1. Lui è tra noi

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~ Imogen Heap - Hide and seek ~

Un bagliore accecante le impediva di vedere e sentiva letteralmente gli occhi bruciare ma non aveva caldo, quel lampo così folgorante di luce bianca era freddo come il ghiaccio, se non di più.
Un urlo straziante ruppe l'innaturale silenzio. Era un grido di dolore, carico di rabbia e odio, che penetrava in testa fino a far urlare anche chi lo ascoltava.

Alex si svegliò di scatto su seggiolino posteriore della Chevrolet Impala '67. Ci mise un istante per riprendere a respirare normalmente, sentiva il cuore martellarle nel petto come un tamburo e il buio non l'aiutava a capire dove fosse. La sua maglia era completamente fradicia di sudore e le ciocche di capelli scuri, sfuggite alla coda, erano incollate al viso arrossato e sudato. Era ancora più confusa di quando si era addormentata, poi alcune immagini si fecero vivide nella sua memoria.
Avevano provato a impedire che le porte dell'inferno si aprissero e liberassero Lucifero, ma non ci erano riusciti. Avevano ucciso Ruby, il demone che aveva corrotto Sam, prima di essere accecati dalla luce abbagliante che lacerava il pavimento della cripta e si era risvegliata in un campo abbandonato, accanto ai fratelli Winchester ed erano tutti incredibilmente vivi.
Lei, Dean e Sam Winchester avevano camminato chilometri nella notte per andare a prendere la macchina che Dean non avrebbe mai abbandonato, e così tornarono nel luogo dove si era svolta la tragedia. Il convento di Saint Mary sembrava ancora più spettrale della sera precedente, ma nessuno era più nei paraggi, ne demoni ne angeli. Tantomeno Lucifero.
Nessuno aveva parlato di quello che era accaduto, si erano semplicemente rimessi in marcia verso casa dell'unica persona che poteva aiutarli, ed era stato in quel silenzio assordante disturbato dal gracchiare della radio, che Alex si era addormenta sui seggiolini posteriori dell'auto, chiedendosi quando era passata dal cacciare mostri e fantasmi a salvare l'intero pianeta.

13 Maggio 2009, h. 20:10
Alex aveva guidato più velocemente possibile verso casa di Chuck, lo aveva supplicato di aiutarla e l'uomo aveva accettato di farle leggere tutto quello che aveva trascritto dalle sue visioni sui fratelli Winchester, ma non era abbastanza per essere d'aiuto.
«Penso che qui manchino delle pagine» disse Alex sventolando l'ultimo plico che aveva letto «Parli di Sam dopo che ha lasciato il motel e di come ha scoperto dov'è Lilith, ma non dici nulla di Dean».
«Perché non ho più visto Dean» rispose sicuro delle sue parole.
Da quando aveva cominciato ad avere le visioni annotava sempre tutto, all'inizio credeva fosse merito del suo genio creativo ma dopo aver conosciuto Dean e Sam aveva scoperto di essere molto di più che uno scrittore di libri fantasy di scarso successo: era un profeta del Signore.
Alex squassò la testa delusa, si alzò e uscì dalla casa usando la porta sul retro sicura che Chuck non l'avrebbe seguita.
Alzò gli occhi al cielo, era già sera e del sole non era rimasta che una flebile luce giallastra a brillare dietro l'orizzonte. Entro poche ore Sam avrebbe tentato di uccidere Lilith, il primo demone creato da Lucifero, ma nessuno sapeva come sarebbe finita perché Chuck non lo aveva ancora visto. Prese una profonda boccata d'aria e fece una cosa che pensava non avrebbe mai fatto, pregò.
«Non ho molto tempo» disse Castiel con tono freddo e pacato.
L'angelo ad Alex non era mai piaciuto, ma era l'unico che poteva sapere qualcosa e in passato li aveva già aiutati. Era la sua ultima speranza.
«Dov'è Dean?» chiese sbrigativa e senza convenevoli.
«Al sicuro» rispose lui «Stai fuori da questa storia Alessandra. È il miglior consiglio che posso darti».
«Voglio parlare con Dean» replicò lei seria e decisa.
«Non è possibile».
«Spiegami cosa sta succedendo. In tutta questa storia c'è qualcosa che non va, soprattutto nella parte che riguarda voi angeli» disse la ragazza con tono accusatorio sapendo che il suo istinto non la tradiva mai.
Alex sapeva cosa aspettarsi dai demoni perché era una vita che combatteva contro di loro, poteva immaginare le loro azioni e il loro modo di agire guidato da bassi istinti e piani infernali, ma gli angeli rimanevano un grande mistero. Non capiva se fossero dalla parte degli umani, a volte sembravano nemici più temibili del diavolo stesso mentre altre si proponevano come salvatori dell'umanità. Tutto era confuso e irritante con qui pennuti celesti.
«Dean è al sicuro» ribadì Castiel «Quando sarà il momento di agire, agiremo».
«Davvero?» chiese la cacciatrice con una risata amara sulle labbra «Perché a me sembra che stiate guardando il mondo andare a rotoli. E continuate non dirci cosa fare per impedire che Lilith liberi Lucifero stanotte!».
Castiel sembrò sorpreso dalle parole della ragazza ma non rispose alle provocazioni, eppure Alex riuscì a vedere qualcosa nei leggeri mutamenti dell'espressioni dell'angelo.
«Voi non farete nulla» esclamò mentre il cuore cominciava a batterle all'impazzata nel petto «Voi lascerete che l'apocalisse abbia inizio. Era questo il piano, fin dal principio». Rabbia, paura e delusione si facevano spazio nella giovane. Tutto quello per cui aveva combattuto, tutto quello a cui aveva rinunciato negli ultimi tre anni di caccia era stato vano.
«Cerca di capire. Tutto questo è stato predetto molto tempo fa» disse l'angelo alla cacciatrice, ma lei non lo lasciò spiegare.
«Dean lo sa? Sa che lo avete ingannato dicendogli che poteva fermare tutto questo? Che scatenerete l'apocalisse mentre lui è rinchiuso chissà dove? Hai avuto il coraggio di dirglielo?» urlò lei arrabbiata come non lo era mai stata.
«No» rispose l'angelo dopo un secondo d'esitazione.
«Un tempo volevi aiutarci. Fallo adesso. Portami da Dean e aiutaci a salvare il mondo» disse Alex con tono supplichevole, sperava di far breccia nel cuore di ghiaccio del messaggero del paradiso.
Era convinta che un tempo Dean ci fosse riuscito e forse era solo necessario riprovare.
«Cosa c'è da salvare? Non vedo altro che dolore qui! Lo vedo dentro di te e vedo il tuo senso di colpa, la rabbia e la confusione. In Paradiso sarai in pace, con Dean, con Sam e con te stessa» disse l'angelo uscendo dagli schemi di un copione preimpostato e dicendo quello che realmente pensava.
«Puoi prendere la tua pace e farne quello che vuoi» disse Alex con voce tagliente «Perché io mi tengo il dolore e il senso di colpa. Affronterò tutto quello che verrà con Sam e Dean ma rimanendo sempre la confusa me stessa».
Castiel rimase colpito da quelle parole, le aveva appena offerto tutto quello credeva lei volesse e invece Alex sembrava indignata dalla proposta. In quel momento all'angelo parve di capire qualcosa in più degli uomini.
«Portami da Dean» disse Alex in tono supplichevole «Ti prego».
L'angelo la guardò un'ultima volta e prima di sparire sussurrò un sincero «Mi dispiace».

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