Back to school!

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16 settembre 2011. 

Finalmente il primo giorno di scuola! Sono anni che sogno l'inizio del liceo ed ora ci siamo. Ho preparato tutto: diario, astuccio, quaderni e un borsellino con soldi e l'abbonamento per l'autobus. 

Mando un SMS ad Abby e mi direggo verso la porta. Saluto la mamma ed esco con un sorriso a 32 denti stampato in faccia. Vedo Abby infondo alla strada che corre verso di me e quando sono di fronte a lei le dico: "Buongiorno! Pronta per il primo giorno da liceale?". 

"Sono nata pronta!" mi dice entusiasta. Ha un sorrisone anche lei.

"Perfect! Andiamo?"

Abby mi sorride e cominciamo a camminare verso la fermata. Arrivate lì vediamo l'autobus e cominciamo a correre per non perderlo, quando all'improvviso un ragazzo biondo mi da una spinta e mi fa cadere il cellulare per terra.

"Ehi, stai attento!" dico senza guardarlo, mentre mi abbasso per prendere il cellulare.

"Scusami, è che vado di fretta" dice velocemente e scappa verso l'autobus. Provo a riaccendere il cellulare, per fortuna si era solo tolta la batteria. 

Mostro la tessera all'autista e prendo posto insieme ad Abby. Siamo emozionatissime e cerchiamo di calmarci, nel frattempo arriviamo davanti alla scuola, così ci sistemiamo e scendiamo.

Entriamo, cerchiamo la mappa degli armadietti e quando li troviamo, ci dividiamo e scappiamo a lezione. Dopo tipo 2 secoli (circa), riesco a trovare l'aula di inglese e trovo posto accanto ad una ragazza molto alta, con i capelli lunghissimi e gli occhi verdi.

"Ciao, mi chiamo Giulia" le dico timida.

"Piacere, Cassidy", mi sorride.

"Hai dei capelli bellissimi!"

"Grazie mille", mi sorride di nuovo e io ricambio subito.

Subito entra la prof, una signora sulla 50ina, bionda, bassina, molto elegante. Ci presentiamo e la professoressa Fisher ci illustra un po' il programma di quest'anno.

Il primo giorno di scuola finisce in fretta e sono davvero entusiasta, non vedo l'ora di cominciare il corso di teatro e arte! Chiamo Abby, è in cortile. La raggiungo.

"Ehii, com'è andata?" mi dice.

"Bene, ho parlato e conosciuto quasi tutti i miei compagni. I prof sono ok. A te com'è andata?"

"Idem. C'è un ragazzo nella classe di Eveleen, la mia vicina, che, io e le mie compagne di arte, abbiamo chiamato Ciuffo. E' venuto in classe per cercare non so cosa. Fissava tutte, sorrideva e si toccava il ciuffo. Poi lo faceva e lo rifaceva."

"Ma almeno è carino o si sente carino ma non lo è? Non so se mi spiego"

"Ti spieghi. Non è che sia così carino...in realtà ha una faccia da deficiente..."

"Ahahahah lo devo vedere."

"Nah, non ti perdi niente..."

"Ahahahahahah povero!"

"Ma quanto siamo cattive?" 

"Taaanto ahahahahah!"

"Dai andiamo che è tardi!"

"Dormi da me stasera, no?"

"Yep!"

Cominciamo a ridere e andiamo a casa di Abby. 

"Mamma ha preparato i tacos!" mi dice A, contenta.

"Tacos?! ...Vinco io!!" dico e comincio a correre come una cretina verso la porta: i tacos della signora Evans sono la cosa più buona di questo Universo!

Entriamo, posiamo le borse e le giacche, salutiamo la signora Evans e corriamo in camera di Abby. Chiudiamo la porta e ci buttiamo sul letto ridendo. Cantiamo "Teenage Dream" di Katy Perry, è la nostra canzone. Mi alzo, prendo il telecomando della TV e faccio finta che sia un microfono, lei mi segue e fa finta di suonare la chitarra. Finito il ritornello, prendo il cellulare e faccio una foto. Lo facciamo sempre, per ricordare i pomeriggi fuori di testa che passiamo insieme. Fatta la foto, la signora Evans ci dice che è pronto e ci fiondiamo in cucina.

Finito di cenare, (i tacos se v'interessa erano fantastici!) ci sistemiamo e facciamo un giro in centro. Entriamo al Blanco, prendiamo una Coca Cola e ci sediamo. In un tavolo poco più avanti a quello nostro c'è un ragazzo che fissa Abby, come se l'avesse già vista ma non sa dove.

"Abby?" le dico.

"Dimmi!"

"C'è uno che ti fissa..."

"Cosa? Dove?!", guarda intorno.

"Lì davanti, vedi?"

"Ah, si..un mio compagno" dice e lo saluta con la mano.

Lo guardo bene e sputo un "Ma non è Ciuffo..no?"

"No...cioè...".

La guardo e alzo il sopracciglio sinistro. "No, cioè si."

"Okay, si.."

"Ma non sembra un deficiente!" le mie pupille schizzano sulle sue per poi ritornare su quelle di Abby. Continuo. "Oddio sta venendo."

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