-Marta martina- canticchiava Camille mentre accarezzava la liscia pelle della sorellina.
-tesoro devi scegliere se chiamarla Giada o Marta, ha due nomi, ma non martina!- disse ridendo Giorgia che chattava indifferente su whatsapp con Camilla, la sua amica d'adolescente. Era a Perugia e studiava all'universita.
Giada ( la sua bambina) riposava nella culletta. Era davvero bella, aveva gli occhi azzurri,come suo padre.
Francesco rientró a casa, bacio la sua ragazza e la sua bambina e dopo abbraccio Camille.
Era una presenza da cui non ci si poteva sottrarre, ci stavano convivendo con Giada, era una piccola stellina.
-Amore ma tu vorresti altri bambini con me?- chiese francesco una sera, a letto.
Giorgia si immoblizzó.
*No,no,no.
E con Matteo? Una Camille due?
Beh, forse.
Ma Giada è tua figlia, giorgia! La ami come ami Camille!*
-Camille è arrivata in un momento di crisi, ha sofferto insieme a me, insieme a suo padre. Ha visto il mio tentato suicidio, merita di piu ora. E proprio ora arriva Giada, un essere che nasce nella felicita estrema. Capisci non è corretto, meritano la stessa gioia e purtroppo la mia primogenita non l'ha ricevuta. E percio ora merita di piu- disse tutto d'un fiato Giorgia tirandosi su e allattando Giada.
La piccolina le accarezzava il petto, come a dire io ci sono, sono qui per te.
Il tempo passó indifferente, cosi gli anni si accavallarono.
Giorgia la mamma modello, sempre con le bambine, mai una sera libera. A lavoro aveva smesso di incidere, unica cosa che davvero la rendeva felice.
Spesso pero accendeva la tv, metteva su rtl e mentre stirava cantava.
Si, perche era stato il suo unico obbiettivo che si è pero rivelato uno dei tanti. Avrebbe voluto fare solo quello,invece eccola con la sua piccola di 4 anni che pasticciava con il pongo e con la sua primogenita di otto anni che si sforzava di terminare i compiti. Minestra sul fuoco, ferro da stiro acceso, lavatrice in funzione. Il suo compagno a lavoro.
La cosa che meno avrebbe ideato ecco che si realizzava.
Camille.
Camille aveva otto anni, frequentava una scuola di canto perche sua mamma le aveva raccontato il suo passato, e per quanto l'ammirava, voleva cantare come lei.
Aveva un bella voce, ma non era il suo sogno fare la camtante. Voleva diventare scienziata perche era una piccola genietta.
Quel pomeriggio aveva una coda di cavallo alta, che racchiuedeva gli spelidi capelli biondi lucenti. Aveva gli stessi occhioni di qualche annetto prima, a mandorla, verde smeraldo.
Faceva ginnastica artistica ad ottimi livelli, chiedeva spesso di suo padre e altrettanto frequentemente ci chiacchierava.
La piccola Giada Marta, chiamata da sua mamma Giada e solo dalla sua sorella Marta, era bionda(ancor di piu di camille,che aveva un biondo scuro) aveva gli occhi azzurri, ed era abbastanza grandicella.
Era pero troppo viziata da suo padre.
Con il passare degli anni Camille aveva creato un mondo tutto suo,basato sulla ginnastica e su chisa cosa. Si sentiva oppressa da quella famiglia,perche di 'suo' c'era solo sua mamma.
Il padre della sua sorellastra e quest'ultima non lo sentiva parte di se.
E neanche Francesco si impegnava ad entrare nel mondo di Camille per tentare di instaurare un rapporto con lei.
Giorgia invece si, capiva sua figlia, comprendeva la sua instabilita, ma non poteva farci nulla.
D'altronde aveva vissuto la stessa situazione, fortuna che c'era stata ,all'epoca,la musica e Teo, proprio il padre della Piccola (guard tu) a tenerla su.
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Il solo raggio di sole
RomanceGiorgia non pensava in grande. Le bastava la musica, ma forse serviva qualcosa di piu'. -a che pensi?- -non importa- -certo che si- -quando mai e' importato a qualcuno- -a me importa- -caso a parte- -puro amore-