First Date

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Sono tentata di chiamarlo, ma l'istinto viene frenato dalla ragione. Che risolverei? Che senso avrebbe?

Devo ignorare questa storia: è successo a dicembre, sono passati 8 mesi, non ha senso farsi tanti problemi. All'improvviso mi torna in mente l'immagine di lui che tenta di baciarmi, e non riesco a frenare un sorriso malinconico ma pieno di amarezza.

Spengo il televisore, chiudo gli occhi, sospiro e torno alle treccine nel forno. Ancora un po' e posso tirarle fuori. Il buonissimo odore di Nutella calda inonda la stanza, e cercando di sgombrare la mente dai brutti pensieri, leggo il messaggio arrivato durante il servizio: "Non vedo l'ora di vederti".

Sono sorpresa della mia stessa reazione: un misto di eccitazione e contentezza, macchiato da un fastidio che non riesco a spiegarmi.

   "Ti manca Ross...", mi dice Abby con un sorriso preoccupato.

Sono le 17:30 circa, Abby è qui da circa un'ora e da circa un'ora parliamo del servizio di stamattina.

   "Vedi perché non ero sicura ieri?!"

   "Non ci devi pensare! Giulia non lo vedi da 7 mesi, non state insieme da 9. Ha scelto la sua carriera, fattene una ragione. Ci tiene a te, ma non tanto da rinunciare a tutto ciò che ha, ecco il perché della fedina. Ora tu perché l'hai messa?! Non era ovvio che ti avrebbero cercata?!"

   "La regina del tatto, tu! Ma che potevo saperne io, sono passati mesi, e credevamo di averli seminati i paparazzi quando ha tentato di baciarmi!"

Le ultime 4 parole suonano meglio dette ad alta voce. Mi sembra di essermi liberata del ricordo e della brutta sensazione che mi suscitava fino a pochi secondi fa, ma è una liberazione dolorosa, perché le lacrime mi rigano il viso, adesso.

   "Perché continui a portarla?". Abby è seria, calma, e guarda il mio anulare con uno sguardo compassionevole. Sembra triste anche lei.

    "Abitudine..."

    "Andiamo! Sappiamo entrambe che non è così! O, almeno, non è questo il motivo principale. Devi lasciar perdere e andare avanti. L'appuntamento di oggi...quale inizio migliore? Butta quella fedina, bruciala, dalla via, lanciala in mare, non lo so, ma liberatene."

   "Hai ragione...domani me ne libero, giuro!"

   "Eh no, Morris -ride- ti conosco. Non lo farai, e che ci sto a fare io qui? Dai, andiamo insieme"

    "No, sul serio, ce la faccio"

    "Non me la bevo."

    "Va bene, vado..."

    "Sì furbacchiona, io vengo con te".

Mi avvicino al cestino della mia camera pieno di fogli e cartaccia. Guardo l'anellino nero con il suo nome inciso sopra, lo prendo tra il pollice e l'indice della mano destra e lo sfilo lentamente del dito. Lo guardo ancora, asciugo le lacrime, sospiro e lo lascio cadere. Mi sembra di star dicendo "addio" davvero al mio primo vero amore per la prima volta.

   "Oooh, ecco fatto. Ora basta, G, pensiamo a stasera"

Alzo la testa, la guardo e sorrido cercando di scacciare il senso di vuoto dentro.

   "Sì! Hai ragione"

Abby mi abbraccia, sospira e si avvicina alla cabina armadio sorridente.

    "Allora, io metterei...Mamma mia, G, hai un centro commerciale qui"

Fa avanti e indietro per il corridoio tra gli scaffali e le milioni di grucce.

    "Non è la prima volta che lo vedi..."

I Think About YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora