Il bruciore allo stomaco che avevo ogni volta che anche per sbaglio Aiden sfiorava Cris, era un qualcosa che non poteva essere ignorato. La bocca dello stomaco sembrava chiudersi, la gola restringersi. Ogni piccola parte di me fremeva all'idea di strapparle quel maledetto braccio da dosso.
Lei rideva parlando con Cher, senza rendersi conto che con quel sorriso era capace di far cadere tutti ai suoi piedi. O meglio, lo sapeva eccome. Era così che otteneva sempre tutto, solo grazie al suo sorriso. Era arrogante e sadica, la classica ragazza da cui, a primo impatto, preferisci stare alla larga. Ma io avevo visto oltre quello, fin da quando eravamo bambini: sentivo le sue grida, affacciato alla mia finestra, e mi sentivo terribilmente impotente. Giuravo a me stesso che, un giorno, nessuno l'avrebbe più sfiorata nemmeno per sbaglio; eppure, a sedici anni, nella finestra proprio di fronte alla mia, veniva violentata da quello che credeva essere il suo primo amore; e qualche anno dopo, nella biblioteca del nostro college, era stata picchiata, per l'ennesima volta, ma da mani diverse da quelle di suo padre.
La prima volta che vidi i suoi lividi, appena arrivammo al college, quasi mi uscì il sangue dai palmi per quanto conficcai le unghie delle dita in essi. C'era troppo odio a macchiarle la pelle, un odio così forte che non le aveva permesso di vedere quanto di bello c'era al mondo.
Ero così tanto innamorato di lei che, quando in ascensore mi diede del codardo, non riuscii a fare a meno di trattenermi e la baciai con foga. Quasi non mi sembrava vero di star davvero assaporando le sue labbra, e quando poi finimmo nel mio letto, mi sentii al settimo cielo. Il sogno nascosto nei meandri più bui della mia mente finalmente era uscito fuori e si era avverato. Cris era mia e di nessun altro. Ma tutto quell'odio che le avevano inculcato non le permetteva di vedere quanto davvero io fossi innamorato di lei, non le permetteva di lasciarsi andare fino in fondo ed innamorarsi a sua volta. Ed era quello a spezzarmi davvero il cuore, non il fatto che non mi ricambiasse. Ero triste perché lei meritava qualcuno capace di insegnarle ad amare, di consolarla nei suoi attacchi di panico e di sorreggerla prima che cadesse. E per troppo tempo avevo sperato che quel qualcuno fossi io, ma ora accanto a lei c'era Aiden.
Lui era davvero interessato, glielo si leggeva in faccia. Ad Aiden Cris piaceva davvero, e sperai che almeno con lui fosse stata capace di lasciarsi andare e, finalmente, sorridere per davvero, di quei sorrisi che solo lei sapeva fare.
D'un tratto, Cris si alzò, trascinando con lei anche Aiden. "Per oggi noi abbiamo finito."
Guardai i due confuso, Cris sembrava non vedere l'ora di scappare da quella stanza. Aiden, invece, lo trovai alquanto nervoso. Cosa diavolo stavamo combinando?
Il solo pensiero che lui avesse potuto fare quello che fino a qualche settimana prima avevo fatto io, mi mandava in bestia. Dovetti trattenermi dall'alzarmi e prenderlo a pugni.
Dovevo darmi una regolata. Io e Cris non stavamo insieme, e mai lo eravamo stati; non potevo permettermi di avere degli scatti d'ira.
Quando scomparirono dalla nostra vista, sentii il telefono vibrare nella tasca dei miei pantaloni. Lo estrassi, era un messaggio da Swan.
"Dove sei?" Mi chiedeva.
"In biblioteca, perché?" Le risposi. La sua risposta arrivò quasi immediatamente, per cui la lessi.
"Ti va di raggiungermi in camera?" Mi chiese. Sospirai, non avevo davvero molta voglia ma acconsentii.
Il problema era che Swan non era Cris. E per quanto ci provassi ad andare oltre lei, non potevo fare a meno di pensare alle sue labbra sulle mie, ad ogni volta che avevamo fatto l'amore.
Mi alzai dalla sedia e salutai i due fidanzati, e mi diressi nei dormitori femminili. Swan era al sesto piano, stanza numero 8. Non appena bussai, la porta si aprì e lei mi trascinò dentro con lei.
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Born to be yours
RomanceCris è una ragazza a cui non piace dare a vedere tutto quello che prova: preferisce nascondersi dietro un fasullo sorriso ed una sadica battuta. Con la sua lingua tagliente è capace di ammutolire perfino il diavolo, e grazie al suo carattere forte è...