23. Nuovo piano

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...«Fanculo il destino. Troveremo un modo per impacchettare il Diavolo e risolvere tutto» esclamò Dean provando a convincersi delle sue stesse parole.
«Bravo. Bel discorso, ma avrei da dire la mia» esordì una voce alle loro spalle, un timbro conosciuto e un accento inglese indimenticabile.

Dean lanciò una rapida occhiata allo specchietto retrovisore anche se non ne aveva alcun bisogno, sapeva benissimo di chi era quella voce. Sterzò con la macchina e Sam si voltò con il coltello in mano colpendo il seggiolino, ormai vuoto, dove fino a un istante prima era seduto Crowley.
I due ragazzi scesero dall'auto, non si aspettavano di incontrarlo ancora dopo tutto quello che era successo per colpa sua e ora avevano un solo obbiettivo. Ucciderlo.
«Credo che dovremmo parlarne» disse il demone alle loro spalle, gli piacevano quei giochetti e divertirsi un po' con gli umani.
«Vuoi parlare dopo quello che ci hai fatto?» chiese Sam retorico mentre gli si avvicinava impugnando ancora il coltello «Ci hai ingannati, la Colt non funzionava contro il Diavolo e tu lo sapevi. Sono morte delle persone quel giorno!».
Il ricordo di Ellen e Jo era ancora troppo vivido per non essere il motivo principale di quella rabbia.
«Non vi ho mentito e non è un mio problema chi decidete di coinvolgere» rispose freddo ed impassibile il demone «Siamo ancora in affari, per me non è cambiato nulla».
Sam si avventò su Corwley provando ancora una volta a colpirlo, ma il demone era veloce e previdente più di un ragazzo con la mente annebbiata dalla rabbia e dal desiderio di vendetta. Il colpo andò nuovamente a vuoto e il demone ricomparve a pochi centimetri di distanza.
«Dammi un buon motivo per fidarmi» chiese Dean mentre con una mano tratteneva il fratello, non sapeva perché ma qualcosa gli diceva che poteva essergli ancora utile.
«Due parole. Anelli e Profezia» disse Crowley sollevando l'indice e il medio mentre scandiva ciascuna delle due parole.
Sapeva come fare colpo sugli uomini, era un demone degli incroci, anzi il re degli incroci e se lo era meritato quel titolo. Aveva passato secoli a tentare gli umani e concedere banali favori e piccoli sogni realizzati in cambio dell'anima disperata delle sue vittime, avrebbe trovato un modo per fregarla anche ai due Winchester se solo avesse voluto, ma i cacciatori gli servivano vivi e interessati a quello che aveva da dire.
Dean cambiò immediatamente espressione, voleva entrambe le cose, voleva sapere tutto su entrambi i loro problemi e non gli importava se avrebbe dovuto vendere la sua anima, ancora una volta, per ottenere una soluzione.
«Lo stai ancora a sentire?» chiese Sam non potendo non notare il repentino cambiamento d'atteggiamento del fratello, Dean era sempre stato il più propenso a fidarsi di Crowley ma credergli persino ora era troppo.
«Ascoltatemi bene, mi dispiace che la Colt non abbia funzionato, davvero. Ma voglio ancora il diavolo morto, solo che lui ora lo sa e questo fa di me l'essere più fottuto di tutto il creato. Mi hanno distrutto la casa. Hanno divorato il mio sarto!» spiegò il demone che cominciava a perdere la pazienza e gli sguardi incuranti di entrambi i fratelli lo infastidivano. «Ho passato settimane a nascondermi come uno schifoso scarafaggio mentre tutti i demoni mi danno la caccia. Eppure eccomi qui in strada, a parlare con Sam e Dean Winchester, sotto un fottuto lampione!» urlò mentre con un solo gesto della mano faceva saltare la lampadina più vicina a loro. Crowley abbassò la mano, si schiarì la gola e raddrizzò il nodo alla cravatta. «La vostra ultima possibilità è con gli anelli dei cavalieri e io so dov'è Pestilenza. In più ho indagato un po' sulla Profezia che tanto vi manda in corto circuito il cervello. Quindi venite con me» concluse con tono calmo dopo aver ripreso il controllo di se stesso.
«Come fai a saperlo?» chiese Dean nonostante la sua espressione bastasse a palesare ogni sua perplessità.
Crowley alzò le spalle.
«Una piccola moneta magica nascosta nella vostra auto mi ha permesso di rendere inefficaci i vostri amuleti e vi ho controllato e sentito parlare, e quante cose che ho sentito!» spigò velocemente, qualunque cosa i Winchester avessero detto in quella macchina lui lo aveva sentito, dalla storia degli anelli alle chiacchierate dei passanti fino allo struggente racconto di Dean sul 2014.
Sapeva tutto quello che era necessario per convincerli a farsi aiutare e sapeva anche come non rimanere fregato.
«Possiamo andare adesso?».

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