Aggressione

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Alzai lo sguardo: avevo di fronte uno strano ragazzo. Era magro, molto magro e terribilmente pallido. Era vestito di nero, e aveva i capelli lisci e scuri. Le sue labbra erano dipinte sempre del medesimo colore. Non sembrava molto forte ma incuteva comunque terrore. Io non riuscivo nemmeno a reagire, ad alzarmi, ero sconvolta, totalmente sconvolta. Le lacrime rigavano ancora il mio viso e non riuscivo nemmeno a parlare. Ero terrorizzata. Ad un tratto prese la mia mano e osservò il mio marchio. Forse, se capiva che ero una maga, che facevo parte di una gilda, avrebbe pensato che ero forte e mi avrebbe lasciata in pace.

-Fairy tail eh? Magari il capo sarà ancora più contento se scopre che ne abbiamo fatto fuori un'altra.

Un'altra? Che cosa voleva dire? Dovevo reagire, non potevo di certo restare seduta a piangere.

-C-che cosa vuoi da me? Ti conviene stare alla larga.

Cercai di spaventarlo alzando la voce ma ottenni tutto il contrario. Riuscii solo ad irritarlo ancora di più.  Inoltre non ero per niente credibile, visto che piangevo ancora.

-Ah si?

La sua voce era simile al sibilo di un serpente, metteva ancora più paura.

Cercai di alzarmi e prendere una chiave, ma lui fu più veloce. Mi prese per il collo con una mano e mi tirò verso l'alto. Io avevo ancora il borsello in mano, ma ero come pietrificata, non riuscivo a respirare.

-Una maga degli spiriti stellari eh? Senza queste chiavi sei inoffensiva!

Prese la borsa e la gettò in aria. Dalla mia bocca uscì un debole "no" di disperazione. Sentivo che era la fine. Proprio come in uno dei romanzi che scrivo tutto ha una fine, ma non pensavo che per me potesse finire così!

-Certo sei una maga di fairy tail, ma sei inutile!  Guardati, sei debole, non servi a nessuno! Non ho nemmeno bisogno di usare la mia magia contro di te!

Aveva ragione. Stavo per morire ancor prima dell'inizio dei giochi. Natsu avrebbe trovato un modo per sopravvivere, ma io cosa potevo fare? Non sono forte come lui, sono patetica. Lo strano personaggio aumentò la sua presa, ora non respiravo proprio più. Cercai di ricordare i loro volti prima di morire: Natsu, Erza, Gray, Levy, Wendy...

Non li avrei più rivisti. Strinse ancora più forte. Non sarei più stata con loro. Le lacrime sgorgarono lente sul mio volto.
Sting's pov

Continuai a correre più veloce che potevo. C'era troppa gente, l'avevo persa di vista. LUCY. Quella ragazzina poteva sul serio essermi utile,  dovevo tenermela stretta assolutamente. Dovevo spiegarle la verità e avrà l'onore di essere una delle poche persone a saperla. Aumentai la velocità finché arrivai vicino all'entrata di un vicolo. Non riuscivo a credere a ciò che avevo davanti agli occhi. Uno strano tizio teneva Lucy per la gola soffocandola. Dovevo salvarla, non potevo permettere che morisse, non ora. Colsi di sorpresa l'avversario tirandogli un pugno. Doveva essere molto debole perché era a terra immobile. Presi Lucy al volo. Piangeva, eccome se piangeva.

-Va tutto bene, dolcezza, ora ci sono qua io, va tutto bene. Ora andiamo prima che si svegli.

-Preferisco stare con lui che con te, mi hai illusa, sei un assassino, un assassino!

Cominciò a sbattere i pugni sul mio petto mentre piangeva, come una bambina. Le presi i polsi e la spinsi contro il muro.

-Non é come credi, per favore calmati, c'é una spiegazione, ascoltami. Non qui però, fidati di me.
Lucy's pov

Dovevo fidarmi? Mi stava guardando con quegli occhi viola, così intensi.

-ok.

Fu l'unica cosa che riuscii a dire. Presi le chiavi, senza di loro ero persa.

Mi prese per mano e uscimmo dal vicolo. Doveva dirmi che aveva mentito, che non aveva ucciso suo padre. Avevo bisogno di quelle risposte, ne avevo bisogno.

~Sting e Lucy ,un amore tormentato~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora