timido e sputa fuori. Senza offesa, ma come ti ho detto siamo in fase di revisione e non ho tempo da perdere." Ad uno sguardo più attento Seokjin appariva davvero stressato. Forse aveva avuto un tempismo pessimo. Meraviglioso.

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