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Felix pov's
Mi faceva male la testa, era uno di quei dolori lancinanti che non è facile far passare e come se non bastasse non ricordavo neanche cosa fosse successo.

Tentai di aprire gli occhi, mi sembrava di aver dormito per anni. Quando misi bene a fuoco dove mi trovavo e chi c'era lì con me, pensai 'sono sul punto di morte? Sono venuti a darmi l'ultimo addio? '.

Lì con me c'erano mia sorella, Woojin, Chan, Jisung e la vicina. Un momento, perché c'era anche la vicina?

"Ehi ti sei svegliato, mi hai davvero fatta spaventare questa volta, scemo." mia sorella mi parlava ma non riuscivo ad ascoltare granché di quel che mi diceva, ero troppo impegnato a pensare a cosa fosse successo e al perché la vicina fosse in camera mia.

"Felix è tutto ok?" Lei continuava a parlarmi ma era come se non capissi cosa mi stesse dicendo, era come se qualcuno mi stesse tappandoo le orecchie in modo che io non sentissi niente.

Mi girai a guardarla, non riuscivo proprio a capire cosa mi stesse succedendo.

"Felix mi stai ascoltando?" E continuava a parlare, si avvicinarono anche gli altri a me ma l'unica cosa che riuscivo a sentire era sempre e solo il rumore del silenzio, non sentivo completamente niente, vidi mia sorella prendere il telefono, la vicina sembrava preoccupata e si era avvicinata a mia sorella per consolarla, provai ad alzare un braccio ma non ci riuscivo, continuavo a sentire il corpo pesante e davvero in quel momento credevo di star per morire.

Dalla porta apparvero mia madre accompagnata da mio padre e mia sorella più piccola ma poco dopo entrò anche un uomo che sembrava parecchio un medico. Vedevo le loro labbra muoversi ma non percepivo ancora nessun suono.

"Ciao." riuscii a leggere solo quello nelle labbra del dottore, lui annuì come a dire 'ho capito ' e dalla sua borsa prese un barattolino contenente tante piccole pillole di svariati colori, me ne passò una e mi diede dell'acqua, all'inizio esitai sul prenderla o meno ma poi la ingoiai, non volevo peggiorare la situazione.

Dopo qualche minuto sentii come un fischio e poi magicamente ritornai a sentire tutto. "Ora va meglio?" Mi chiese il medico feci cenno con la testa in senso positivo.

"Come ti senti, ti fa male qualcosa? Ti senti stanco?" Avevo sentito quelle stesse domande almeno un milione di volte nell'arco della mia vita. Ogni dottore mi chiedeva sempre le stesse cose come 'è tutto ok? ', beh se sto in queste condizioni non mi pare sia tutto ok ma va bene sei tu il dottore è il tuo lavoro non il mio.

"Mi fa male la testa e non riesco bene a muovermi, mi sento molto stanco..." ascoltò attentamente tutte le mie parole e poi chiese gentilmente a tutti di uscire, eravamo rimasti solo io, lui e la mia grande voglia di sapere il perché la vicina fosse a casa mia.

"Allora dimmi...Felix, giusto?" Annuii. "Da quanto tempo non mangi?" Non capivo il perché mi avesse posto quella domanda, insomma io mangiavo poco ma mangiavo. "In realtà l'ultima volta che ho mangiato è stato ieri sera."

Lui cominciò a prendere appunti e a farmi altre domande. "La notte dormi bene?" Risposi di sì per poi proseguire. "Ce la fai a metterti in piedi o vuoi una mano?" Gli dissi che avevo bisogno d'aiuto, mi alzai, non era stato facile anche perché continuavo a perdere l'equilibrio. "Potresti togliere la maglia per favore?"
Perché faceva delle domande del genere?

Feci come mi aveva chiesto e lui guardandomi sospirò, prese quell'aggeggio che i dottori mettono nelle orecchie e si avvicinò al mio petto, poggiò la parte rotonda sul mio cuore e stette così per qualche scarso minuto.

