buongiorno francesina

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-Buongiorno francesina- disse lui con voce assonata.
Avevano dormito insieme alla fine,nello stesso letto e prima che si addormentassero,Damiano l'abbracciò da  dietro.
Bea aveva i brividi e non sapeva nemmeno il perchè e Damiano invece sentiva questa necessità di un contatto fisico con lei,qualcosa di dolce.
Voleva sfiorarla ...e basta,gli bastava.
Ed è questo quello che fece.

La bionda si girò verso di lui,stroppicciandosi gli occhi azzurri e guardandolo con un piccolo sorriso.

- Buongiorno,che ore sono?- chiese affermando il suo telefono.
Erano le dieci in punto,Damiano si alzò dal letto infilandosi una felpa,visto che si era addormentato con la cannotta.

- Credo le dieci.Che voi fa adesso,francesina?- anche lei si alzò dal letto

- Non ne ho idea- rispose bevendo un sorso d'acqua,controllando le notifiche del suo iphone.

-   Annamo al bar a fa colazione e poi in giro per il centro,che dici?- propose il ragazzo.
In realtà Bea non aveva fame e poi doveva cambiarsi

- Prima mi accompagni a casa?Dovrei cambiarmi,i tuoi vestiti mi stanno troppo grandi- propose lei,stropicciando le guancie magre di Damiano,che sorrideva.

Quando parlava con lei e la guardava non poteva farne a meno.
Sorrideva sempre,gli trasmetteva felicità,positività.
E non sapeva nemmeno il perchè,la conosceva da una settimana e già le voleva bene.

Ecco cosa pensava mentre accarezzava il suo gatto rosso,Ginger.
La casa era una grande villa bianca e moderna e i muri erano pieni di quadri colorati,mentre la camera di Bea era molto semplice: i muri lilla e il letto matrimoniale bianco e cuscini sempre lilla,il resto come le cassettiera e gli armadi,erano bianchi.Sopra la scrivania teneva il suo computer,libri vari e delle medicine.

- Stai male?- chiese afferrando il barattolo a destra,lesse sonniferi
La bionda gli strappò il barattolo arancione dalle mani,chiedendogli scusa subito dopo, ma non aveva ancora risposto alla sua domanda.E non rispose.

Se Bea avesse risposto molto probabilmente gli avrebbe detto si,anche se in realtà non era così.Prendeva sonniferi perchè ogni notte aveva degli incubi oppure non riusciva ad addormentarsi,assumeva altri farmaci,per l'ansia e lo stress.
Era ricaduta di nuovo dentro quell'inferno,aveva accettato la proposta di Raffaele e domani si sarebbero visti per mettersi d'accordo ed iniziare la nuova stagione.

- Tutte bene francesina?- Damiano la vide distratta,così decise di chiederle come stesse.
Con un piccolo sorriso disse che era tutto apposto,poi prese dei vestiti e in bagno,si cambiò.

Le vie del centro di Roma erano deserte,tranne per quelle tre quattro che prendevano il caffè e arrivati al bar,solo Damiano prese qualcosa,un thè verde,mentre Bea era impegnata a pensare.
Indossava un maglia con il colletto bianco e un cardigan nero,come i suoi pantaloni a zampa di elefante e anche questa volta Damiano notò quanto fosse magra.Magra malata ecco,non stava bene,aveva le occhiaie ed era debole.

-Ti va una tisana alla vaniglia?- la guardò sorridendo,spostando la tazza bianca che aveva davanti.Lei alzò lo sguardo,sorpresa,scosse la testa

- Non ho fame Dam- quelle parole vennero soffiate,liberate in aria,vide il ragazzo rabbuiarsi,visibilmente preoccupato e questo le dispiaceva.
E lui,vedendola così,che sembrava ferita, decise di lasciarla stare,forse era una giornata no.

- Ei- la richiamò Damiano,prima che lei chiudesse lo sportello dell'auto e andarsene.Bea si girò,incitandolo a continuare

- Niente,ci vediamo- il caratteraccio di Damiano era appena uscito,si era fatto vedere.Aveva risposto un pò maluccio e subito dopo aveva distolto lo sguardo dalla ragazza,aspettando che lei se ne andasse.

E di questo Bea ne rimase stupita,non se l'aspettava.Ma era stanca,così con un cenno della mano lo salutò,cosa che lui non fece,salì in casa e appena chiuse la porta scoppiò in lacrime.
Ma non piangeva per Damiano,si c'èra rimasta male,ma non fino piangere.
Piangeva perchè sapeva di essere ricaduta in quell'inferno,l' anoressia.

Ogni Dolore - Damiano DavidDove le storie prendono vita. Scoprilo ora