capitolo 1

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Aprì lentamente gli occhi e cercai di evitare la luce che entrava dalla finestra aperta proprio davanti a me. Mi girai sul letto e nascosi il viso sotto le coperte bianche riprendendo sonno ma non passarono molti minuti prima che il suono metallico della sveglia mi fece rigirare verso la luce. Socchiusi gli occhi e con una mano cercai di spegnerla facendo cadere diversi fogli che erano appoggiati sul comodino. Sospirai quando finalmente tornò il silenzio attorno a me.

Era Venerdì e come tutti gli altri giorni sarei dovuto andare a scuola ma quella mattina di Maggio non avevo proprio voglia di uscire dalla mia stanza buia. Raccolsi le coperte e me le tirai fin sopra il capo nascondendomi in un nido caldo anche se fuori c'erano più o meno ventisette gradi e le persone andavano già in spiaggia per prendere i primi raggi dell' anno. Aprì gli occhi e attraverso le coperte vidi la luce che entrava nella mia camera,una camera piccola con le pareti nere e un grande armadio accanto alla finestra panoramica che dava sul piccolo giardino e sulla strada che passava davanti ad esso. Odiavo quella finestra,era così ampia che da li si poteva vedere anche la scuola che frequentavo da ormai due anni. La High Field School, una delle scuole più prestigiose del quartiere, grande e ben attrezzata, si studiava principalmente legge e latino ma non mi ero mai interessato ad una singola materia,le odiavo tutte e odiavo anche i professori,pretendevano troppo e davano talmente tanti compiti che non avevo mai tempo per i miei interessi,non che ne avessi in particolare ma ogni tanto mi allenavo a basket nel campetto dietro casa. Come voti non ero mai andato male,me la cavavo un po' in tutto con il minimo necessario,diciamo che avevo sei in tutte le materie. Odiavo la High Field School anche per altri motivi, ma forse il più rilevante prendeva il nome di Styles. Chi era Styles? Bhe che dire di lui ? Era uno di quei ragazzi che se ne fregavano altamente della scuola e che un giorno avrebbero seguito le orme dei proprio genitori lavorando nei loro negozi. Styles aveva la mia stessa età,suo padre gli aveva fatto saltare un anno di scuola facendolo essere di un anno più avanti di me ma è stato bocciato per colpa del suo comportamento inaccettabile anche se avrebbero dovuto farlo per i suoi voti inferiori al quattro,perciò frequentava il mio stesso anno di lezioni anche se "frequentare" non era proprio la parola esatta infatti mentre la professoressa spiegava lui spesso dormiva sul banco o guardava fuori dalla finestra alla ricerca di qualcosa di interessante. Ma sapete come è, essere figli di un avvocato di fama internazionale ha i suoi vantaggi in certi casi. Styles infatti potrebbe anche infischiarsene di venire a scuola perchè tanto i voti finali sarebbero sempre gli stessi,le professoresse correggevano le sue verifiche e magicamente volavano sette e otto a caso,tutto perchè suo padre pagava il preside e lui a sua volta li dava ai professori per "aiutare" Styles in tutte le materie possibili. La verità era che loro non lo aiutavano affatto,lo trattavano come un principino a tutti gli effetti,dai voti ai riconoscimenti dello sport. Girava sempre per i corridoi saltando lezioni su lezioni e spassandosela con i suoi compagni di squadra a ubriacandosi nei bagni della scuola. Ecco un'altra cosa a suo conto,era il capo della squadra di basket della scuola. Bisognava ammettere che almeno in quello era bravo infatti aveva ricevuto una medaglia come miglior capo squadra degli ultimi venti anni. Ma sapete perchè odio così tanto Styles? Avete presente quelle persone che si credono uniche al mondo ? bene,lui era proprio una di quelle,se ne fregava altamente di chi gli stava intorno e faceva tutto pensando a se stesso. Diverse volte ero stato preso di mira da lui e il suo gruppo di basket. Il più delle volte mi trascinavano dietro un angolo e mi pestavano fino a farmi sanguinare lasciandomi poi li a terra mentre loro se la ridevano. Ormai non protestavo più,ci avevo fatto l'abitudine ai loro pugni ed era come se non mi facessero più male fisico ma solo interiore.

Ecco perchè quella mattina non volevo alzarmi dal letto per raggiungere quella scuola che preferivo chiamare prigione, non volevo rincontrare i suoi occhi verdi e il suo sguardo furbo,non avevo voglia di un'altra serie di pugni e non volevo sopportare le ore di lezione . Ero deciso a restare in quella posizione per tutto il giorno ma poi sentì una voce,la sua voce. Allungai il viso per sentire cosa aveva da dirmi.

-- SPAZIO AUTRICE --

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