capitolo 6

34 2 0
                                    

I jeans avvitati, la maglia messa dentro bianca e rossa, le superga alte, i lunghi capelli castani sciolti e brillanti, gli occhiali arrotondati. Simpatica, riservata, entrava nel suo mondo, poi era difficile farla uscire.

Dava consigli a chiunque, era forte, affrontava ogni difficolta e il coraggio era il suo primo alleato.

Cantava, cantava e basta. Il resto non contava.

Questa era Giorgia di sempre e Giorgia quel mercoledi pomeriggio. Spostava di continuo la ciocca ribelle di capelli, ribelle come lei. Era un' adolescente completa, la musica la completava.

-ehi Giadina- disse con la voce piu dolce che aveva, gli occhi a cuoricino e la ciocca ribelle che scendeva sul viso costantemente.

- piccola come va?- rispose la cantante. Biondina, capelli corti occhi azzurri, famosa, popolare, con una piccola amica alla quale consigliava il meglio per permetterle di avere la sua stessa carriera.

-bene bene- rispose Giorgia sorridendo con una voce felice

-che per caso poi te lo sei trovato il ragazzetto...eh?!- chiese sospettosa giada

-Se...HAHAHAH magari- rispose Giorgia facendosi rossa. Pensava a Matteo *intanto si era appoggiata alla scrivania all'ingresso dell'Accademia.*

Le due parlarono molto, rimasero per vedersi molto presto, cosi poi Giorgia attacco', si tiro' su i pantaloni *bellissimi* sorrise e rientro a lezione.

Ma lei di Alessio della Band non si era dimenticata, lui le andava dietro, ma la ragazza aveva altro per la mente...

Entro in aula, inizio a cantare...

Molte ragazze invidiavano la sua bellezza, la sua simpatia , il suo coraggio ...

Ma in effetti era tutto piu complicato. Fuori era bella, alta, capelli perfetti e occhi color smeraldo, ma poi aveva i suoi problemo che incasinavano *decisamemte* la sua felicita.

Camilla.

Le diede informazioni il primo giorno di scuola, da allora erano inseparabili, avevano affrontato avventure coraggiose e si amavano di bene.

Bionda, piccolina, coraggiosa.

Giorgia usci' dall'Accademia e la chiamo'.

Parlarono molto, discussero, litigarono...

Camilla si sentiva sola, ma la sua vita veniva riempita di qualunque bene materiale possibile dai due genitori .

Finirono per non parlarsi per molti giorni quando erano davanti scuola entrambe. Giorgia parlava e si divertiva con Carlotta Giulia e altre amiche, Camilla giocava a calcio nel cortile con dei ragazzi compagni di classe.

Aveva il suo spirito ribelle , come i biondi capelli, mai al loro posto.

Quelli di Giorgia invece erano impeccabili, piastrati lucenti. La gonna nera arrivava sopra il ginocchio, il maglione verde sopra e le converse sotto. Si volto, vide Camilla sorridere, era una sorella per lei. Non poteva sbatterle in faccia la porta e abbandonarla , meritava  di piu.

Ma in fondo con le sorelle si litiga, spesso o anche sempre. Giorgia aveva tanti tipi di sorelle..Aveva quella di sangue, figlia della sua stessa madre, che pero non le degnava neanche uno sguardo, un saluto, la quale non meritiva affetto e non lo ricambiava. Erano due conoscenti con lo stesso sangue.

Poi c'era la sorella acquisita che proteggeva a distanza e la quale era indispensabile, imprescindibile. Senza Giada Giorgia non viveva. E solo senza una sorella (a volte ) non si riesce a vivere. E poi c'era Camilla, la ragazza che stava correndo dietro quel pallone, che aveva accettato con il sorriso anche l'abbandono. Giorgia si rese conto di tutto cio', prese a correre, urlo' "Cami!!" soffocando la parola in un mare di lacrime, poi abbraccio da dietro l'amica. Camilla strinse piu forte, Giorgia pianse e butto' l'amica sul prato, presero a ridere , a pancia in su, mentre fissavano le nuvole. Le loro candide guance erano rigate da lacrime amare e dolci al contempo. Si stringevano a vicenda la mano, la biona e la castana, gonna e pantalone della tuta, capelli piastrati e capelli ribelli, mossi. Si sorrisero, quel sorriso valse un'eternita. La mano destra di Camilla stringeva quella sinistra di Giorgia come a dire: io ci sono e ci sono sempre stata.

Intanto dall' aula al piano di sopra Matteo osservava la scena, imbambolato. Quella ragazzina era cosi carina...

Il solo raggio di soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora