In ogni televisione nazionale si parlava solo della scomparsa di Laura e Camille, le due bellissime bambine scomparse in una tanto sfortunata serata.
Giorgia era stata avvertita la sera stessa...
Un magone in gola le si formó, ebbe solo il coraggio di dire :" matteo, io sto a Perugia. Ora vivo qui, poche domande... Ora arrivo a casa tua..."
Camilla la lasció andare da sola mentre le tenne la piccola Giada Marta che intanto non capiva cosa stesse succedendo in quella nuova città. Un po le mancava suo padre Francesco, ma Giorgia è sempre stata rivoluzionaria, aveva bisogno di reuperare sua figlia,Giada Marta avrebbe deciso piu tardi cosa fare della sua vita. Era maledettamente sbagliato, costringere una piccola bambina ad allontanarsi da suo padre, ma la mente di Giorgia navigava per rotte diverse, era diversa, aveva concezioni diverse anche della felicità.
In piazza c'era un gruppo di 100 persone circa tutte concentrate a discutere sulla scomparsa delle piccole, nessuna che agiva pero.
Matteo era con sua madre e suo padre, mentre raccontava per l'ennesima volta ad un polizzioto l'andamento del maledetto pomeriggio. Tutti fremevano, l'agitazione rendeva l'aria tesa e triste allo stesso tempo.
Ma Giorgia aveva occhio, cosi tra 100 persone lo riconobbe.
Gli corse in contro, piangendo si aggrappó al suo collo. Aveva quel dannato profumo dal liceo, non era in fondo cambiato molto.
Sempre quel ciuffo, sempre quell'aspetto, sempre quegli occhi
Matteo era stato preso alla sprovvista, cavolo Giorgia era strana, ma quell'amore ardeva forte dentro entrambi. Quell'abbraccio valeva piu di mille parole.
Matteo strinse la sua piccola donna tanto coraggiosa e forte, la strinse forte forte forte.
Forse pianse anche lui, certo è che Giorgia pianse ininterrottamente.
"Piccola la ritroviamo..." Le sussuró baciandola.
Un bacio dolce di quelli che mancavano da molto.
Erano cresciuti insieme.
Il loro amore nato tra i banchi al liceo avva superato ogni tipo di ostacolo, dalla fama alla musica, da Perugia a Roma, da Matteo a Giorgia.
Ma poi erano lì ad abbracciarsi nel loro paese, uniti dall'amore per la loro piccola bambina.
Era qualcosa di estremamente bello. Fantastico. Allora era vero amore.
Intanto dalla parte opposta della piazza una donna dall'aspetto vissuto, ma non del tutto chiaro, limpido, giaceva in silenzio.
La signora Rosa era in disparte, nella solitudine della sua vita fatta solo di bambini, mentre attendeva qualche novitá.
Matteo e Giorgia, abbracciati le si avvicinarono. Era sola e nessuno era con lei.
"Rosa ma la mamma di Laura?" Chiese Matteo con la voce piu trafitta dall'angoscia di sempre.
Rosa abbassó lo sguardo.
Giorgia guardó Matteo negli occhi per chiedere informazioni, ma lui non sapeva. Non sapeva cosa pensare, Rosa invece sapeva tutto.Camille era ancora sepolta da un mare di calore: giacca guanti sciarpa cappello e coperta. I due malviventi non si commossero neppure alla scena più devastate che un essere vivente possa osservare: Camille dormiva seduta sulla stacionata e appogiata ad un palo portante, sepolta dal calore delle coperte e del suo abbigliamento. Aveva lo sguardo innocente di un bambino trafitto da tristezza paura e angoscia. Dormiva peró, ogni bambino che dorme é un piccolo angelo. Laura invece aveva perso i sensi e dietro di camille piangeva distesa su di una lastra di pietra, fredda.
Ora le due bambine erano rinchiuse in una minuscola stanza, forse c'era qualche topo.
Camille era assonnata, inpiegava molto tempo a svegliarsi completamete. Aveva gli occhi ancora spenti, ma quando avrbbe compreso la situazione si sarbbero riempiti di lacrime.
Aveva la sua coda di cavallo con i bellissimi capelli biondo scuro scomposta, molti capelli fuoriuscivano, aveva il viso segnato, ma innocentemente puro. Incuteva tristezza il suo sguardo, perso.
Le sue manine erano legate, era legata.
Laura di fronte a lei non aveva mai riacquistato i sensi. Continuava a piangere, con le mani legate dietro la schiena, pensando a sua madre, deceduta, che giaceva in un campo isolato sotto una lastra di pietra gelida.
Laura piangeva e sembrava uno spettro con gli occhi rossi, gonfi e i capelli scomposti.
Camille non resistette.... Inizió ad urlare e scalciare contro l amica.
"LAURA TORNA IN TE! Anche io sono sola non ho più una madre ma sono coscente! Ti prego ho bisogno di te viva!!!" Urló sclaciando e piangendo, Camille.
Non solo era stata rapita, in più condivideva la stanza con la sua amica trasformatasi in uno spettro senza sensi non reagibile a nessuno stimolo.
Ora le stava venendo voglia di aprire gli occhi e ritrovarsi nella sua cameretta col suo papa.
Invece era con una bambina senza sensi, abbandonata. Le scappava la pipì aveva fame e aveva una paura disperata.
Voleva suo padre.
Pensó a sua madre. Sua madre non l'amava più e fu in quel momento disperato che la bambina arrivó alla conclusione più brutta e devastante: URLÓ PIANGENDO ESASPERATA: " IO NON HO PIÙ UNA MADRE, IO COME TE NON VOGLIO PIÙ UNA MADRE E NON LA HO! MA SONO QUI LAURA A FARMI FORZA ANCHE SE CI HANNO RAPITE... NEANCHE IO HO UNA MADRE ANZI NON LA VOGLIO PIÙ, MA CI SONO! TORNA DA ME !!" Urló Camille. Una delle scene che segnarono indelebilmente la sua vita. Una di qulle scene tristi che ti distruggono il cuore.
Ma Laura non reagì neppure a questo urlo, continuó a piangere, assente, sua madre.
Camille condivise il suo pianto esasperato, troppo davvero per due piccole bambine.*anticipazioni*
Scusate la luuuuuuunga assenza.
Eccoci tonati e che succede?! Matteo e Giorgia???!!! Beh, troppo bello per essere vero in quest'avventura sostanzialmente drammatica (forse)...
Ma forse l'amore mi ha addolcita e davvero sono tornati insieme?
Beh, certo è che si sono riabbracciati e biaciati e hanno riassaporato quel loro amore , favoloso.
Intanto Laura è incoscente e piange sua madre.
Camille invce afferma una delle cose più brutte nella vita. "Neppure io ho una madre, non più."
Questa è una frase devastante, veramente. Speriamo le sia uscita di bocca per estrema disperazione...
Vedete mai una gioia in quest'avventura, una bella notizia è sempre accompagnata da una catastrofica.Aggiorneró prestissimo, attendete per tuuuuuutto il resto.
Kissess
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Il solo raggio di sole
RomanceGiorgia non pensava in grande. Le bastava la musica, ma forse serviva qualcosa di piu'. -a che pensi?- -non importa- -certo che si- -quando mai e' importato a qualcuno- -a me importa- -caso a parte- -puro amore-