Capitolo 20

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Il vento soffiava potente, quasi a voler tentsre di mantenere tutto al suo posto.
Ma non era cosi, una piccola Principessa alla stazione Roma Termini attendeva, imbacuccata in cappotto,guanti,sciarpa e cappello, il suo treno.
Camille aveva un vestito a quadri , le calzamaglie blu ed era vestita a riporto con l intero abbigliamento.
Avva i capelli biondo scuro sciolti e lucenti, gli occhi verdi fissi sui binari.
Dietro di lei una donna sconfitta e piena di trastezza la confortava cingendole le spalle, quando il conforto mancava anche a lei.
Il vento smuoveva i capelli della piccola Camille e di Giorgia, ancor di piu quado il treno arrivo
-Bene...eccoci- quasi urlo Giorgia tentando di superare il rumore del treno e della confusione.
Fece in tempo a far voltare la bambina, a baciarla e a condivere una lacrima con lei.
-amore, ricordati che io sto qua e che ti amo...- disse Giorgia quasi urlando salutando la bambina oramai sul treno destinazione perugia.
Piu si allontanava, piu una parte di Giorgia si frantumava. Ora era incompleta, vedeva quegli occhioni verdi allontanarsi e comprendeva che ora non aveva piu senso la sua vita.
Giada senti la mancanza di Camille, Francesco anche, Giorgia semplicemente non viveva.
Rientrava nella stanza della piccola e osservava le belle foto scattate e appese al muro che ricordavano semplicemente la vita della piccola.
-mamma,é il compleanno di Matilda oggi, la bimba malata che è all'asilo con me- Giada aveva fatto capolino nella stanza con quelle codine e occhi azzurri vispi.
-andiamo a comprarle un regalo!-
Rispose Giorgia tirando su col naso e stringendo la piccola Giada.
Giada adorava i suoi compagni di classe che purtroppo avevano dei problemi a relazionarsi, o che qvevqno seri problemi...Era una bambina sensibile, dolce e le stava mancando molto anche Camille..
Camille intanto viveva spensierata la sua vita a Perugia, aveva visto il liceo dei suoi, i vicoli e la scuola di canto, e si divertiva parecchio.
Teo pubblicava quotidianamente su facebook foto con la piccola in cucina, a letto, allo stadio ...
Giorgia ad ogni foto veniva trafitta da una spada tagliente, profonda.
Sentiva che se Camille un giorno l'avrebbe dimenticata e ricordata solo come la colpa della sua prima infanzia difficlie non ce l'avrebbe fatta.
Se deludeva anche la madre che era in sé avrebbe mollato tutto, un po come ora aveva abbandonato la musica [...]

Il solo raggio di soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora