Capitolo 13

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In ospedale tutti si concentravano a mantenere in vita Giorgia, troppo fragile per superare un'ennesima crisi.
In ambulanza la piccola Camille aveva assistito a tutte le procedure per mantenere in vita sua madre, con il pupazzo in mano e lo sguardo fisso, decisamente traumatizzato.
La bambina,pero, possedeva una tranquillita e silenziosita spaventosa.
Era piccola, minuta e bellissima.
In effetti nessuno avrebbe detto che era Figlia di Matteo quanto di Giorgia eppure era cosi.
Aveva i capelli biondi, era un biondo scuro, ma biondo. Aveva dei riflessi chiarissimi.
I suoi occhi erano verde smeraldo,ancor piu lucidi di quelli di sua madre. Se Camille ti fissava dopo poco biosognava distogliere lo sguardo,tanto intenso era il suo sguardo.
Questi occhi avevano un taglio orientale, erano grandi e un po a mandorla. Il verde luccicava, trasmetteva tutta la sua bellezza. I capelli corti a caschetto erano dritti come degli spaghetti, ma sempre profumati e morbidi.
La sua bocca era dipinta con un pennello perfettamente. Cosi come il nasino all'insu'.
Insomma ci si augurava che non cambiasse mai,la piccola Camille.
Il tempo in ospedale passava indisturbato, cosi come i tanti medici e infermieri davanti la piccola Camille.
Lei osservava tutto, in piedi davanti la tenda che separava sua madre e uno staff di medici dal mondo esterno.
Il suo sguardo si perdeva nel verde della tendina, non fiatava, stringeva la bambola e ogni tanto sbatteva le palpebre.
Rimase in piedi per piu di due ore, senza muoversi, quando le venne sonno. Saranno state le 23, nessuno la notava, suo papa ancora non arrivava e le sembrava tutto cosi strano.
Di punto in bianco gli occhioni a mandorla produssero lacrime, adesso tutto sembrava crollarle addosso,aveva resistito fin troppo,aveva paura, gia.
Aveva 3 anni e aveva paura. Voleva la sua mamma, le stava mancando, si sentiva sola e voleva abbracciarla. Le mancava anche il suo papa.
Le lacrime rigarono il suo bel viso, quando un'elettricita improvvisa la circondo. Vide suo padre correrle contro. Ora non aveva piu paura, asciugo le lacrime, corse verso di lui.
-amore ma dov'eri finita??- chiese lui abbracciandola e facendola volteggiare
La bambina non rispose.
In fondo aveva assistito al tentato suicidio di sua madre, aveva provato la sensazione di abbandono e ora,ora non aveva neanche le piu semplici parole.
Solo dopo riusci a capire di essersi involontariamente, nel caos ospedaliero, spostata in un altro reparto lontana da sua madre, la quale dopo poco fu guarita ma subito si agito per la sua scomparsa.
E va bene, spostiamo l'attenzione sulla piccola che si era persa, ma perche eravamo li? Perche Giorgia voleva uccideri? Queste sono le vere domande.
A casa si fece finta di nulla per il resto dei loro giorni, ma come si fa a dimenticare l'urlo di quella donna quando la lama tagliente incise la carne ? Come puo Camille dimenticate il brivido provato, i piedi che si congelarono, il sangue che cesso di circolare,per un attimo,il fiato che accelero? Decisamente impossibile.

Il solo raggio di soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora