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Era poco dopo pranzo di una bellissima giornata di sole.

Jungkook era seduto sotto la veranda del suo yacht e osservava pigramente le persone che erano in acqua a divertirsi, mentre si godeva la gradevole brezza e un cocktail analcolico a base di frutta.

Aveva indosso gli occhiali da sole per proteggersi dalla luce troppo chiara e anche per evitare che la gli altri capissero quanto spesso i suoi occhi si concentravano su di lui, e sul suo corpo, e per poterlo fare senza dover celare il desiderio dal suo sguardo. Come se i marchi, così vistosi da risultare quasi osceni, che l'altro aveva sul suo corpo non fossero segni abbastanza indicativi della notte di passione che avevano trascorso.

Jimin non aveva mostrato imbarazzo alcuno nel togliersi la maglietta e nel rimanere in costume, e siccome Jungkook non l'aveva fermato, ne gli aveva detto di coprire i marchi o coprirsi, Jimin aveva quindi continuato a comportarsi con la stessa estrema naturalezza e Jungkook aveva capito che il rendere così ovvi quei marchi era qualcosa che eccitava entrambi.

Dopotutto il giovane stilista non aveva forse disposto quella gita in yacht così da poter godere di privacy lontano da occhi indiscreti? C'era solo personale pagato sulla barca e pagato bene perché fosse efficiente e discreto.

Il suo sguardo si posò per ennesima volta su Jimin, che in quel momento si stava tuffando dalla lunetta. Aveva costretto alcune persone dello staff a divertirsi con lui in acqua, naturalmente questi ultimi erano stati riluttanti, ma essendo solo loro due e con Jungkook che voleva prendersi una pausa, quest'ultimo aveva dato direttive perché il personale facesse quanto richiesto da Jimin, rassicurandoli sul fatto che questo non avrebbe causato loro problemi ma anzi avrebbe procurato loro una gratifica.

Jungkook diede un altro sorso al suo cocktail, ignorando per un attimo il vibrare del suo cellulare sul tavolino. Jimin ora era in acqua che nuotava intorno alla barca non lontano dallo staff addestrato per il salvataggio, ma il giovane nuotava con disinvoltura e Jungkook si perse un attimo nell'osservare la fluidità dei suoi movimenti.

In quel momento Jimin si girò verso di lui, capendo subito che dietro i suoi occhiali da sole Jungkook non aveva fatto altro che osservarlo fino a quel momento. Lo salutò con la mano facendogli gesto di unirsi a lui. Jungkook scosse la testa in diniego, un sorriso leggero gli si formò sulle labbra quando vide il broncio leggero dell'altro. Jimin nuotò ancora un po' prima di tornare in barca e sedersi sulla lunetta a prendere sole, goccioline d'acqua che scivolavano sulla sua pelle.

Le dita di Jungkook si serrarono come artigli sui braccioli della sua sedia.

Avrebbe voluto alzarsi, fregarsene del personale di bordo e prendere Jimin li all'aperto, sentire il sapore della sua pelle salata per l'acqua del mare, e vederlo sciogliersi nel piacere sotto la luce picchiante del sole mentre lui lo scopava per bene, come aveva fatto la notte prima e anche quella mattina appena si erano svegliati.

Era stato più forte di lui, non appena la luce del mattino lo aveva svegliato e Jungkook aveva aperto gli occhi per trovare Jimin addormentato su un fianco, la schiena nuda proprio di fronte ai suoi occhi con le lenzuola che non coprivano affatto a dovere il suo sedere perfetto, Jungkook, sebbene mezzo addormentato, non aveva saputo resistere a quella vista tentatrice.

Si era avvicinato all'altro allora, petto che faceva contatto con la schiena dell'altro e aveva fatto scivolare lentamente la mano sul torso di Jimin, aveva accarezzato gli addominali dell'altro e poi la sua mano era scivolata sempre più giù, dove aveva trovato il membro dell'altro eretto anche se non quanto quello di Jungkook.

Poi la sua mano aveva iniziato a scivolare su e giù sulla sua lunghezza per portarlo ad erezione completa, mentre le sue labbra succhiavano delicate il collo esposto dell'altro e la sua stessa erezione scivolava lasciva tra le sue natiche.

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