Felix pov's
Stavo tornando a casa quando cominciò a piovere. Aumentai il passo, non mancava molto per arrivare, vidi l'ora e notai che erano le dodici e un quarto.Le piccole ma potenti gocce di pioggia cadevano sempre più forti, non potevo assolutamente ammalarmi o il mio dottore mi avrebbe ucciso, così mi fermai un attimo.
Il mio naso aveva cominciato a sanguinare. La mia fortuna era che avevo dei fazzoletti con me, mi sedetti su una panchina e cominciai a maledire mia madre e i suoi stupidi imprevisti. Pioveva, sanguinavo e per di più cominciava a far freddo.
Finalmente il mio sangue aveva smesso di uscire e mentre pulivo il rimanente mi sentii chiamare.
"Ciao." mi disse quello che capii essere Jisung.
"Ciao." risposi.
"Come mai qui? Non dovresti essere già a casa?" Mi chiese.
"Sì ci stavo tornando infatti, ma ho avuto un problema." gli risposi mostrandogli i fazzoletti sporchi di sangue.
"Oh, va bene. Se non hai fretta più tardi ti restituisco il vostro zucchero." gli dissi che non c'era nessun problema.
"Tieni." continuò porgendomi la sua giacca. Si notava così tanto il freddo che stavo provando?
"Grazie Jisung ma non c'è ne bisogno." se me l'avesse data, dopo lui avrebbe sentito freddo.
"Ci conosciamo da due giorni ma ho già capito che sei il tipo di persona sempre tra le nuvole a riempirsi la testa di domande e di ricordi. Non fa male non pensare per una volta, sai? E un'altra cosa, giusto per rispondere ad una delle tue domande o pensieri. Io non sento freddo, ho la felpa, ma tu invece sì, quindi prendi la mia giacca così da restituirti il favore dello zucchero." gli mimai un grazie e vedendo che la pioggia era terminata ricominciammo a tornare a casa.
Ci conoscemmo meglio e anche lui di punto in bianco mi diede il suo numero di telefono dicendo che magari la mattina saremmo potuti andare a scuola insieme o semplicemente tornare insieme.
Eravamo tornati ognuno nella propria casa o meglio, eravamo arrivati nel nostro quartiere, quando un potente tuono risuonò dietro alcune case.
Ricominciò a piovere molto più forte di prima, corremmo verso le nostre case ma nell'esatto istante in cui stava per entrare in casa sua gli ricordai di avere la sua giacca e lui mi disse "Sta piovendo scemo, tornatene a casa, la giacca me la ridai domani."
Rimasi qualche secondo a elaborare quello che mi aveva detto poi dopo aver capito mi avvicinai a casa ed entrai trovando una Rachel molto preoccupata che cominciò a farmi domande ad esempio "Dove sei stato per tutto questo tempo?" O "Dove hai preso questa giacca?"
La calmai e le spiegai cosa era successo. Lei alla parte della giacca cominciò ad urlare ed esultare svegliando mia madre che scese in salotto per capire cosa stesse succedendo.
"Cos'è tutto questo casino? Cosa c'è da urlare tanto? E oh, bella giacca Felix, dove l'hai presa?" Mia madre cominciò a fare domande ma non ero riuscito neanche a rispondere che mia sorella mi parlò sopra.
"Il nostro vicino gli ha prestato la giacca perché sentiva freddo, e gli ha dato anche il numero di telefono!" ricominciarono a 'sclerare', questa volta entrambe, però finendo poi con l'abbracciarsi coinvolgendo anche me.
L'ultima cosa che sentii dalla loro bocca fu "Siamo così fiere di te, quale sarà il prossimo passo?"
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~FLY TO THE SKY~
Fanfiction"Gli occhi sono portatori d'emozioni, si può capire molto da essi."