Serviva un piano, ovviamente. Di certo non potevano aggirarsi di notte per vicoli bui e fuori mano, alla ricerca di chi, poi? Dovevi avere la fortuna di essere nel posto giusto al momento giusto. Mica semplice!
Così Momo si fece camminare la testa e pensò che il mondo migliore per "indagare" fosse per conoscenza.
Ora, lei, Pist e Vin non conoscevano nessuno writer ma c'era uno che girava per scuola che forse... sì lui poteva sapere qualcosa.
Così, come tre loschi individui in skinner neri e capelli sparati, con l'unica nota di colore data da Momo, i tre si appostarono all'uscita di scuola. Quando videro il tizio in questione gli si pararono davanti con un sorriso paraculo che non prometteva niente di buono, se non fosse che, aspetto a parte, i tre fossero dei "pacifisti". Ovviamente a parlare fu Momo.
«Ciao! Non ci conosciamo ma ci serve un'uniformazione che forse potresti darci.»
Il tizio li osservava interdetto, infine alzò le mani in segno di resa, con l'espressione di chi non prende nulla troppo sul serio.
«Ehi, io non so niente, lo giuro! E comunque voglio un avvocato!» ecco, appunto.
«Tu non sei un writer, giusto?» Momo non si lasciò sviare dall'ironia becera, intenzionata a togliersi il dubbio.
«Chi? Io?! Oh non esageriamo... seguo il genere ma definirmi tale... insomma faccio delle tag e a volte do una mano a chi ne sa serio...» bingo!
Momo gli dedicò un sorriso furbo e soddisfatto. «Potresti farcelo conoscere?»
«Chi?»
«Come chi? Il tizio "che e sa serio"!» Momo pensò che in quanto a brillantezza fosse messo male.
«E perché vorreste conoscerlo?» interdetto.
«Pensiamo che lui possa darci delle informazioni che ci servono» intervenne Pist, con l'aria di chi la sa lunga.
L'altro annuì levandosi il cappellino da basket per grattarsi la testa, tirandosi su, con una mano, i pantaloni ampi che stava perdendo.
«Gli devo parlare ma penso che si possa fare...»
«Bene!» Momo era entusiasta. Un passo avanti verso il loro proposito.
«Se riesco lo becco questa sera, in tal caso domani vi farò sapere dove e quando, ok?»
«Ok» risposero in coro Pist e Momo.
La ragazza si voltò quindi stupita dalla partecipazione dell'amico.
«Pensavo che la trovassi un'idea assurda!»
L'altro si strinse nelle spalle «che vuoi, non c'è mai nulla da fare... è per passare il tempo.
Momo decise che quell'argomento avrebbero potuto riprendere anche dopo, così si affrettò a congedare il tipo che li osservava con aria interrogativa.
«Allora a domani... coso.»
«Mi chiamo Slamby» altro soprannome ma tra i writers è la norma.
«E io sono Momo... lui Pist e quello che ha sempre poco da dire, Vin. Allora a domani.»
«State cercando qualcuno che fa graffiti?» chiese improvvisamente Slamby.
«Esatto!» tagliò corto Momo come se custodisse qualche segreto pazzesco «ma non uno qualsiasi...»
L'altro allora si strinse nelle spalle capendo che la tipa non si sarebbe sbottonata sino a che non avrebbe avuto occasione di parlare col suo amico.
«Ci si vede» disse infine incamminandosi e alzando un braccio, in segno di saluto, quando già gli dava la spalle.
«Mi raccomando!» lo esortò Momo con un sorriso a trentadue denti.

STORIA DI MOMOWhere stories live. Discover now