Non allarmatevi ragazze! La scena rimasta in sospeso fra Camille e Rider continuerà. Leggete questo capitolo perché verranno spiegate tante cose che vi serviranno per capire meglio il prossimo. (tanto atteso) vi piacerà!
Shannon's pov.
C'è una cosa che più di tutte accomuna le persone: la sensazione che si prova nel venir rifiutati dalla persona che si ama.
Èd è la peggiore.
È un dolore che ti consuma pian piano, fino a lasciarti senza niente, se non con un cuore in mille pezzi.Sembrava una giornata tranquilla. Secondo le mie aspettative si sarebbe svolta secondo la solita routine.
I miei allenamenti di cheerleading erano appena finiti. Uscendo dagli spogliatoi incontrai i ragazzi della squadra di football recarsi ognuno nella propria strada di ritorno verso casa.
Il mio sguardo captò immediatamente Rider. Bello come il sole, camminava con il suo borsone in spalla in direzione della sua macchina.
Indossava dei jeans neri non troppo larghi e una maglia grigia attillata con lo scollo a V.
I capelli tutti scompigliati e ancora mezzo umidi.
Quando mi avvicinai il suo profumo misto a bagnoschiuma mi travolse.
Amavo il suo odore.
"Rider!" Lo chiamai, aumentando il passo per raggiungerlo.
Lui si fermò. Aveva il viso stanco. Due occhiaie pronunciate sotto agli occhi.
"Hey." Sorrise lievemente.
"Oggi è venerdì." Gli feci notare.
"Umh... si." Annuì.
"A che ora ci incontriamo? Se ti scoccia passare a prendermi, potrei venire io da te." Gli dissi, punzecchiandolo su un fianco con un sorrisetto d'intesa.
Il venerdì era il nostro giorno. Uscivamo spesso insieme, ma il venerdì non ce lo toglieva nessuno.
Prima di allora...
"Oh." Sbatté le palpebre. "Oggi non posso proprio."
Le mie spalle si abbassarono. Era chiaro che ero rimasta delusa.
"No? Perché?" Domandai.
Ci conoscevamo da tanto. Non c'erano segreti tra noi.
"Mi devo vedere con Camille." Ammise lui. Rider era sempre stato un tipo senza peli sulla lingua, che andava dritto al punto senza troppi giri di parole.
Io risi amaramente.
"Devi vederti con Camille!" Sbottai. "Camille... Camille... Camille! Da quando è ritornata non fai altro che parlarne! Sembra che esista solo lei nella tua vita! Qualunque cosa tu faccia ultimamente ha sempre a che vedere con lei!" Strillai, giunga al limite della sopportazione.
Lui strabuzzò gli occhi.
"È da quando è apparsa che per te io sembri non valere più niente. Un tempo ti facevano piacere le mie attenzioni. Passare del tempo con me. Adesso non fai altro che ignorarmi, ti comporti quasi come se ti facessi ribrezzo quando provo soltanto a sfiorarti in pubblico. Lo so perché! Perché hai paura che lei ci veda!"
"Io non posso darti ciò che vuoi Shannon. Te l'ho già detto." Disse.
"Perché mi hai illusa per tutti questi anni se sapevi che sarebbe finita così!?" Gli chiesi. "Tu non lo sapevi... tu pensavi che lei non sarebbe tornata, non è così?"
Rider non fiatò.
"Per tutto questo tempo mi hai usata per togliertela dalla testa. Per colmare quel vuoto che lei aveva lasciato con la sua partenza. E io sono stata la prima stupida che ci è cascata. Ma adesso che è ritornata, io non servo più."
"Non è così! Io ti voglio bene veramente Shannon, ho passato momenti indimenticabili con te, ma sei sempre stata un'amica. Anche quando non c'era Camille. Io non ti ho mai fatto capire di voler qualcosa di più, sei sempre stata solo tu a voler tanto da immaginartelo!
Mi mancava è vero, ma non ho mai cercato di sostituirla con nessuno. Camille è unica."
"Commovente!" Esclamai.
