Momo rigirava il cellulare tra le dita, aperto sulla galleria che riportava il titolo "Collezione". Non faceva molti progressi. Si chiese se il suo ferreo principio di lasciarsi trovare e non essere lei a cercare, avesse davvero senso. Di certo doveva iniziare ad ampliare i suoi giri, per quanto, le poche volte che lo aveva fatto, non c'era stato chissà quale riscontro.
Si alzò dal letto con uno scatto. Era all'ultimo anno e doveva rigare dritto, quindi decise che fosse il caso di andare a scuola. Non che andasse male ma trovava il novanta per cento dei prof e degli argomenti pallosi e lei avrebbe speso il suo tempo in qualcosa di meglio, di più sensato.
Afferrò al volo una brioche posata sul tavolo addentandola con poco entusiasmo. Perché i suoi compagni erano buchi senza fondo e lei non aveva quasi mai fame? "Però è buona!" constatò al secondo morso. Erano andati già tutti via, così, trovate le chiavi, uscì, richiudendosi la porta alle spalle.
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STORIA DI MOMO
Short Story"Momo era simile a tante altre ragazze pseudo-alternative, con i vari eccessi estetici e caratteriali. Ma simile non vuol dire uguale e in lei vi era qualcosa di diverso... non da tutti ma da molti."