Capitolo 12

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Le labbra di Andrew premevano prepotentemente sulle mie, cogliendomi di sorpresa. Non credevo l'avrebbe fatto sul serio, non credevo sarebbe arrivato davvero a baciarmi. Ed ora che finalmente lo aveva fatto, io me ne stavo immobile, spiazzata e sconcertata.

Poi le sue labbra iniziarono ad agitarsi sulle mie, i miei muscoli tesi lentamente si sciolsero, e dischiusi anche io le mie. Da un semplice e casto bacio, divenne sempre più travolgente, tanto che Andrew mi spinse contro il muro, poggiando una mano a lato della mia testa, mentre l'altra mi teneva saldata a lui dal fianco. Appoggiai le mani nell'incavo del suo collo e gli permisi di approfondire quel bacio che bramavo contro ogni ragione, i miei occhi si chiusero, assaporandone ogni istante. La sensazione che le sue labbra mi concedettero fu paradisiaca, la sua bocca sapeva di liquirizia, intuii avesse bevuto della Sambuca. Mi lasciai trasportare dalla sua mano che mi accarezzava il fianco, dalle nostre lingue che si cercavano disperatamente, e dai movimenti dei nostri corpi che si spingevano quanto più vicini possibile. In un solo minuto, grazie a quel bacio, mi sentii di nuovo completamente sobria e propria dei miei pensieri e delle mie emozioni, e si, desideravo ancora che le sue labbra non si dividessero dalle mie. Forse l'alcol mi aveva solo dato la spinta giusta per permetterglielo, ma lo avrei fatto anche da sobria.

"Pensi ancora che sia un codardo?" Mi chiese sulle mie labbra, che mordicchiò, facendomi ansimare.

"Mi hai baciata solo per dimostrarmi che avessi torto?" Gli chiesi, l'ombra della delusione iniziò a farsi largo dentro di me, costringendomi a premere le mie mani sul suo petto per allontanarlo, ma lui me lo impedì con forza.

"Ti ho baciata perché volevo farlo." Chiarì, scrutandomi serio.

"E allora per quale diavolo di motivo ti sei fermato?" Sbraitai, facendolo sorridere.

Andrew mi afferrò sotto le natiche e mi sollevò sul suo busto. Istintivamente gli circondai le spalle con le braccia, per tenermi.

Si allontanò dal muro e si avviò nel corridoio, io poggiai la testa nell'incavo del suo collo, inspirando il forte odore della sua acqua di colonia.

Capii fossimo nella sua stanza quando sentii la porta chiudersi. Mi sbatté con violenza contro di essa, facendomi ansimare, e riprese a baciarmi. Mi lasciai trasportare ancora una volta dalle sue labbra, sentii che chiuse la porta dall'interno in modo che Carter, con la sua tessera, non avrebbe potuto aprirla. Potevo solo immaginare cosa sarebbe successo se ci avesse trovati... così.

Le sue labbra scivolarono nell'incavo del mio collo, una mia mano passò tra i suoi ricci, tirandoli dalle punte. Quando mi mordicchiò la pelle sulla clavicola, sentii una strana sensazione farsi spazio nel mio stomaco, trasmettendomi brividi lungo tutto il corpo. Inclinai la testa all'indietro, le sue mani tirarono fuori la maglietta dalla mia gonna e si intrufolarono sotto di essa. Sentire le sue dita fredde accarezzare la mia pelle, al contrario, bollente, provocò altri brividi incontrollati, stavolta li percepii lungo tutta la spina dorsale.

Sollevò la testa dall'incavo del mio collo per guardarmi, lessi nei suoi occhi l'eccitazione che, in quel momento, stava prendendo il sopravvento su entrambi. "Posso?" Mi chiese. Annuii, mordendomi il labbro inferiore, e Andrew mi privò della maglietta bordeaux. Quella volta fu strano trovarmi in reggiseno davanti ai suoi occhi. Forse perché sapevo che il nostro intento non era quello di dormire.

Si prese degli attimi per osservarmi per bene, stavolta, prima che le sue labbra continuassero la loro dolce tortura. Dal collo scese alla clavicola, poi sempre più in basso, fino a baciarmi il seno sinistro.

Ansimai, quella sensazione nello stomaco incrementò la sua intensità, costringendomi ad abbandonare la testa all'indietro e sperare che non si fermasse. Esattamente per quello, quando una sua mano raggiunse il gancetto del reggiseno, non obiettai. Lui mi osservò, cercando di scrutare una mia reazione, ma io per smorzare l'imbarazzo del trovarmi completamente nuda davanti a lui, lo baciai. E fu così che anche il reggiseno cadde a terra. Si separò dalle mie labbra e mi guardò intensamente, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Se continuiamo non credo che riuscirò a fermarmi." Ammise, ad un soffio dalle mie labbra.

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