"So di aver ferito i tuoi sentimenti. Ma non posso autocommiserarmi perché non provo lo stesso che tu provi per me! Sono stato chiaro con te parecchie volte durante gli anni ma tu hai comunque deciso di sbilanciarti con me, prenditi le responsabilità delle tue azioni. Perché finché ti hanno fatto comodo ti sono piaciute."
Le sue parole mi colpirono dritto nell'orgoglio.
"E tu sapevi benissimo di lei. Te ne parlavo sempre. Ma neanche tu sapevi che sarebbe tornata. Ed è per questo che ne hai approfittato. Non farmi passare per l'unico che ha sbagliato." Ringhiò.
"Si, ci ho sperato sempre." Confessai. "Con tutta Me stessa." Aggiunsi. "Io ero accanto a te, ti facevo divertire, e tu di punto in bianco t'incantavi e tornavi a pensare a lei. A cosa stesse facendo. Tu non hai idea di quanto mi abbia irritata."
La rabbia mi scorreva nelle vene. Mi tremavano le mani.
"Ultimamente però sembrava che ti fosse passata. Tutto andava benissimo. Io e te stavamo benissimo. Ed eccola lì... puff!"
"Si sente l'invidia nella tua voce." Mi fece notare.
"Si! Sono invidiosa! Perché tu le sbavi dietro da quando avevi... quanto? Sei anni? E lei non ti ha mai considerato! E io che ti ho sempre trattato come meriti! Ti ho dato il mio cuore! Io che ti amo... mi butti così, al vento, come una cartaccia!"
Lo trovavo ingiusto. Eppure non potevo farci assolutamente niente. L'avevo capito.
"Cos'ha questa... cretina che io non posso darti!" Domandai. Sapevo che la risposta mi avrebbe fatto male, ma avevo bisogno di sentirmelo dire.
"La tua rabbia è del tutto comprensibile. Puoi anche augurarmi il peggio, che ci passerò sopra. Ma non prendertela con Camille. Non c'entra niente fra noi due. È sempre stata una cosa fra me e lei. Da prima che io e te ci conoscessimo.
Tu sei... fantastica. Dico davvero. Non hai niente che non va. Non pensarlo mai."
Involontariamente il mio sguardo si addolcì. Lo amavo ancora e aveva sempre un effetto nei miei confronti.
"È solo che... sono innamorato di lei. È questo che cambia."
Mentre lo disse, distolse lo sguardo.
"Ammetto che a volte ci ho riflettuto sopra: soprattutto nell'ultimo periodo. Come hai detto tu, mi stavo lasciando andare di più. Credevo di averla dimenticata e di esser pronto per andare avanti.
Ma poi l'ho rivista e ho capito che tutti quegli anni non sono serviti a niente. Io non l'avevo dimenticata affatto. Anzi, probabilmente credo che i miei sentimenti si siano soltanto intensificati.
Forse perché non è più una bambina. E neanche io." Continuò.
Non avevo mai sentito Rider parlare in quel modo. Era sempre stato un ragazzo scherzoso, che non si soffermava troppo su discorsi profondi.
"Immaginavo che lo fossi..." Ammisi.
Mi parve di vederlo arrossire.
Quella situazione mi avrebbe divertita un sacco se la situazione non fosse così critica.
"Perciò..." mormorai. "È il caso che io mi faccia da parte."
Mi infilai le mani in tasca. Non volevo sentire risposta. Gli voltai le spalle ancor prima di vedere la sua espressione.
Rapidamente me ne andai. Non volevo che vedesse quando mi aveva distrutta.\\
Cosa ne pensate??
Riuscite a mettervi nei panni di Shannon?
Da che parte state?
Scrivetemi nei commenti!
Il prossimo capitolo è già iniziato! Arriverà presto, non preoccupatevi 😂🤓
Vi voglio bene. Al prossimo, Niky💕

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The boy who stole my heart
RomanceRider Smith è uno degli studenti più belli e popolari del liceo che frequenta. Bei voti, un ruolo fondamentale nella squadra di football, una bella famiglia e tante ragazze ai suoi piedi, non potrebbe chiedere di meglio. Le sue giornate cambiano qu...