Ah, l'amour

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E’ già mattina. Suona la sveglia ed Abby si alza dal letto per spegnerla.

“Giulia? Giù? Oh svegliati!” mi dice prima normalmente e poi con un tono seccato.

Riesco a fare un verso tipo “Mmmh…” e dopo essermi stiracchiata, scendo dal letto e dico: “Giorno, nervosetta”. Scendiamo in cucina a fare colazione e dopo esserci lavate, vestite, truccate e sistemate, usciamo.

“Che ore sono?” chiedo.

“Le…7:46” mi risponde.

“Guarda, sta arrivando l’autobus. Andiamo!” le dico e andiamo alla fermata infondo alla strada.  Entrate, mostriamo l’abbonamento all’autista e prendiamo posto.

“Ehi, hai presente Eveleen? La ragazza che abita di fronte casa mia?” mi chiede Abby.

“Si. Quella alta con il piercing al trago, no?”

“Esatto, proprio lei. Ieri, a scuola, mi ha detto che la signorina Allen s’è rotta il braccio. Probabilmente non avrai matematica oggi…”

“Poverina... evvai, niente matematica!” dico sorridendo.

“Ahahahahah che scema!”

“Evans, guarda un po’ chi c’è.”dico guardando dal finestrino Ross che va verso la fermata di fronte la profumeria.

“Oddio, ti prego dimmi che non prende questo!” dice Abby nervosa.

“Mi dispiace dirti di si, guarda, sta per salire” rispondo mentre il bus si ferma per far salire gli altri.

“Giù, girati verso sinistra e coprimi. Non DEVE vedermi!”

“Ehi come mai così nervosa? E’ Ross, al massimo ti dice ‘ci vediamo in classe’!”, cerco di tranquillizzarla.

“Tu fallo!”

“Agli ordini…”  dico seguendo con gli occhi Ross mentre sale sul bus.

“Ehii!” mi saluta Lynch. Con il suo solito sorrisetto. Certe volte è insopportabile!

“Ehi, Lynch!” rispondo sorridendo. Questa volta è un sorriso sincero: è un ragazzo simpatico, se lasciamo perdere il resto. Mi sorride di nuovo e prende posto dietro di noi. Dopo aver sistemato lo zaino, mette la faccia tra il mio sedile e quello di Abby e sorride.

“Abby!  Ciao…”. Ha un sorriso strano, probabilmente starà pensando al perché Abby non l’abbia salutato prima.

“Ehi, Ross…ciao.”.

Ommioddio Abby sta diventando rossa! Le sussurro un “ehi, tranquilla: non ti mangia mica!” e torno a guardare Ross. Ha un certo stile, mi piace. Il suo stile, NON lui.

“Giulia, posso chiederti una cosa?” mi chiede Lynch.

“Certo, spara!”.

Ross mi fa segno di sedermi accanto a lui. Io ed Abby ci guardiamo come per dire “ma cosa vorrà?”. Mi alzo e mi metto accanto a lui. Ha uno strano profumo, tipo di zucchero.

“Allora?” gli sorrido.

“Che ha Abby?”, alza un sopracciglio.

“Ci credi che certe volte non la capisco nemmeno io?”

“Mmmh…”.

Ross avvicina la mano al mio cellulare e preme il tasto centrale. Lo guardo e mi dice: “Volevo sapere che ore sono”.

Io sorrido a lui e lui ricambia. Silenzio imbarazzante, ma non ci faccio caso.

“Oh, siamo arrivati!” esclama all’improvviso.

“Scendiamo…che hai a prima ora?”

“Spagnolo, tu?”

“Anch’io!”

“Perfetto! Andiamo in classe insieme allora?” mi chiede.

“Allora prendo il libro e andiamo in classe!” Rispondo mentre mi alzo e prendo la borsa.

Abby mi guarda e dice a bassa voce “Che ti ha chiesto?”, io rispondo (sempre a bassa voce) “Niente, tranquilla!” e le faccio l’occhiolino.

Scendiamo dal bus e ci dirigiamo verso l’entrata. Io e Ross salutiamo Abby, andiamo a prendere i libri e poi in classe. Entrati, automaticamente ci sediamo insieme, sistemiamo i libri e aspettiamo il professore.

E’ ora di pranzo, cerco Abby nella folla e la vedo con Ross.  Cambio direzione e guardo se c’è un tavolo libero, non voglio disturbarli. Sento tra mille voci proprio le loro che chiamano me, mi giro e vedo che i fratelli Lynch (tutti tranne Riker) e un ragazzo dai capelli scuri si sono uniti a loro, così li raggiungo. Saluto tutti e mi siedo. Il ragazzo dai capelli scuri si chiama Ellington. Mangiamo e parliamo, poi suona la campanella ed usciamo dalla mensa. Camminiamo per il corridoio insieme, prima di dividerci. Abby cammina accanto a me e mi chiede: “Che ti ha detto?”

“Mamma mia, quanto sei noiosa! Mi ha chiesto che avevi, poi ha guardato l’ora e siamo rimasti in silenzio. Ma hai visto come ti ha guardata quando si è seduto dietro di noi e ti ha vista?”

“Si!! Che figura…” dice a voce alta, con un tono quasi disperato.

“Ehii, parla piano che ti sente! Comunque è colpa tua, te l’avevo detto!”

“Lo so…”.

Nel frattempo arrivo davanti all’aula di inglese.

“Va bene ragazzi, ci si vede dopo!” dico con un sorriso un po’…malinconico, ecco. E’ piacevole stare con loro! I ragazzi mi salutano, Ross mi fa l’occhiolino e Rydel mi da un bacio sulla guancia. Le sorrido e infine entro in classe.

E’ ora di tornare a casa. Chiamo Abby, ma non mi risponde. Dove cavolo s’è cacciata?! Vedo da lontano Kristen, una mia compagna di inglese. Se non erro, è insieme ad Abby in educazione fisica.

“Ehi, Kris! Dov’è Abby?” le urlo ad un paio di metri di distanza.

“Abby è andata a casa, sta male!”

Come sta male?

“Come sta male?”, automaticamente dico ciò che stavo pensando.

“Mal di pancia…”

“Ah, ok grazie.”

Ma fino all’ora di pranzo non stava bene? Che è successo? Ora mi tocca pure andare da sola a piedi. Pazienza. Prendo le cuffie, faccio partire la musica e vado a casa.

Chiamo Abby.

“Ehi, ma che è successo?”

“Niente, sono stata male…!”

“Ma come mai all’improvviso?” chiedo con un tono piuttosto preoccupato.

“Non lo so, credo sia stata la pizza che ho preso alla mensa…”

“Va bene, ti lascio riposare. Domani vieni a scuola, no?”

“Vediamo se mi passa okay?”

“Okay. Notte”. Stacco.

Prendo lo zaino e rileggo la lezione di spagnolo. Infondo alla pagina 22 trovo un disegno di Ross. E' una caricatura del professore. Guardando il disegno scoppio a ridere e ripenso alla faccia di Ross, a come rideva mentre disegnava.  Mi preparo per andare a dormire e penso ad Abby. Poverina, la cotta per Ross la sta facendo diventare cretina. Ma non sarà un po’ esagerata? Voglio dire, è un ragazzo, mica una bestia! Non la mangia mica se prova a parlargli. Forse oggi non è riuscita a parlargli perché ha paura di sbagliare qualcosa…booh!

I Think About YouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora