Prologo

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~Hozier - Take me to church~

13 Maggio 2009, h. 23:53

Era quasi mezzanotte e l'auto guidata da Dean sfrecciava veloce sull'asfalto cercando di recuperare il tempo perso. Alex era silenziosa accanto a lui mentre caricava ogni pistola o fucile che avevano recuperato in così poco tempo.
Accostarono davanti al convento di Saint Mary e si accorsero di essere arrivati troppo tardi. Il pesante portone di legno era aperto e cadaveri di demoni coprivano tutto l'ingresso e il corridoio. Dopo essersi scambiati una veloce occhiata d'intesa, silenziosi e concentrarti, seguirono la fila di corpi che li avrebbe portati da Sam e Lilith.
Sam ribolliva di rabbia, finalmente avrebbe avuto la sua vendetta. Il demone che aveva trascinato suo fratello Dean e Alex all'inferno un anno prima, che gli aveva dato la caccia uccidendo decine di persone e facendolo sentire responsabile per quelle morti, era impotente davanti a lui.
Il corpo che Lilith possedeva non lo avrebbe impressionato, la bella ragazza bionda era probabilmente morta e la sua carne veniva indossata come una maschera dalla prima dei seguaci di Lucifero. Lui l'avrebbe uccisa salvando il mondo e dimostrando alla sua famiglia che non era il mostro che tutti credevano. Aveva dovuto fare cose terribili per riuscire ad essere abbastanza forte per affrontare Lilith. Aveva tradito la fiducia di suo fratello e lasciato che Ruby, un demone, si mettesse tra lui e Alex rovinando quel poco che restava della loro relazione, aveva bevuto sangue demoniaco fino a diventarne dipendete ma quello era l'unico modo per poter vincere.
Avrebbe ucciso il demone solo con la forza della mente, con quello stesso potere che per anni aveva considerato una maledizione e che solo grazie a Ruby aveva imparato a controllare e sfruttare come un dono.
Sam si concentrò sulla giovane bionda che continuava a sfidarlo con frecciatine e battute, ma non si lasciò incantare dalla sua voce suadente e dalla lingua biforcuta, poteva sentire quello che era in realtà: una creatura dell'inferno. La testa cominciare a fargli male mentre il suo potere si scagliava in modo lento e continuato contro il demone davanti a lui.
Un tonfo alle sue spalle lo deconcentrò, si bloccò e si voltò verso la porta di legno massiccio. Suo fratello era lì e anche Alex, poteva sentire le loro voci chiamarlo da dietro l'ingresso sprangato da Ruby che gli stava accanto e lo incitava ad uccidere Lilith prima che riacquistasse le forze.
Non sapeva come avevano fatto a trovarlo, ma non lo avrebbero fermato con i loro moralismi.
Gli occhi di Sam diventarono completamente neri e il ragazzo lasciò che il sangue di demone scorresse libero dentro di lui caricandolo di potere. Con un ultimo e rapido lampo di luce uccise Lilith e il corpo della donna ricadde sul pavimento con la bocca aperta dopo aver urlato di dolore, mentre un sottile rivolo di sangue usciva dalle sue labbra. Sam era stanco e sudato, ma soddisfatto di se stesso, nessuno gli aveva creduto ma aveva ragione lui. Aveva ucciso Lilith e le aveva impedito di rompere l'ultimo dei 66 sigilli che avrebbero liberato Lucifero dalla sua gabbia. Aveva vinto.
Si voltò verso Ruby che lo guardò orgogliosa prima di riportare l'attenzione sul pavimento e Sam seguì lo sguardo della ragazza notando qualcosa d'insolito. Dalla bocca Lilith una scia sempre più corposa di sangue continuava ad uscire disegnando lentamente sul pavimento un cerchio con dei raggi che si univano al centro.
«Cosa sta succedendo?» chiese Sam arretrando e cominciando a dubitare delle sue azioni.
«Ce l'hai fatta» rispose Ruby «Hai aperto la porta!».
Sam non poteva credere a quello che Ruby gli stava dicendo, ma solo ora capiva. Lei lo aveva ingannato, gli aveva messo contro tutta la sua famiglia per renderlo fragile e manovrabile, lo aveva inebriato con sesso e sangue per spingerlo a compiacerla convincendolo che fosse il suo destino.
Sam non aveva salvato il mondo, lo aveva appena condannato perché ors Lucifero era libero e presto avrebbe camminato sulla terra pronto a scatenare l'Apocalisse.

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