What is happening?

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"Mamma non voleva lasciarti." Una volta, due, tre. La frase rimbomba, la sua dolcissima voce con lei.

"Non ce l'avrò con te, sapevo che prima o poi sarebbe successo. Era inevitabile. Mamma, ti amo tanto." mi sorride, forse è fiera di me almeno un po'. E quindi, sorrido anche io al pensiero.

Non te ne farò una colpa se mi avete abbandonato tutti, mamma.
So che la colpa non è mai stata la tua.

Papà, sei stato tu l'artefice del tornado che mi ha allontanato da tutte le persone che più amo.

E per questo, ho smesso di amarti anni e anni fa.

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"Fruttivendolo hyung!"

"Oh santo cielo, no...ci risiamo." ormai conosco a memoria le espressioni più frequenti nel momento in cui stiamo insieme: la sua faccia seria e/o concentrata prima di vedermi, la sua faccia preoccupata quando mi vede, e qualche sorriso non so di preciso in che attimo, ma forse, a volte, lo fa quando me ne vado. Chissà perché.

"Cosa, fruttivendolo hyung? Non stai bene?" ha un'espressione che non promette molto bene, sembra un pochino irritato.

"Potresti smetterla di chiamarmi così? Il mio nome è Yoongi, Y O O N G I!" esclama, persino sillabandomi il suo nome.

"Scusa..." sussurro. Poteva fare a meno di urlarmelo in faccia. Non mi piace quando succede, non mi piace quando le persone mi urlano e sgridano al contempo. "Allora, smetto di infastidirti..." gli giro le spalle. Mi è passata la voglia di comprare pere. Il che è parecchio strano e raro. Solitamente, non avrei mai rinunciato a una nuova dose di pere fresche, scelte dal miglior intenditore fra tutti.

"Ah, non te ne andare." mi giro, ha una mano a coprirgli il viso. Sembra pentito. "Chiamami come vuoi, va bene? Ma non andartene. Una giornata senza te che mi tormenti, non sarebbe normale come tutte le altre." sta facendo il gentile per caso?

"Fruttivendolo hyu..." mi copre prontamente le labbra con la sua mano, profuma di arance, ma anche di tanti altri frutti.

"Ti concedo di chiamarmi come vuoi, ma limitati. Apprezzalo, mi sto sacrificando per te." sa essere così carino anche quando probabilmente non lo fa apposta.

Non posso farci niente, credo mi venga naturale arrossire.

"M-mh...mhmh!!!" provo a dire qualcosa, ma ovviamente non riesco con la sua mano sulle labbra.

"Cosa hai detto?" sorride. E questo cambio di espressione improvviso mi destabilizza. Ho qualcosa che non va proprio dentro di me.

Credo lui abbia un grande potere. Che sia grazie alle pere...?

Ma sì! Sarà così! Cavolo, non ci avevo mai pensato...ora molte cose si spiegano.

"Mh..." annuisco solamente, è inutile provare a parlare se non toglie la mano. Io non ci penso nemmeno minimamente a levarla.

"Lo sai che hai delle labbra morbidissime?" domanda, anche se sa che non posso rispondergli. Sembra ci faccia apposta. "E sapevi che sei veramente buffo?" continua con le domande, ragazzo crudele. "Vorresti parlare, vero?" chiede, per poi levare la mano.

"Allora. Volevo dire che apprezzo veramente questo tuo sacrificio solo per me, sei molto dolce, come le pere...!" a volte, però, mi pareva che più il tempo passava e più non pensavo alle pere come prima. Ci stava sempre quel ragazzo di mezzo. E non ne comprendevo la ragione. "Poi, so di avere le labbra morbide. Non che stia sempre a toccarle. Credo siano così per natura. Infine, so di essere buffo e finché ti faccio sorridere, per me va bene essere così." cavolo, che dico? "Volevo tantissimo parlare, sì." cosa sto facendo?
perché mi sento così strano? sento una sensazione nuova nel corpo, non so da dove provenga, ma è simile ad un solletico.

"Non sono dolce. Era la verità quella che ho detto." afferma deciso. "Sono felice che tu abbia potuto sfogare la tua voglia di parlare. Ora, cosa volevi? Dietro di te ci sono altre persone, non ho altro tempo da perdere." ha saltato chiaramente il discorso sul suo sorriso. L'ultima frase mi ha incupito, un colpo.

Sto per avere una crisi esistenziale, non so come comportarmi.

Il mondo mi gira tutto intorno, sembra quasi stia per cadere.

O forse sono io quello che sta cascando a terra?

Prima non avrei mai rinunciato a delle pere.

Ma ora sento che mi è passata la voglia.

E spero sia solo un momento.

Non voglio scordare l'ultima cosa che riesce a legarmi alla mamma.

Intanto, però, scappo.

Odio questa situazione.
Però, non mi piace quando mi tratta così.

È pur sempre importante per me.
È un amico, oltre che il miglior fruttivendolo di tutti.

E mi chiedo se questa confusione che ora ho dentro, durerà ancora per molto.

Ma forse sì, forse durerà per un po'.
Ancora un po'.

Ora come ora, credo di non voler vedere né lui, né le sue pere.

Ho bisogno di riflettere.

Le comprerò da qualcun altro, sempre se avrò il coraggio di tradirlo.

Gli chiederò perdono poi.

Ora non riesco a pensare lucidamente, sento il bisogno di una pera.

Per fortuna, quando torno a casa, mi rendo conto che ne è rimasta ancora una.

Addentarla mi porta qualche lacrima fuori dagli occhi.

Il dolce sapore si mischia all'amaro di quelle goccioline che pian piano si fanno strada sulle mie guance.

Ed il  sapore mi ricorda lui.

Lui e la mamma che non devo dimenticare.

Mamma, non te ne andare.
Non voglio che te ne vada anche dai miei pensieri, te ne prego.

Perefect love! - YoonSeok.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora