La piccola Camille si ritrovo nel lettino, con le coperte e al caldo.
Riflette un attimo poi si accorse di indossare i leggins blu, e la maglietta rossa a riporto con tanto di calzamaglie.
La maglietta le dava prurito e avrebbe preferito di gran lunga il pigiama.
Senti piangere, forte.
Scese dal letto e corse dalla sua mamma, in lacrime, in cucina.
Suo papa cercava di consolarla, innervosito.
Appena videro la bambina si bloccarono. Giorgia asciugo le lacrime, fece per prenderla in braccio ma Camille si tiro indietro. La mamma le mise il pigiama e la piccola torno a dormire.
Matteo l aveva messa a dormire vestita, senza troppe moine.
Giorgia viveva un periodo post crisi, sarebbe potuto terminare tutto, quella sera, eppure ora doveva fare i conti con la vera realta.
I giorni passavano e lei sembrava sempre piu riprendersi, stava vedendo la luce fuori dal tunnel.
E questo si notava perche portava la piccola al parco,oppure perche rideva, o ancora perche chiacchierava con le amiche.
Ma quanto piu lei era felice, tanto meno si vedeva Matteo.
Gradualmente non dormiva piu in casa, e raramente veniva per i pranzi.
Giorgia sotto sotto ci stava male, lo aveva amato cosi tanto negli anni del liceo, era tutta la sua vita e mai lo avrebbe concepito come un errore.
Eppure ora non lo amava,anche se ripensava a quel primo liceo, a quella fuga proibita al piano di sopra, con Camilla e con Teo, poi ripensava a Camilla, poi ripensava a Perugia, a sua mamma, poi stava male e piangeva.
Matteo la faceva stare male, aveva bisogno di un nuovo inizio e lui non poteva farne parte, le ricordava altri tempi.
-Senti, ho bisogno di parlarti- disse un giorno matteo in cucina.
-anche io- rispose giorgia. Aveva un tuppo scomposto che legava i lucenti capelli, una tuta per casa che nascondeva la sua silouette fantastica, era giovanile ovviamente.
-io torno a Perugia, ho trovato lavoro li', purtroppo ti ho amata quando avevi 14 anni, quando volevi andare di sopra ed io che ero piu grande ti accompagnai.
Ma siamo cambiata Gio', e non mi vedo piu al tuo fianco, e non sai quanto mi dispiaccia. Ti ho amata davvero molto , troppo..- disse quando vide una lacrima scendere sul viso di lei.
L'abraccio',fu l'abraccio piu triste che abbiano mai dato.
-hai ragione..- disse lei
-pero , ti prego, ora che ti rifarai ua vita ricordati di essere stato il mio primo amore, la mia prima cotta, quando passavvi non ci capivo piu niente, allora eri tutto- disse lei continuando a piangere.
Era triste, ma entrambi capivano fosse la cosa piu vera, piu giusta.-si,purtroppo lo ricordero per sempre, ci sentiremo spesso..- rispose lui prendendo la valigia e avvicinandosi alla porta per andare via.
E solo in quel momento, dal corridoio sbuco la piccola Camille. Lei era il segno di quella relazione. Lei c'era, e uni' con la sua nascita un rapporto indelebile tra i due.
Giorgia si irrigidi, se non fosse stato per la piccola che si avvicino' a lui ora Matteo sarebbe andato via senza un saluto,senza una finta (perlomeno) promessa di rivederla presto. La saluto senza abbracciarla, senza annusare il profumo della bellezza che circondava il corpicino della piccolina. Questa fu la scena piu brutta mai vista da Giorgia, seconda solo alla vista di sua madre morta.
Poi si sedette sul divano, prese Camille e la strinse a se: occhi negli occhi.
Era pronta a crescere da sola quella piccola creatura.
Lei l'aveva generata e ne era super orgogliosa, era una dell ragioni per cui viveva.
Gli occhi verdi negli occhi verdi, si trasmetterono una complicita che le accompagno per sempre. Ora c'erano solo Camille e Giorgia.
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Il solo raggio di sole
RomanceGiorgia non pensava in grande. Le bastava la musica, ma forse serviva qualcosa di piu'. -a che pensi?- -non importa- -certo che si- -quando mai e' importato a qualcuno- -a me importa- -caso a parte- -puro amore-