Apro gli occhi. Guardo l'ora segnata nell'orologino sopra al comodino e vedo che sono le 5 del mattino. Ho dormito da schifo, non sono riuscita a chiudere occhio per un solo istante. Sono completamente disorientata e non so come andarmene via da qui.
La mia pancia brontola molto ma allo stesso tempo non vorrei ingoiare un solo boccone.
Scorgo una piccola finestrella sopra al mio letto e così mi viene l'illuminazione: fuggirò via ora, visto che sono le 5 e per cui c'è meno personale, per mezzo di quella finestra. Non dovrebbe essere complicato.
Prendo una coperta trovata in un armadio della camera e una scaletta anch'essa nell'armadio (che poi non chiedetemi cosa ci facesse lì...) ed inizio a darmi alla fuga.
Una volta arrivata alla finestra la forzo e in qualche strano modo riesco ad uscire. Mi ritrovo dunque sopra al tetto dell'ospedale.
Il tetto non è molto alto ma nemmeno basso. Mi lancio giù e per mia fortuna non mi faccio nulla di grave (apparte a qualche sbucciatura e dolore) ed inizio a correre senza meta.
Cerco di trovare qualche riferimento per capire dove io sia ma proprio non riconosco un bel nulla ed in poco tempo inizio ad avere attacchi di panico. Non so cosa fare, sono piuttosto confusa e, ora che ho perfino freddo, siccome ho solo un pigiama da ospedale e una copertina, sento mancarmi le forze. Ho tanta nostalgia di mia madre e di quello stupido di mio fratello a cui voglio un'infinità di bene, anche se a volte non sembrerebbe.
In preda ad un attacco di panico, non so per quale motivo, metto la mano in una delle tasche del pigiama e sento un qualcosa di duro al suo interno. Estraggo quello strano aggeggio e, una volta preso, vedo che è proprio il mio cellulare, lodato sia il cielo!
Sento un miliardo di emozioni sovrastare la mia testa. Sono un botto felice ma allo stesso tempo ho paura di vedere quante volte mi avrà chiamato Tobia.
Lo accendo e scorgo una notifica. La apro e vedo che è un messaggio di Tobia il quale dice "Giulia ma dove sei? Tutti ti stanno cercando disperati. Ma che cosa ti è successo?? Ti prego, rispondi"
Vengo invasa dalla felicità e sto per un po' a fissare quel messaggio. Per fortuna che hanno saputo della mia scomparsa e lo hanno avvisato... se no gli avrei fatto una pessima impressione e sarebbe stato orrendo. Beh, credo che questo non sia il momento di pensare alle brutte figure.
Mi siedo a terra, al culmine delle mie forze per il freddo e per essere appena stata ricoverata in un ospedale per aver mangiato dolci essendo fortemente diabetica. Non me la sento di mandare a Tobia un lungo messaggio ma mando semplicemente un "aiutami" e subito dopo cado sul suolo e svengo per l'ennesima volta.
Quando riapro gli occhi la prima immagine che vedo è Tobia. Mi guardo un po' in giro e vedo che sono tra le sue braccia. Mi sta portando a casa, mi sta portando via da qui, mi sta salvando!
Dopo un lungo tragitto (nel quale io ho dormito tutto il tempo mentre lui faticava per portarmi indietro) arriviamo in una casa. Lui mi poggia sopra un divano e dopo mi fa un grande sorriso ed inizia a parlarmi.
-Hey ciao, sono Tobia. Come ti senti? Tutti noi eravamo molto preoccupati per te, ma cosa ti è successo? Ti va di parlarmene? Ah, a proposito, qui è casa mia, ma tranquilla, ho avvisato tua madre e presto verrà a prenderti. Io, non sapendo dove abitassi, non ho potuto portarti a casa tua-
-Ah, okay. Grazie per avermi aiutato... ma come hai fatto a venire lì, cioè, tu non sapevi dove io fossi-
-Sono riuscito a trovarti grazie al tuo telefono in cui era attivato il GPS. Comunque, come mai sei finita lì?-
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Il mio calendario dell'avvento [Christmas story]
RomanceCONCLUSA☑️ CHRISTMAS STORY🎅🎄 Giulia Battaglia vive in una casa campagnola di un paesino sconosciuto a Bergamo. Lei è una ragazza malata terminale ed i dottori dicono che la morte è prevista proprio per Natale, il giorno in cui contrariamente nasce...