-amore mio-
Giada era in braccio a Giorgia, sedute sul divano mentre guardavano un film.
Francesco le abbracciava entrambe, erano felici insieme.
Giada era una bambina bella e brava, forse solo un po viziata.
Odiava quando Camille non chiamava suo padre 'papa' tanto da non dialogare con sua sorella molto spesso.
-mamma- disse la bambina. Aveva i capelli mossi sciolti sulle spalle, profumavano di frutta, erano biondi.
-dimmi- rispose giorgia che invece aveva quel solito tuppo che racchiudeva i suoi splendidi capelli lisci neri.
- io voglio vivere solo con te e papa- disse la bambina velocemente.
Giorgia si irrigidì, attese prima di rispondere. Ma fu il citofono a toglierla da quella orribile situAzione, Camille era tornata dalla cenetta romantica con suo padre.
Era una tipa sportiva, giocava a calcio come suo padre e andava a ginnastica.
Non stava mai ferma, le bastava racchiudere gli splendidi capelli in una coda per trasformarsi nella sportiva che era in lei.
-Ciao- disse la bambina affannata entrando nella casa buia.
I tre erano sul divano, la luce della tv era insufficiente ad illuminare i loro volti. Giorgia si alzo per abbracciarla, poi l'accompagno in camera per chiederle come era andata.
-bene mamma abbiamo visto la partita allo stadio, poi papa mi ha fatto fare l'autografo e poi abbiamo mangiato in centro- disse la bambina mentre si sfilava la maglietta e sfoggiava i suoi muscoletti allenati. Giorgia maternamete l'auito a infilare il pigiama rosa, poi le sciolse i capelli che scesero lisci fino a sopra il sedere.
Quegli occhioni verdi, mamma mia.
-mamma ho sonno, voglio dormire- disse la bimba poi rifiutando l invito.
-ti addormenti tra le mie braccia sul divano amore come quando eri piccola- dosse Giorgia abbracciandola.
La piccola accetto l'abbraccio, ma si infilo sotto le coperte.
Giorgia si sedette accanto a lei
-ho parlato con Giada - disse accarezzandola
-davvero?-
-si-
- cosa ti ha detto?-
-che tornera tra qualche mese anche per conoscerti..- aggiunse Giorgia
Prima di incontrare Francesco, quando vivava sola con Camille, le parlava della sua Adolescenza,di Matteo, di Giada...
Mai a pensare che quel padre si sarebbe rifatto presente... E avrebbe scombussolato cosi tanto quelle vite.
-notte-
-notte mamma-.
Giorgia usci, e Camille si alzo dal letto.
Si mise alla porta, spiava cosa facevano nell altra stanza. Avrebbe voluto vivere con sua madre e suo padre, magari a perugia....
Voleva bene a sua sorella, ma forse pensava a sua zia Alessia e a sua madre ed era convinta di avere lo stesso rapporto... ne andava quasi fiera.
-Gio- disse Teo emtrando un pomeriggio a casa di Giorgia
-La piccola vuole venire è insistente...Vuole vivere troppe cose di Perugia... Io non voglio che si separi da te, non voglio creare casini nella tua famiglia...Pero dobbiamo parlarle- disse Teo appoggiandosi al tavolo.
Era di una semplice bellezza quel ragazzo che ancora ora,dopo anni, Giorgia lo guardava e provava sensazione indescribili.
Indescrivibili perche ora aveva un compagno e una figlia con lui, indescrivibili perche si era lasciata con Teo quando la piccola Camille aveva 3 anni e mezzo, indescrivibili perche erano il passato.
Ma quella cotta liceale si ripercuoteva in lei sempre, quando lo vedeva. E la faceva star bene.
-Senti,Teo,siamo chiari- disse lei appoggiandosi al muro.
Forse temeva di dire cio che stava dicendo.
-voglio felice Camille, è stato tutto ed un po di piu. È nostra figlia e quando ti guardo,cavolo, penso a quanto ti ho amato- disse poi
Matteo abbasso lo sguardo... In effetti...
-Ma ora c'è Giada..- aggiunse
-devi capire che amo quella piccola peste e morirei per lei. Come morirei per Camille. Non c'è differenza...- rispose lei.
-Ma non posso privarmi dell'una o dell altra.-
Camille spiava da dietro la porta, ora aveva otto anni e capiva molto di piu di quando era piccola e dovette salutare suo padre prima di rivederlo a distanza di anni...
-Camille- disee Giorgia
-mamma, papa...- disse la bambina avvicinandosi
Giorgia esitó.
-Tesoro, decidi tu: roma o perugia, mamma o papa. Scegli in base a tutto cio che potrebbe farti felice, desideralo e scegli bene.- aggiunse poi intrecciando il suo sguardo con quello della piccola bambina.
Camille, a te la scelta.
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Il solo raggio di sole
RomanceGiorgia non pensava in grande. Le bastava la musica, ma forse serviva qualcosa di piu'. -a che pensi?- -non importa- -certo che si- -quando mai e' importato a qualcuno- -a me importa- -caso a parte- -puro amore-