Capitolo 17

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Lascia immediatamente la sua mano e feci un passo in dietro guardandola con sospetto. Lei parve attristita dalla mia reazione ma credo se la sarebbe aspettata, uno non può piombare a casa di uno sconosciuto e presentarsi come sua madre, no non è accettabile. Kate mi appoggiò una mano sulla spalla per tranquillizzarmi,al suo tocco percepì dei brividi lungo la schiena. -Zay, lei è tua madre,lascia che ti spieghi la storia - disse guardandomi. Storsi il naso e guardai Anne, se ne stava con le mani incrociate tra di loro e si mordeva il labbro nervosamente. Annuì lievemente e rimasi a guardarla,non aveva niente che mi ricordasse mia madre,l'unica cosa che avevamo in comune erano i capelli e la corporatura. -Tom ed io abbiamo avuto due bellissimi gemelli circa diciotto anni fa,il medico quando vi controllò si accorse che uno dei due era diverso ... I-io non so come dirlo, lui ci disse che forse era meglio tenere solo quello normale e sbarazzarsi di quello "difettoso" - Quella parola detta da quella che dice di essere mia madre ha fatto molto male,più di quanto pensassi - Io non volevo farlo,vi amavo con tutto il mio cuore ma mio marito mi spinse a fare la scelta migliore cioè tenerne solo uno - Sentì un singhiozzo e mi accorsi che,contro ogni mia aspettativa , non era mio ma di Anne. -Ti abbiamo dato in adozione e Kate ti ha preso con se crescendoti come figlio- Rimasi ad ascoltarla e quando si fermò,evidentemente aveva finito, parlai io - E con questo? Cosa mi cambia questa storia scusa?- Lei iniziò a torturarsi le mani sempre più nervosamente -Ecco, visto che tu hai il mio sangue e quello di tuo fratello ... Avevo pensato che magari ora potevi venire a vivere da noi, conoscerai il tuo gemello e tuo padre,il tuo vero padre - . Mi ci vollero alcuni secondi per assimilare la cosa e quando afferrai il concetto mi scappò una risata un po' crudele che la fece fermare -Davvero? Davvero vorresti portarmi via dalla mia famiglia? No perchè è quello che ho afferrato io dal tuo patetico discorso. Pensi che mi interessi qualcosa della mia vera famiglia? Credi che per tutti quest4i anni io non abbia aspettato altro che il vostro ritorno? Bhe se pensi così stai sbagliando di grosso, si lo ammetto, quando mia madre mi disse che ero stato adottato sperai con tutto il mio cuore che sareste tornati a sistemare le cose ma poi sono cresciuto,ho diciotto anni compiuti e francamente non me ne frega niente se ho il tuo sangue,mia madre è Kate e mio padre fa di cognome Malik, e Malik è il mio cognome. La mia vera figlia è qui,in questa casa, avresti dovuto pensarci due volte prima di gettarmi come un giocattolo nelle mani dei servizi sociali,ora voi non siete più nessuno per me.- Strinsi i pugni dalla rabbia e lanciai uno sguardo allo specchio oltre le spalle di Anne e notai i miei occhi, neri come la pece. Anne sembrò scioccata e spaventata mentre Kate cercava di scusarsi per il mio comportamento. Sospirai e chiusi gli occhi, iniziai a contare fino a 10 e quando arrivai al traguardo li riaprì e oltre Anne notai il colore tornare nelle mie cornee. - C-come ... I-i tuoi oc-chi? Cosa è successo? - Sembrava spaventata. Sbuffai - è per questo che i medici mi hanno scartato mammina, i miei occhi non sono normali come i vostri- dissi per poi voltarmi verso Kate e sorriderle vedendola sul punto di piangere.-Ora puoi anche andare Anne,grazie della visita,o almeno grazie per modo di dire- dissi sorridendole con i denti bianchi.Passai il pomeriggio con mia madre a parlare del mio incontro con Anne e lei mi disse che dovevo essere più cortese ma francamente non mi interessava minimamente di come le avevo risposto. Verso le sei di pomeriggio la salutai e tornai al parco, dovevo andare al The rogue quella sera e volevo riposarmi per qualche ora. Entrai dentro la tenda e trovai il mio compagno seduto a guardare il vuoto,quando mi vide si alzò in piedi e mi venne vicino -Dove sei stato? Ti stanno cercando per tutta l'area!