Che bella che sei

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Il suo nasino era rosso come i suoi occhi.
Le sue mani tremavano e mentre posava il telefono sul comodino scoppiò a piangere

-Tous bien?- l'infermiera si era subito preoccupata,le chiese se stesse bene.
Lei annuì debolmente,si distese di nuovo sul letto,si sistemò il lenzuolo.

Si annoiava in quella stanza,erano ormai mesi che viveva lì.Voleva vedere Parigi e non quei brutti palazzi che circondavano l'ospedale.
Ma si ripeteva che era finita lì per colpa sua,l'aveva voluto lei.
Si era rovinata con le sue stesse mani,adesso ne stava pagando le conseguenze.

Stranamente oggi non pioveva.
Il sole era bollente e alto,colorava il cielo con la sua luce.Accecava gli occhi di Beatrice,la biondina che abitava a Roma.
Gli mancava tanto la sua città,i suoi amici,la scuola.I ragazzi e Damiano.

I suoi occhi si riempirono di lacrime,di nuovo.
Stava venendo da lei,per lei.
Il cuore batteva forte e l'emozione era tanta.
Era emozionata e preoccupata allo stesso tempo,era felice come una tredicenne ma aveva paura.
Lui vedendola così sarebbe scappato,ne era certa,si sarebbe allontanato da lei ancora di più.
Ogni giorno cercava di non pensarlo,ma finiva sempre per piangere.

Si chiedeva come sarebbe stata la sua vita senza questa terribile malattia,forse sarebbe stata felice,con tanti amici e un ragazzo magari.
Invece si trova sola a Parigi circondata da medici e medicine,da paure e solitudine.
I suoi genitori erano assenti,come al solito,ormai non era stupita più di niente.

Si sistemò sotto le coperte,si addormentò pensandolo.

Damiano era già in aereo con Cosimo e non aveva detto niente a nessuno,forse era il momento di farlo.
Avvisò i ragazzi,i genitori e il fratello.
Victoria si era lamentata,voleva venire anche lei,gli mancava tanto la biondina.
Ma al cantante tremavano le mani,le gambe e la voce e questo Vic lo notò.

-Andrà tutto bene Damià,salutami la ragazzina-gli disse lei.
Il viaggio in aereo fu tranquillo,anche se il cantante non lo era per niente.
Anche Cosimo era preoccupato,ma non vedeva l'ora di rivedere la sua amica,o come la chiamava lui,la sua sorellina.

Erano solo le 16:00 quando i due atterrarono a Parigi,era una bellissima giornata.
Stavano già andando in ospedale,da Bea.
Ormai si era svegliata,stava provando ad alzarsi e si guardò allo specchio.

-Ciao- Quanto gli era mancata quella voce.

-Scusatemi tanto ragaaa!
Vi giuro non ho avuto tempo per respirare,tra esame e esaurimento.
Spero di aggiornare spesso ora che ho finito tutto💖

Ogni Dolore - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora