Capitolo 15

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Rimase li a fissarmi per interminabili minuti,il suo sguardo saettava da me alla cintura a terra e poi di nuovo al comodino con dei preservativi aperti. Sembrava fuori del mondo, non riusciva a trovare le parole e restava sulla porta a balbettare parole silenziose. - Puoi anche dire qualcosa - lo incitai sedendomi sul letto a gambe incrociate, ero furioso, come aveva fatto a trovarmi? Mi aveva sicuramente seguito senza farsi sentire. E se lo avrebbe detto ad uno dei professori? La mia vita sarebbe sicuramente finita. Sentì Styles sbuffare e voltare lo sguardo, sembrava irritato - E così è qui che vieni ? ti prostituisci non è vero? - Non potei fare altro che abbassare lo sguardo sui miei piedi coperti dalle scarpe nere. - Cazzo ! - imprecò entrando nella stanza e chiudendo la serratura, si appoggiò alla porta e mi fissò come per studiarmi. - Perchè lo fai? - La sua domanda mi lasciò senza parole e iniziai a sentirmi agitato, voltai lo sguardo fuori dalla finestra cercando di evitare il suo. - E' per quello che ti ho fatto? - Le sue parole mi arrivarono dritte al cuore, alzai lo sguardo su di lui e sospirai. Il suo sguardo diventò assente e malinconico, mi appoggiai alla testiera del letto e chiusi gli occhi, volevo solo riposarmi e smettere di pensare. - Lo fai davvero per colpa mia? È colpa mia se ti prostituisci? - Deglutì in assenza di parole e lo guardai di nuovo cercando il suo sguardo ma trovai solo un velo di tristezza. - Styles lasciami stare,voglio stare da solo - parlai per la prima volta quella sera. Lo sentì ridere e poi si sedette su una delle poltrone accanto al letto - Te lo scordi,tu ora vieni via con me oppure resteremo qui tutta la notte - Scossi il capo indignato e mi alzi per raggiungere la porta ma mi resi conto che era chiusa a chiave,cazzo. - Dammi la chiave, ho da fare - dissi senza guardarlo. - No, vieni via con me e non tornare più in questo posto - disse e mi guardò con un briciolo di speranza nello sguardo. Scossi il capo e mi avvicinai alla finestra aprendola completamente. - Cosa fai? - non risposi e misi un piede fuori da essa e Styles mi fu subito dietro, mi afferrò un braccio e mi tirò dentro facendomi perdere l'equilibrio - Tu non ti toglierai la vita - disse ed io sbuffai - Non avevo intenzione di farlo, voglio solo uscire da qui dentro - affermai guardandolo con uno sguardo di pietra. Lui sembrò indignato, si spostò e mi diede le spalle, poi dopo qualche minuto di silenzio andò a sbloccare la porta e lanciò le chiavi ai miei piedi - Va bene,fai quello che ti pare, vendi il tuo corpo,divertiti a prenderlo nel culo e cose simili, sappi solo che io ti avevo dato una possibilità per smettere, questa è una tua scelta. Ora vai, corri a soddisfare altri schifosi uomini che non fanno altro che trattarti come un animale - disse guardando la cintura a terra. Mi lanciò un altro sguardo e poi uscì dalla porta sbattendola dietro di se. Presi un forte respiro dopo quella discussione pesante, non mi sarei mai aspettato di trovare Styles alla mia porta a dirmi di smettere, era proprio l'ultima cosa che avrei pensato. Mi chinai e raccolsi la chiave dorata per poi metterla in tasca, aprì il primo cassetto accanto al letto e fui grato alla donna delle pulizie che aveva messo un pacchetto di sigarette. Ne presi una con le mani tremanti e la portai alle labbra,presi un respiro e gettai fuori il fumo grigio, sentì una strana sensazione allo stomaco e sbuffai prendendo altre due sigarette e mettendole in tasca. Diversi minuti dopo Styles uscì dalla stanza e scesi le scale per poi arrivare alla zona centrale ancora piena di gente. Passai attraverso alla folla e prima di avviarmi verso il bancone per prendere da bere mi accorsi della presenza del mio compagno di tenda, se ne stava seduto su uno sgabello al banco e aveva un bicchiere di vodka o qualcosa del genere davanti, dalla sua espressione sembrava afflitto o stanco. Mi fermai a osservare i suoi occhi smeraldo, lui non poteva vedermi perchè ero in mezzo alla gente urlante ma io potevo vederlo bene, gli occhi erano più scuri del solito e sembrava come se avesse pianto. Una fitta di dolore al petto mi fece appoggiare una mano alla zona dolente, davvero mi sentivo in colpa per lui? Era questo quello che provavo? Abbassai lo sguardo quando vidi che si stava alzando per uscire dall'edificio. Camminava a passo lento e strascicato, mi venne voglia di seguirlo e assicurarmi che non prendesse scelte sbagliate. Quando la porta d'ingresso si aprì per lasciarlo uscire io ero già dietro di lui.

--SPAZIO AUTRICE --

Eilaaa <3 Come state ?

Scusate se il capitolo è corto ma sto cercando di scrivere il più possibile in questo periodo (: Comunque come avrete letto Harry ha appena scoperto Zayn dentro al bordello,cosa succederà nel prossimo caritolo ?

Se volete saperlo lasciate un voto e magari un commentinoo <3

Ciauu belle ^^

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