Parte 2

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Poco dopo Keith fu fermato da delle guardie che stavano intorno alla scuola e l'auto fu riportata a Shiro. Proprio quando il più piccolo se ne stava per andare, il più grande gli mise una mano sulla spalla e disse

"Tu sei Keith vero?" il ragazzo annuì "Ascolta, ti ho visto al simulatore e, sinceramente, non ho mai visto nessuno della tua età arrivare addirittura oltre il livello 5, tu saresti perfino capace di guidarne uno vero" allora Takashi si mise una mano nella tasca ed estrasse un foglietto di carta "Tieni, vediamoci a questo indirizzo domani alle 20".

Keith era confuso "Perché mi stai dicendo questo? Io ti ho rubato l'auto e, in più, non conto niente..."

Quello confuso adesso era Takashi che, con un sorriso, disse a Keith "Keith, tu vali, più di quanto pensi. E, in più, tutti hanno diritto ad una seconda possibilità, no?" Keith si sentiva meglio con sé stesso: nessuno gli aveva mai detto una cosa così bella

"Va bene" disse "Ci sarò".

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Il giorno dopo, verso le 20 Shiro arrivò in macchina davanti alla nave Calipso, dove vide Keith che lo aspettava. "Ehi Keith!"

Il ragazzo si girò e lo vide "Salve Signor Shirogane"

"Puoi chiamarmi Shiro, gli amici mi chiamano così" Keith rimase un attimo perplesso: lui... aveva un amico? Gli venne un lieve sorriso sul volto. Takashi lo notò e arrossì un po', era la prima volta che lo vedeva sorridere: era bellissimo.

"Allora Shiro, cosa volevi dirmi?"

Shiro tornò alla realtà "Volevo chiederti se volevi entrare a fare parte della Galaxy Garrison"

"Io, alla Galaxy Garrison? Non lo so..."

"Tranquillo, puoi pensarci, e poi, se avrai qualche difficoltà, ti aiuterò io".

Keith allora pensò un attimo: non aveva niente da perdere, insomma, non sarebbe combinato nulla per lui, non aveva amici da salutare, non aveva genitori a cui chiedere il permesso e, in più andiamo, ERA LO SPAZIO! Era una delle cose che più appassionava Keith. Quindi, deciso, disse:
"Sai cosa, Shiro? Ci sto. Voglio entrare a far parte della Galaxy Garrison"

"Davvero? È bellissimo Keith! Ma per entrare dovrai fare un test. Niente paura, ti aiuterò io a prepararti e vedrai, entrerai con il massimo dei voti!" Shiro fece un enorme sorriso e questa volta fu Keith ad arrossire un po'. Era così carino!

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Dopo qualche giorno, Keith fece venire a casa sua Shiro per farsi aiutare per il test. Shiro rimase un po' sorpreso dal vedere la casa vuota, ma poi si ricordò che l'insegnante gli aveva detto che Keith non aveva né genitori, né nessun'altro che badasse a lui.

"Ehi senti" cominciò "ho visto una moto qua fuori, è tua?"

"Um? Ah sì, è mia. Cioè, in realtà era di mio padre,e quando ero piccolo mi ha insegnato ad usarla" spiegò

"È molto bella. Pensa che io ne ho una simile" e, dopo un po' di chiacchiere, si misero finalmente a studiare.

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