"Ragazzo, perché ti stai rovinando così? Non badare a cosa dicono gli altri, tu sei libero di fare quel che vuoi, è la tua vita, puoi gestirla come ti va più a genio ma per favore non smettere di fare cose vitali, ok?"

Mentre lo ascoltavo ripensavo al perché fossi così. Ero una vergogna per la mia famiglia, ero una vergogna per quei pochi amici che avevo, ero una vergogna per tutti quelli che mi stavano attorno, mi rivestii e il medico fece rientrare tutti, prese subito parola, mi guardò e disse "Vostro figlio ha affrontato parecchi problemi, non è vero?" I miei genitori dissero di sì e spiegarono la mia situazione lì davanti a tutti. Woojin mi guardava come se volesse dire tante cose ma non ci riusciva, Chan invece si avvicinò a me e mi abbracciò, Jisung invece non faceva niente, aveva un'espressione spenta, quasi assente.

"Mi dispiace allora dirvi che non è l'unica malattia che lo ha colpito." detto questo fece piangere mia madre.

"Soffre ora anche di anoressia maschile o meglio dire visnoressia, l'anoressia è solitamente diffusa molto nelle persone di sesso femminile ma può colpire anche gli uomini. Teoricamente quest'ultimi ne soffrono soprattutto dai quindici ai vent'anni ma ciò non vuol dire che gli uomini dopo i ventinove anni non ne possano soffrire. Questo è dovuto ad atti di bullismo o scarsa autostima, inoltre questo ragazzo è afflitto anche da insufficienza respiratoria dovuta invece ad un danno al tessuto polmonare. Questo può causare sonnolenza, stato confusionale o un respiro affannoso." mia madre continuava a piangere, Chan mi strinse ancor di più nell'abbraccio in cui subito dopo si unì anche Woojin e Jisung invece veniva avvolto dalle braccia della vicina che poi capii fosse sua madre.

Mio padre però non la prese per niente bene, infatti come molte volte faceva si rivoltava contro di me e mi diceva cose come 'è tutta colpa tua! ' oppure 'non saresti dovuto nascere! ' solo che questa volta ci andò giù molto pesante.

Chiese a Woojin e Chan di allontanarsi un momento da me. Quando entrambi obbedirono, mi prese per il colletto della maglia e mi disse "Lo vedi cosa fai? Non fai altro che causare problemi a me, a tua madre e alle tue sorelle. Ti rendi conto che per colpa tua ci toccherà perdere il lavoro? Ti rendi conto che senza lavoro non avremo più soldi per mantervi?! Ti rendi conto di quanto tu sia ipocrita nei confronti degli altri!? Ovviamente dovevi diventare un fottuto anoressico del cazzo in modo che tutti si preoccupassero per te e in modo che tutti sprecassero la loro vita dietro uno come te! Mi fai davvero schifo, non meriti di essere mio figlio e sinceramente non sei neppure uguale a me o a tua madre. Molte volte mi sono chiesto da chi tu avessi ripreso e alcune volte ho pensato persino che tua madre mi avesse tradito perché è impossibile che una schifezza come te sia potuta nascere da me e da tua madre."

Quando finì di parlare o meglio di urlare, mi scosse fortemente dal colletto per poi cominciare a malmenarmi. Il medico venne subito in mio soccorso mentre mia madre ripeteva a mio padre di lasciarmi andare, Jisung lo prese per la giacca e lo allontanò il più possibile da me mentre sua madre controllava se stavo bene.

Era vero che non sarei dovuto nascere? Era vero che non assomigliavo ai miei genitori? Aveva ragione quando diceva che ero una delusione e che creavo solo problemi? Magari andarsene senza far sapere niente era la cosa migliore, tanto non credevo che a qualcuno sarei mancato.

Mi ricordo di un detto che diceva 'La vera felicità è qualcosa di molto vicino alla tristezza. '
Chissà magari ha ragione, o magari sono io che sbaglio.

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