Felix pov's
Come ogni pomeriggio mi ero messo sul divano a guardare film o cartoni animati vari per finire poi col addormentarmi.
Il campanello suonò più volte.
Di solito, ogni volta mia madre apriva, si ritrovava la vicina che non badava mai ad un me selvatico steso come una balena spiaggiata sul divano.
Quando mi svegliai ritrovai tutta la poltrona in disordine e mi dissi 'Ma mi muovo davvero così tanto?'
Fui risvegliato una seconda volta da mia madre che dal piano superiore mi urlava sempre le stesse cose come 'Felix aggiusta il divano !' O 'se viene il dottore non puoi farti trovare in questo stato, su vatti a cambiare !'. Questa volta però urlò "Felix vai ad aprire!".
Non capivo a chi avrei dovuto aprire dato che nessuno aveva bussato o suonato il campanello, così chiesi "A chi dovrei ap-". Non finii la frase che il campanello suonò.
"Niente ho capito" le urlai ricevendo un "Bene" come risposta. Aprii e davanti mi trovai un ragazzo con il viso all'apparenza triste e sconvolto.
"C-ciao ti serve qualcosa?" Lui mi guardò come se avesse visto un alieno.
"Tu vivi qui?"
Disse solo questo ignorando completamente la mia domanda.
"Sì, ma ora puoi rispondere alla mia precedente domanda?" Continuava a guardarmi sempre con la stessa espressione poi riprese parola.
"Non ti ho mai visto e non è la prima volta che vengo qui, comunque sì mi serve per cortesia una busta di zucchero per mia madre. Potreste gentilmente prestarcene una?"
Andai un attimo in cucina per poi tornare con un sacchetto contenente lo zucchero. Lo scrutai un secondo e lui notandolo mi chiese se c'era qualche problema.
Il mio ego interiore diceva di farmi i fatti miei ma la mia mente mi spinse a chiedergli se c'era qualcos'altro che non andava. "Io- È tutto apposto." mi rispose in questo modo ma sapevamo entrambi che non era così.
"Non ci credo tanto." La sua espressione cambiava di volta in volta.
"Non ti ho mai visto prima quindi non so chi tu sia e non credo che parlare della mia vita ad uno sconosciuto, sia la cosa migliore da fare." continuò ma volevo sapere cosa aveva a tutti i costi. Volevo aiutarlo in qualunque genere di difficoltà si trovasse.
"Beh, sono Lee Felix ho 20 anni e sono il tuo vicino di casa da molti anni. Ora mi conosci, perciò posso sapere cos'hai?"
Mi rivolse uno sguardo come a dire 'Ma fai sul serio!?'.
Tirò un lieve sospiro e mi disse "La tua presentazione non è abbastanza, ma se insisti tanto... Ho avuto una brutta lite con il mio migliore amico per colpa della sua ragazza e credo che ora non voglia più parlarmi."Quando mi disse cosa gli era successo pensai 'Ma è una ragione così stupida! Andiamo, litigare per colpa di una tipa! È anche per questo che le ragazze non mi attirano! '
Gli diedi comunque una risposta, giusto per aiutarlo. "Secondo me non si è reso conto della vera situazione. Che so magari quella tizia gli ha dato di volta al cervello e lo ha fatto impazzire! Non rimanerci male, prima o poi si pentirà e ti chiederà scusa. Se non lo fa sbarazzati della sua ragazza e tutto si risolverà!"
Mentre gli dicevo queste cose sul suo volto spuntò un leggero sorriso, nessuno dei due si accorse di mia madre che quasi andò di faccia nel vedermi parlare con quello che lei definiva 'il vicino carino'.
"Grazie di avermi migliorato, anche se di poco, la giornata. Ora vado o mia madre darà di matto, ci vediamo in giro!" detto questo se ne andò con ancora quel sorrisino sul volto, io invece dopo aver chiuso la porta mi girai ritrovandomi mia sorella e mia madre che annuivano una compiaciuta e l'altra in senso di approvazione.
"Siete proprio strane." dissi per poi tornare a sdraiarmi sulla poltrona.
STAI LEGGENDO
~FLY TO THE SKY~
Fanfiction"Gli occhi sono portatori d'emozioni, si può capire molto da essi."