- disse Styles con le pupille leggermente dilatate per via del buio dentro la tenda. -Sono passato da casa mia- dissi e mi stesi sul mio letto chiudendo gli occhi e cercando di non pensare alle parole di Styles oltre il telo che ci divideva. Sognai i capelli di Anne quella sera, era felice e mi sorrideva, io ero piccolo e l'abbracciavo come se fosse la mia vera madre. Mi svegliai di soprassalto e mi accorsi di aver spostato tutte le coperte a terra. Mi asciugai la fronte sudata e mi alzai per spegnere la sveglia sul mio borsone. Mi sistemai i vestiti e presi il cellulare per poi uscire dalla mia stanza,stavo per uscire all'aperto quando sentì la voce roca di Styles chiamarmi - Dove vai?- mi voltai e sospirai guardandolo. Lui capì subito perchè la sua espressione cambiò da tranquillo ad agitato e nervoso. Abbassai il capo ed uscì venendo colpito da una folata di vento gelido,mi strinsi nelle spalle e mi avviai verso il cancello. -Malik! Dove sta andando?- Mi irrigidì e mi voltai notando uno degli uomini della mattina appoggiato al muro del parco, a passo svelto mi raggiunse e mi costrinse a tornare alla mia tenda,mi ribellai e alla fine fu lui a trascinarmi dentro. -è vietato uscire dopo le sei di sera, resta dentro e non farti più trovare fuori chiaro?- Sbuffai e chiusi la tenda senza rispondergli. Imprecai diverse volte prima di sedermi al centro del salotto a guardare il nulla,poco dopo Styles si sedette accanto a me con una banana tra le mani. La sbucciò e me la offrì, la rifiutai senza alzare lo sguardo -Zayn devi mangiare - disse sospirando. Lo guardai e alzai un sopracciglio - Scusa da quando sei tu a decidere cosa mi fa bene e cosa no ? -. Lo vidi abbassare e scuotere il capo rassegnato. Presi una sigaretta e l'accesi velocemente,in una settimana stavo consumando più sigarette di un tossico,ne accendevo una dopo l'altra senza ritegno. Presi un tiro e buttai fuori il fumo dalla bocca sentendomi bruciare i polmoni. Volevo solo bere e dimenticare tutto,non ce la facevo più. Presi un altro tiro e allungai la mano a Styles -Vuoi un tiro?- Lui guardò prima la sigaretta e poi i miei occhi e notai una scintilla scoppiare nei suoi occhi prima che accettasse senza riferire una parola. Lo osservai di sottecchi, prese tra le dita la mia sigaretta e la portò velocemente alle labbra per poi toglierla e buttare fuori dal naso il fumo bianco che riempì la stanza. Me la ripassò e nell'afferrarla toccai involontariamente la sua mano, il contatto mi fece ritirare di scatto il polso sentendo come una scintilla in tutto il corpo. Lui sembrò stranito ma non fece domande, rimase seduto a gambe incrociate a mangiare la sua banana senza incrociare il mio sguardo. Pensai che fosse strano, mi sarei aspettato che Styles se ne uscisse con un insulto o con una battutaccia ma rimase zitto e il suo sguardo era in un altro mondo. Mi alzai dopo di versi minuti e tornai alla porta,sbirciai fuori, c'era silenzio e le luci illuminavano tutto il parco e davano il riflesso bianco sul lago poco distante. Controllai intorno e notai che c'era un professore seduto sotto un albero a leggere il giornale, cazzo. Sbuffai e tornai dentro la tenda scocciato,non volevo restare tutta la sera chiuso dentro con niente da fare. -Perchè lo fai?- mi irrigidì e mi voltai per guardarlo negli occhi,era ancora seduto ma della banana nessuna traccia,teneva le gambe vicine al petto e le grandi braccia le circondavano. -Devo farlo- dissi senza tralasciare dettargli.

--SPAZIO AUTRICE --

Eccomi qui ! Spero di non avervi fatto attendere troppo ahah aggiorno adesso e scappo a studiare,domani ho una verifica e non so assolutamente niente ahahah

Cooomunque,cosa ne pensate del capitolo?

Commentate e fatemi sapere se volete che continui con la storia <3 <3

xx bacii

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