Capitolo 8

497 73 107
                                    

20 dicembre

Ieri sera dopo le prove ho preso il treno e sono tornata a Genova.

Si avvicinano le festività e inoltre mi mancava la mia famiglia.

Loro sono il mio sostegno in tutto.
Non so cosa farei senza la loro presenza.

Per quanto abbiano sempre lavorato i miei genitori non ci hanno mai fatto mancare nulla ma soprattutto cercavano sempre di conciliare i loro orari lavorativi in modo da non trovarci praticamente mai con la babysitter ma sempre o con mamma o con papà.

La loro presenza è sempre stata costante per me e mio fratello.

Pensare che volevano lasciarlo figlio unico, ma lui li ha stressati all'infinito con il suo desiderio di una sorellina.

Volevano chiamarmi Aurora ma Justin non riusciva a dirlo continuava a dire Lola quando ero in pancia di mamma e allora hanno deciso di accontentarlo.

In fondo se lo meritava.

Se non fosse stato per lui non sarei qui.

È sempre stato un fratello protettivo e presente.
Il mio pilastro.

Se penso alla nostra infanzia mi vengono in mente solo cose belle, mai una litigata o qualche dispetto.
È un fratello unico!

Oggi passeremo la giornata insieme.
Visto che è da un po' che non ci vediamo.

Sicuramente lui starà ancora dormendo adesso visto che sono solo le otto del mattino e quando non lavora prima delle dieci non si alza nemmeno sotto tortura.

Io ne approfitto per fare colazione tranquillamente e prepararmi con calma.

«Buongiorno sorellina»

«Justin? Tutto bene?»

«Tutto bene. Perché?»

«Tu sveglio a quest'ora? È successo qualcosa?»

«No. Volevo fare colazione con te. Dovevamo passare la giornata insieme no?»

«Si ma non pensavo ti svegliassi così presto»

«Dai su preparati veloce e usciamo. Facciamo colazione fuori»

«Agli ordini, dammi solo mezz'ora»

«Mi raccomando Lola non metterci un eternità per favore»

«Va bene!!!»

Dopo un ora sono pronta per uscire. Devono capire che la mia mezz'ora vale un ora per gli altri.

«Alleluia menomale che dovevi metterci solo mezz'ora»

«Dai su mezz'ora in più mezz'ora in meno non cambia»

«A te no. A me che sto ad aspettare come un cretino si»

«Uhh quante storie. Andiamo?»

«Sì dai. Colazione al solito bar»

*****

«Cappuccino e focaccia. Quanto mi è mancato!!!» dico felice assaporando la mia colazione

«Perché non le fanno a Milano?»

«Come sei spiritoso. Lo sai che la focaccia di Genova è insostituibile»

«Lo sai che scherzo»

«Senti ti va una battaglia di sassolini?»

«Oggi? Non hai freddo?»

«No per niente si sta troppo bene»

«Va bene andiamo»

*****

Sulla spiaggia.

«Justin ti ricordi che ti avevo parlato dell'Accademia di Chicago?»

«Si certo. Ti vogliono come ballerina?»

«No. Cosa c'entra?»

«Mi parli di una scuola di danza cosa dovrei pensare? Sei una ballerina. Di certo non vai a fare la cuoca no?»

«Non vado da nessuna parte. Ti stavo dicendo lì ho conosciuto un ragazzo. Te l'avevo anche accennato»

«Si ricordo. Si chiamava Nicholas giusto?»

«Esatto. Ottima memoria»

«Beh cosa vuole questo tipo?»

«Ecco tu poi sei partito e noi ci siamo conosciuti meglio, siamo usciti diverse volte» mi guarda in modo strano non riesco a percepire cosa stia pensando

«Lola dove vuoi arrivare con questo discorso? Non mi dire che hai tradito Nicolò»

«Io e Nico non stiamo più insieme»

«Per un tipo che è dall'altra parte del mondo? Sei impazzita?»

«No veramente lui non sa niente di Nicholas. È stato Nicolò a decidere di lasciarci e a me va benissimo così» è la cosa migliore che lui abbia fatto da quando lo conosco. Almeno non avrò i sensi di colpa per averlo lasciato io. Molto meglio così.

«Se non sa niente perché ti avrebbe lasciato?»

«Perché le nostre strade si sono divise. Io sono a Milano e lui è a Roma»

«Capito. Non riesci a sostenere una relazione tra Roma e Milano ma stai fantasticando su una tra Milano e Chicago. Sorellina mia stai bene? Cosa ti è successo?»

«Mi sono innamorata Justin»

«Allora sei messa molto male. È praticamente un amore impossibile il vostro lo sai?»

«Lo so»

«Nicholas cosa ne pensa?»

«Dice che ha un piano. Per ora non posso essere informata in cosa consiste»

«Un piano? Lola qualsiasi cosa farai stai attenta. Lo sai il bene che ti voglio»

«Certo che lo so. Di te mi fido ciecamente. Ti va di andare per negozi? Non ho ancora fatto nessun regalo per natale»

«Va bene andiamo»

Adoro il periodo natalizio, luci ovunque, negozi pieni di persone.
L'atmosfera natalizia mi fa tornare bambina.

«Sei sempre la numero uno con i regali. Hai trovato per tutti»

«Ormai sono un esperta»

«Direi che ti sei meritata la serata ai
Baracconi»

«Sul serio?»

«Si»

«Grazie Justin!!!!»

«Prego»

«Adoro tornare bambina con te»

«Anche io ti adoro»

È da stamattina a colazione che siamo insieme. Le giornate in compagnia di mio fratello sono fantastiche.
Ora è lì dentro la casa degli specchi che cerca di trovare l'uscita. Ogni anno è la stessa storia. Io è quindici minuti che sono riuscita ad uscire lui niente è ancora lì.

«Mio dio ci sei stato mezz'ora ti rendi conto?»

«Ma quale mezz'ora dai saranno stati dieci minuti al massimo. Piuttosto confessa il tuo segreto. Come hai fatto ad uscire così presto?»

«Il segreto è intelligenza fratellone»

«Vorresti dire che sei più intelligente di me?»

«Ovvio. È dimostrato con i fatti"»

«I Baracconi non sono dimostrazione di intelligenza»

«Per me si»

«Cosa ne dici se ci ritiriamo. Sono troppo stanco»

«Dico che va benissimo»

© TU SEI IL MIO INFINITO #Wattys2019 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora