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Felix pov's
Ebbene sì, sono tornato ad essere una persona fidanzata.

Sapete da quando mio padre era andato via, anche se può non sembrare, le mie giornate erano migliori, la felicità era ormai la prima cosa che mi aspettava ogni mattina.

Ora avevo giornate intere per dormire e per passare più tempo con le persone di cui avevo bisogno, il Natale non era la festività che più preferivo ma riusciva comunque a mettermi voglia di stare a casa, in famiglia, magari sotto una coperta a guardare film fino all'addormentarsi.

Avevo meno di tre giorni per procurarmi dei regali, dovevo poi incartarli e consegnarli.
Non ce l'avrei  fatta.

Se magari vi starete chiedendo che fine abbia fatto Changbin dopo la festa di natale in istituto, vi rispondo io. È qui accanto a me che dorme come se fosse l'unica cosa che sa fare.

Vorrei potervi dire che tutto questo sta succedendo mentre fuori della candida neve si poggia sul suolo dando così vita ad un paesaggio bianco come da film ma purtroppo il cielo non vuole farci questo regalo.

"Changbin." sussurrai per non far rumore ma nonostante fosse affianco a me non mi aveva sentito.

"Changbin." ridissi questa volta con voce più alta ma niente.

"CHANGBIN!" lo chiamai per l'ultima volta quasi urlando.

"Che succede?" Aprí gli occhi di scatto, come se stesse sognando di cadere nel vuoto e si girò a guardarmi. Era confuso, con ancora il viso segnato dal sonno.

"Stai cadendo dal letto." dissi secco indicandogli quei pochi centimetri che lo separavano dal pavimento.

"Non mi sorprendo dato che occupi la maggior parte dello spazio." continuò lui una volta svegliato del tutto.

"Ehi, non è vero! Stai insinuando che sono grasso?" Dovevo offendermi!?

"Stavo scherzando bimbetto, tranquillo non sei grasso, sei perfetto." rispose rimettendosi bene e prendendo il suo telefono.

"La perfezione non esiste!" precisai guardando le fasce di luce entrare dalle varie fessure.

"Volevo dire una cosa carina e tu sei riuscito a rovinarla." nuova nota per me: mai dire quello che penso.

"Cambiando argomento, verresti con me a comprare i regali di natale?".

Vi risparmio la sua risposta e arrivo a raccontarvi direttamente quel che accadde dopo.

Tutto era molto tranquillo, ero uscito da solo pensando che alla fine sarebbe stato anche meglio dato il fatto che così facendo potevo comprare per tutti senza rimandare per colpa della sua  presenza.

Dicevo, era tutto coperto dalla quiete, si potevano ascoltare solo i vari suoni prodotti da canzoni e canti, cosa normale in un periodo del genere, i vari addobbi allestiti per la festa non mancavano, in nessuna casa erano assenti, le luci invece coprivano gli spazi vuoti e brillavano, illuminando i volti dei passanti che si fermavano a fare foto o semplicemente per guardare con contentezza nonostante fossero solo lampadine colorate, riuscivano a rendere il tutto più maestoso, più bello e per quella persona che lo disse, più perfetto.

Tre ore dopo

Avevo finalmente concluso con ogni tipo di compere, ora mancava solo incartare e consegnare.
Vorrei dirvi cosa ho preso per ognuno ma preferisco aspettare il momento in cui li consegneró.

A volte quando visito il centro della città mi piace passare per un negozio che vende peluche e caramelle, può sembrare molto infantile e bambinesco per un ragazzo di vent'anni ma questo posto ha fatto parte della mia infanzia,  il nonno mi ci portava spesso, ogni qualvolta che poteva finché la vecchiaia non l'ha portato a stare sempre in casa e finché la malattia non ha preso anche me facendomi fare la stessa fine se così si può dire.

Guardare quella vetrina così colorata mi aveva distratto dal picchiettio di una mano che cercava di ottenere la mia attenzione.

Era sempre lui.

Changbin. Ovviamente.

Che da quel che avevo capito stava facendo impacchettare qualcosa sotto lo sguardo felice e approvatorio del negoziante. Chiunque sarebbe passato in quel momento avrebbe potuto credere che uno dei due fosse muto (niente in contrario per carità) dato che stavamo conversando attraverso un vetro alitando su di esso e sorridendo come dei deficenti.

Sarei rimasto per volentieri altro tempo, ma se avessi incontrato qualcun altro con tutte le buste fra le mani, sarebbe stato un problema quindi, lo salutai un'ultima volta e me ne andai.

Se devo essere sincero non lo feci per la 'paura' di incontrare i miei amici o parenti, lo feci perché non avevo voglia di rovinarmi la giornata vedendo Seoyun entrare in quello stesso negozio e flirtare spudoratamente con il mio ragazzo solo per tentare di riconquistarlo quindi pensai bene di prendere e andarmene.

Vorrei concludere dicendo che nonostante quell'unico 'imprevisto', chiamiamola così, ero tornato lo spirito gioioso del quale vi parlavo questa mattina ma una volta rincasato avevo trovato la sorpresa più bella, ironicamente, che potessi ricevere.

~FLY TO THE SKY~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora