Quando si risvegliò, intontita e dolorante, si accorse di essere seduta con le spalle contro il muretto e lo zaino tra le braccia. Lo zaino?! Ma non glielo avevano rubato?!Non aveva idea di che ora fosse. Quanto tempo era rimasta svenuta. Possibile che nessuno si fosse fermato? E poi come faceva ad avere ancora lo zaino?!Lo aprì per vedere se tutte le sue cose fossero ancora all'interno. A quanto pareva c'era tutto. No, c'era più di tutto! Un foglietto conteneva una scritta... non una scritta qualsiasi, non una di quelle che fai scarabocchiando i caratteri ma una scritta di quelle da writer! Solo che non diceva un accidenti di niente... erano due lettere, forse due iniziali: "SA". Per quanto la testa le facesse male e, nonostante la situazione, si mise ad analizzare quelle due lettere. Considerò varie ipotesi, ma niente. Non le veniva in mente nulla. Infine si decise a fotografarle come tutte le altre opere del writer misterioso, anzi no, del "writer degli enigma-parole".Cercò di rimettersi in piedi aggrappandosi al muretto quando l'ovvio le giunse alla mente come una lampadina che hai davanti al viso ma che non noti sino a che non si accende: era stato lui! Era stato lui a recuperare il suo zaino, a metterla seduta e forse era rimasto lì sino a che non si era risvegliata! Magari era ancora nei paraggi e la teneva sotto controllo a distanza!Si voltò scorrendo con lo sguardo tutto intorno ma niente, era sola, a parte qualche macchina che passava, di tanto in tanto.Doveva tornare a casa e medicarsi, sperando che la botta non sarebbe mutata in una terribile emicrania con tanto di bernoccolo.Chiunque fosse il "writer degli enigma-parole", Pist aveva ragione: la seguiva... ma c'era un'altra cosa che il suo amico non aveva considerato: era un fantasma! Non poteva esserci altra spiegazione!
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STORIA DI MOMO
Short Story"Momo era simile a tante altre ragazze pseudo-alternative, con i vari eccessi estetici e caratteriali. Ma simile non vuol dire uguale e in lei vi era qualcosa di diverso... non da tutti ma da molti."