十六

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Era passato un mese.

Un mese in cui Taehyung non aveva fatto altro che ripensare a quanto accaduto quella sera. Un mese in cui non sapeva se odiare Jeongguk o provare a mettersi nei suoi panni e trovare almeno una spiegazione valida. Però non lo conosceva, non sapeva nulla di lui e niente sembrava poter giustificare il suo comportamento.

Voleva dimenticarsi di lui, di quanto successo, continuare ad andare avanti con la sua vita, prima decisamente più tranquilla, adesso una sorta di casino, un miscuglio di sensazioni e pensieri e dubbi che gli facevano venire solamente voglia di strapparsi i capelli uno alla volta. E ogni sensazione, ogni pensiero e ogni dubbio era sempre e costantemente collegato a Jeongguk, tanti punti interrogativi cominciavano a ruotare intorno alla figura del maggiore non appena quest'ultima appariva nella propria immaginazione. E subito era costretto a scacciarla, a mandarla via, a distogliere la mente da quel pensiero fisso, che non era altro che una grandissima distrazione.

In fin dei conti Jeongguk lo era sempre stato, una distrazione, tanto che Taehyung era arrivato alla conclusione che, dopo aver provato tutto ciò che fosse in suo potere, forse questa nuova situazione avrebbe potuto giocare a suo favore.

Si sarebbe potuto impegnare maggiormente nello studio, piuttosto che passare i pomeriggi a elaborare discorsi su discorsi o disegnare una versione idealizzata del volto di Jeongguk sugli angoli dei libri. Anzi, questa ispirazione nel disegno l'avrebbe potuta utilizzare per i propri dipinti, per ottenere un voto più alto al corso di pittura.

Aveva anche pensato di seguire il padre al lavoro più frequentemente, per imparare in fretta sempre di più. Aveva pensato di poter dare una mano in casa a sua madre, sempre troppo impegnata a causa del lavoro. Aveva pensato di dedicare più tempo ai suoi amici, di organizzare sempre nuove riunioni anche a casa propria.

Aveva pensato tante cose. Eppure non aveva portato a termine niente di tutto ciò.







Era passato un mese.

Un mese in cui Jeongguk non aveva fatto altro che vedere peggioramenti nei propri atteggiamenti. Una rabbia e un'aggressività, che in precedenza lo avevano contraddistinto solo in particolari occasioni, adesso sembravano far parte di lui in maniera permanente. Tentare una conversazione con lui era un gioco perso in partenza, tendeva a prendere ogni singola parola sul personale, era diventato irascibile.

Costretto a pochi movimenti in attesa della tanto agognata guarigione, tutto ciò che gli rimaneva era pensare e ripensare a quanto era stato codardo quella sera. Cosa gli sarebbe costato dire "Mi dispiace Taehyung, ritorniamo come prima"? Nulla, non gli sarebbe costato nulla. Allora perché non era riuscito a dirlo? Forse perché temeva di essere l'ultima persona al mondo adatta per un tipo come Taehyung? Forse perché non voleva sporcare quel suo animo così puro e gentile con il proprio egoismo e i propri vizi? O forse, ancora, perché era semplicemente troppo codardo e al tempo stesso spaventato di mettere a rischio una vita che non fosse la propria.

Taehyung non aveva fatto altro che mostrare interesse nei suoi confronti, più volte aveva avanzato domande sulle sue abitudini, hobby, aveva totalmente sottratto dei freni la sua curiosità. E Jeongguk non aveva mai risposto a una singola di queste domande, se non con risposte vaghe e fuorvianti.

In fin dei conti come avrebbe potuto dirgli che si guadagnava da vivere in maniera del tutto illegale? Che faceva cose altrettanto pericolose, che non gli importava del domani, che aveva più nemici che amici? Che una famiglia normale, come quella di Taehyung, non l'aveva mai avuta? Che soffriva tremendamente la mancanza d'affetto?

Come avrebbe potuto fargli capire seriamente quanto la propria vita fosse l'opposto della sua? Come gli avrebbe spiegato che non vi era alcun modo di poterle conciliare? Taehyung aveva sogni, obiettivi, passioni, era ancora una sorta di bambino spensierato alla scoperta del mondo, una vita intera a sua disposizione per scoprire le mille sfaccettature del pianeta su cui viviamo. L'unico obiettivo di Jeongguk, invece, era ritornare sano e salvo a casa la sera. Non era adatto per un tipo come Taehyung.

YUÁNFÈNDove le storie prendono vita. Scoprilo ora