Capitolo 14

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Harry' s POV

Mi sento in trappola. Questa città mi sta prosciugando l'anima: ho bisogno di allontanarmi da qui per un po' di tempo, stare solo con il mio Louis.

Cammino fino al cortile della scuola e non posso fare a meno di notare Danny con il resto dei suoi amici mentre si fumano una sigaretta. Lui mi guarda e mi fa un cenno con il capo; gli rispondo col medesimo gesto e mi vado a sedere sul bordo della fontana che c'é al centro del cortile. Deve essere difficile per lui non mostrarsi fragile, nascondendosi dietro quella maschera che copre ciò che è realmente. Al funerale di Vik era distrutto e lo vedevo trattenere le lacrime, come se non volesse far vedere la sua debolezza o ciò che provava per Vik.

Prendo il quaderno di matematica e comincio a ripassare la lezione precedente, quando improvvisamente, qualcuno si siede accanto a me. Tra le dita della mano sinistra tiene una sigaretta consumata per metà.

《Ciao.》mi saluta mentre una nuvola di nicotina mi investe.

《Ciao Danny.》alzo lo sguardo dal quaderno.

《Verifica?》chiede indicando il quaderno appoggiato sulle mie ginocchia.

《Probabile...》sospiro《Come stai?》gli chiedo.

Lui aspira un' ultima volta dalla sigaretta e poi la butta al suolo, spegnendola con la punta della scarpa.

《Non so, forse sto bene...》bisbiglia appoggiando entrambe la mani sulle sue ginocchia.

《Lo so che vorresti solo avergli detto tutto ciò che provavi per lui e magari adesso ti senti una merda perché non lo hai fatto... ma credimi, la vita va avanti e va affrontata con determinazione. Non bisogna mai abbassare la guardia, Danny. Questa é una lezione che ho imparato.》dico.

《Forse é soltanto colpa mia...》bisbiglia.

《Ti sbagli. É stato solo uno scherzo del destino... non puoi darti la colpa Danny, tu non c'entri nulla.》dico appoggiandogli una mano sulla spalla.

Lui annuisce e guarda un punto fisso davanti a sé.

《Sai cosa Harry? Sono sempre stato uno stronzo, ho sprecato i primi 19 anni della mia vita a fare del male alla gente. Mi meritavo quello che è successo, ma non doveva toccare a Vik, non a lui.》sospira.

Mi si stringe il cuore a quelle parole: ora si é reso conto di tutto, ma ormai è troppo tardi.

《Ieri sera quando sono tornato a casa, mi sembrava di vedere Vik in ogni stanza, di sentire la sua voce... Dio sto impazzendo!》esclama mettendosi le mani tra i capelli e scuotendo la testa.

《Tu non stai impazzendo. Senti solo la mancanza di qualcuno che ami e probabilmente lui é proprio lì accanto a te, anche se tu non lo vedi.》dico.

Danny sospira e accenna un sorriso.

《Vorrei non avervi ferito. Tu e Louis siete le persone a cui tengo di più in questo momento... so che se ho bisogno di parlare con qualcuno, posso contare su di voi.》bisbiglia timidamente.

《Quando ne avrai bisogno, sai dove trovarci.》dico con un sorriso.

《Grazie.》mi sorride Danny.

La campanella suona l' inizio delle lezioni: saluto Danny ed entro a scuola, dirigendomi verso la mia classe.

_____

Il test di matematica era abbastanza complicato e l'ho consegnato da poco. Mi sono impegnato molto per questo test e spero di aver preso un ottimo voto.

Durante la ricreazione esco in cortile e mi siedo su una panchina. Difronte a me vedo Danny discutere in modo piuttosto serio con i suoi amici e poco dopo una sonora risata di gruppo. Danny abbassa lo sguardo e mi sembra di vederlo piangere. Spero solo che non sia successo quello che mi intendo io.

Lo vedo allontanarsi rattristato dal gruppo e cercare qualcuno tra la folla; i suoi occhi incontrano i miei e mi fissa per qualche secondo. Rimango immobile e lo vedo singhiozzare, poi si allontana verso il retro della scuola.

Aspetto qualche secondo e decido di seguirlo; cammino fin sul retro della scuola e lo vedo poco più avanti di me, seduto con la schiena appoggiata al muro e la testa tra le ginocchia. La sua schiena si solleva irregolarmente e sento il suo pianto rimbombare nelle mie orecchie.

《Danny...》bisbiglio avvicinandomi lentamente.

Lui solleva lo sguardo e i suoi occhi arrossati non smettono di riversare lacrime sulle sue guance.

《Perché? Harry... perché?》singhiozza.

Mi siedo accanto a lui e cerco di tranquillizzarlo.

《Gliel'ho detto. Mi hanno riso in faccia. Come faccio a dirlo a mio padre?》continua a singhiozzare.

《Danny stai tranquillo, non ti preoccupare.》dico.

《No cazzo! Io non ce la faccio più a nascondermi, ho bisogno di urlare al mondo ciò che realmente sono! Mio padre mi sbatterà fuori di casa!》esclama piangendo.

《No, non succederà.》dico porgendogli un fazzolettino di carta.

《Come fai a saperlo Harry? Ti ha licenziato perché eri omosessuale, immagina cosa farebbe con suo figlio!》esclama asciugandosi le lacrime.

《Fidati di me Danny. Tuo padre ti ascolterà e ti accetterà per ciò che sei. Hai bisogno solamente di farci una chiacchierata.》dico.

《Ma non si tratta solo di mio padre... ora i miei amici mi hanno riso in faccia, sono sicuro che non vorranno più nemmeno vedermi!》esclama.

《Quelli non sono veri amici, altrimenti ti avrebbero accettato. Sono sicuro che Vik l'avrebbe fatto.》gli sorrido.

《Già... forse Vik mi avrebbe accettato.》sospira.

《Asciugati le lacrime. É ora di tornare dentro.》dico e lui obbedisce.

Angolo autrice:

Buon pomeriggio! Lungo dialogo tra Harry e Danny in questo capitolo, che spero vi piaccia. Grazie mille a tutte per le visualizzazioni ormai a quota +2k!

Grazie di cuore a tutte ♡

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