Capitolo 6

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"Dico davvero Cher, non voglio sapere i dettagli." Brontolai per l'ennesima volta, ma la ragazza non sembrava volermi dare ascolto. Continuava a sbracciarsi e parlare di lei e mio fratello come se stesse esponendo una tesi di laurea. Per non parlare dei particolari piccanti che mi aveva riservato della loro notte di fuoco.

"E quindi questo." Concluse, facendomi tirare un sospiro di sollievo. "Hai idea di quanti anni ho passato sognando questa notte? Non posso crederci che si sia avverata sul serio." Potei giurare che i suoi occhi si illuminarono, come quelli di un bambino la mattina di Natale.

"Ora, se permetti, voglio sapere tutti i particolari della tua, di notte." Si lanciò a sedersi sul mio letto, facendomi sobbalzare con lei. Chiusi il libro di chimica, sapendo che non avrei più studiato. "Li hai già sentiti stamattina, o sbaglio?"

"E vorresti farmi credere che il grande e possente Andrew Evans non ti ha dato nemmeno una spolverata?" Disse lei, alzando un sopracciglio, per niente convinta.

"La cosa più spinta che ho fatto è stata dirgli di avere un culo più sodo del mio." Le dissi, e lei spalancò la bocca. "E lui non ha voluto testare? Deludente." Disse, scuotendo la testa con disappunto. "Un punto in meno per Evans."

Scossi la testa, ma un sorriso non riuscii proprio a trattenerlo. "Piuttosto." Cambiai discorso, non volendo davvero parlare di me e Andrew, e il nostro strano rapporto amore-odio. "Hai intenzione di passare un'altra notte con lui o posso accontentarmi della tua presenza?"

Cher mi colpì un braccio, stendendosi accanto a me. "Non abbiamo più bisogno della notte per fare sesso." Disse, alzando gli occhi al cielo sognante. "Prima siamo andati nei bagni."

"Cher!" La rimproverai, non solo perché mi stava concedendo altri dettagli non richiesti, ma anche per le pessime condizioni igieniche a cui si erano esposti.

"Che c'è?" Disse lei, con voce acuta. "È stato eccitante."

"Immagino quanto la puzza di vomito fosse eccitante." Dissi, assumendo una smorfia di disgusto senza che nemmeno me ne rendessi conto.

"Okay, forse hai ragione." Disse la mia amica, alzando le braccia al cielo con innocenza. "Ma giuro che in quel momento la puzza di vomito è l'ultima cosa che senti."

Lasciai cadere il discorso, sapendo che altrimenti Cher ne avrebbe parlato ininterrottamente per ore e ore.

Verso sera, Cher mi abbandonò alla solitudine, avendo un appuntamento con mio fratello. Il primo ufficiale, a quanto avevo capito. Non lo dimostravo per niente, ma in fondo ero felice che fossero finalmente finiti insieme. Mio fratello aveva sempre fatto apprezzamenti sul suo conto, alle mie orecchie, e Cher, beh... stravedeva per lui, lo avevano capito anche i muri ormai. Per cui, fui felice di vederli felici, insieme.

Mi feci una doccia, perdendo forse un'oretta buona sotto il getto dell'acqua. Uscii dal bagno con un asciugamano attorno il corpo e un altro attorno i capelli. Il mio cuore si fermò quando, seduto sul mio letto, trovai Andrew steso, con le caviglie incrociate e le braccia dietro la nuca, a contemplare il soffitto.

"Che diavolo ci fai tu qui?" Chiesi, portandomi una mano al cuore.

"Mi stavo emozionando nel sentirti cantare. Ti hanno mai detto che hai una voce orribile?" Disse, ridendo sotto i baffi. Voltò la testa verso di me, e si rese conto che fossi praticamente nuda. La cosa mi imbarazzò, dato che a parte quel piccolissimo pezzo di stoffa, non indossavo altro. E, per qualche assurda ragione al mondo, mi sentivo più nuda rispetto alla sera precedente, quando mi trovavo solo in intimo. Gli occhi del ragazzo si spalancarono, le labbra si socchiusero, ed io mantenni saldamente l'asciugamano attorno il corpo.

Born to be yoursDove le storie prendono vita. Scoprilo ora