Francia e alcool

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AUTRICE -Vi consiglio di ascoltare la canzone che ho messo di sopra,per rendere le cose un pò  più tristi hahah.No,scherzo,la canzone ci sta un casino con questo capitolo,buona lettura!-


Di mattina Roma era ancora più bella,soprattutto se dopo esserti svegliata,potevi affacciarti dalla finestra e vedere il Colosseo.Erano passate due settimane e Damiano e Beatrice avevano passato tutto questo tempo assieme.

Il loro rapporto era migliorato e non litigavano più,stavano sempre vicini e il loro amore sembrava crescere...

Ma Bea era stracolma di dolore e di rabbia,per i genitori che l'avevano abbandonata e per il lavoro. Rafael era insopportabile e gli impediva tutto,persino di vivere tranquilla e felice.Si sentiva un peso per Damiano,lui non scriveva più niente e stava poco con la band per non far mancare niente alla biondina.

Erano solo le sei del mattino quando la bella Beatrice prese le sue valigie e dopo aver scritto un bigliettino,andò a chiamare un taxi.Con le lacrime che gli rigavano il volto,lasciò la casa di Damiano,che ancora dormiva tranquillo. L'aveva salutato con un bacio sulla fronte e poi una carezza sulla guancia.

Si asciugò le lacrime e mise le cuffiette,il viaggio era lungo.


Damiano cercava la ragazza sfregando la mano contro le lenzuola,ma lei non c'era.Si alzò di colpo e si stropicciò gli occhi,si guardò intorno.Non c'era.

-Bea?- chiamò,ma il nome della ragazza si fece grande nella piccola casa.

- Beatrice?!- richiamò di nuovo il suo nome,ma neanche stavolta ricevette risposta e poi la cercò in cucina e trovò i biglietto,gli tremavano le mani,aveva gli occhi già lucidi.

Scusami,scusami tanto.

Se ti ho rubato tempo,ispirazione.Stai tranquillo,io sto benone,non preoccuparti per me,ma preoccupati di te stesso.Fai musica e sta con i tuoi amici,sei giovane e puro e non meriti di caricarti di un peso enorme come me e la mia malattia,meriti tutta la felicità di questo mondo Damià. 

Non so se ci rivedremo,sto andando in Francia,dai miei genitori.Voglio riprendermi la mia vita,la mia felicità e a Roma non riesco a trovarla.Ma con te sto  benissimo e vorrei averti qui con me,ma non posso farti lasciare la tua vita e farti partire con me.Per questo ti chiedo di farti una nuova vita,con una nuova ragazza e componi, fai divertire ed emozionare tutte quelle persone che vengono da ogni parte del mondo per vedere i Maneskin.

Prenditi cura di te stesso adesso,te ne prego.Salutami i ragazzi e dì a loro che gli voglio bene.

Ci vediamo Damiano,ti amo.

dalla tua,Bea.


-Porca puttana!- il bigliettino cadde per terra,afferrò il vaso e in un solo colpo,venne scaraventato per terra e lo stesso fece con le sedie.

I fiori del vaso erano intatti, vicino alle finestre della casa.

Damiano si buttò per terra e con il cuore spezzato,diede inizio ad un pianto disperato.Non riusciva a dire niente o a commentare il biglietto di Bea.Sentì la porta aprirsi e sperò con tutto il cuore,che fosse Beatrice.Invece era solo Victoria,che viveva accanto a lui e aveva sentito le grida e i forti botti.

-Damià ma che t'è successo?- gli venne incontro,appoggiandogli una mano sulla spalla,poi lo vide in quelle condizioni,si sedette per terra anche lei.

- Damiano che cosa è successo?-gli asciugò le lacrime e gli spostò i capelli dal viso.

Aveva gli occhi persi e le guance rosse.Lui guardò l'amica e i due si abbracciarono,sussurrò qualcosa

-E' andata via- disse a voce bassa,quasi per non farsi sentire,ma Victoria aveva capito

-Ei,sono sicura che non è colpa tua.La conosco abbastanza da sapere che ricambia l'amore che provi per lei,si sentiva un peso per te,non voleva vederti triste- si staccarono,lei era sempre  stata come una sorella,lui e Victoria si conoscevano da una vita e si consolavano sempre in caso di qualche problema.

-Ma io sto peggio così,Vic. Lei era tutto,è tutto,la amo.- si alzò aiutando anche l'amica.Prese una bottiglia di vodka e fece volare il tappo.Rialzò una sedia e si mise al tavolo a bere.Afferrò il telefono e iniziò a chiamarla,ma non rispondeva e lui continuava a mandargli messaggi e a far squillare il suo telefono.

-Puoi andare se vuoi- Victoria non voleva lasciarlo solo a farlo bere fino a perdere il controllo,ma allo stesso tempo voleva dargli un pò di spazio.

La ragazza tornò bel suo appartamento e prese il telefono,mandò un messaggio a Bea:

Victoria: -Qui la situazione è bollente,tutto bene da te?

Bea: - Cosa è successo?Sta bene lui?

Victoria: - Si,sta bene,penso.E' solo scosso,sta bevendo vodka e ha distrutto mezza casa.Ma che ti prendo in giro a fare,è distrutto,piange e urla il tuo nome a squarciagola. 

Il cuore di Beatrice perse un battito,era appena arrivata in aeroporto e stava trascinando le sue valigie fino al check-in,con il telefono tra le mani.

Victoria:- Beatrice dimmi come stai,magari per far stare Damiano tranquillo

 Bea:- Mi manca ma non posso restare ancora qui a Roma,ho bisogno di cambiare aria e di stare in pace con me stessa.Via dal lavoro,scuola.Sono malata e  sono una semplice ragazzina che va al liceo malata e anoressica,non riesco a vedere Damiano così...Merita di più.Digli di stare tranquillo e che sto benone.

Victoria:- Du pischelli innamorati,come dovrei fare con voi?Chiamami appena arrivi in Francia e mi raccomando,curati e prenditi cura di te stessa,sia del tuo corpo e della tua mente.Anche tu meriti di essere felice.Gli mancherai tanto e anche a noi ragazzi.Buon viaggio bellissima

Bea:- Grazie di tutto...davvero.

La ragazza si allontanò fino a scomparire dentro l'aereo e Damiano traballando arrivò in bagno e vomitò tutto l'alcool che aveva in corpo.Si aspettava che le mani di Beatrice gli massaggiassero la schiena per calmarlo,ma lei,non c'era.

Si passò il polso sulla bocca e si appoggiò al lavandino 

- Vieni da me,Francesina


SPAZIO ME :

Ciaoo,come state?Buona Pasqua!


Ogni Dolore - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora