Capitolo 59

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Canzoni del capitolo:- She looks so perfect, 5 Seconds of Summer (Grazie Brie, li amooo)- Heavy, Linkin Park feat Kiiara

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Canzoni del capitolo:
- She looks so perfect, 5 Seconds of Summer (Grazie Brie, li amooo)
- Heavy, Linkin Park feat Kiiara

Un improvviso venticello mi scompiglia i capelli.
Ryan solleva la testa e si mette a scrutare il cielo. 《Sta arrivando un acquazzone, sarà meglio infilarsi in auto alla svelta. Non vorremmo mica che ti si rovinasse la piega.》
Gli do una spinta con i fianchi mentre ci dirigiamo verso il parcheggio. 《Quando mai mi è importato della piega?》
《Quando avevi i boccoli, alla festa a casa di Violet, non hai voluto che te li toccassi》, mi ricorda e subito dopo si dà uno schiaffetto in fronte. 《Oh, giusto! Quelli erano fatti a posta per conquistare il cuore di Wood. Ma con Parker chi se ne frega se sembri uno spaventapasseri... che razza di squilibrata vorrebbe mai arrivare al cuore nero del ragazzone tatuato!》 urla dimenandosi, strattonandosi la maglietta come un disperato e sventolando per aria la mia sacca con i libri, senza curarsi di un insieme di insegnanti che lo fissano attoniti.
E mentre rido devo trattenermi di non sollevare in alto la mano e strillare a mia volta "Eccomi, sono la squilibrata di cui parli. Non mi arrenderò mai". Tuttavia, non ce ne sarebbe alcun bisogno: Ryan lo sa. Non ha capito che sono innamorata di lui, e forse per questo ci scherza su spesso, ma sa che le proverei tutte pur di arrivare al suo cuore. Magari, un giorno, ricorrerò pure a qualche incantesimo, andrò da una strega... tipo come ha fatto la Sirenetta.
Quella tra Ariel e il principe Eric è una delle storie Disney per me più amate e allo stesso tempo agognate. Il loro amore appare impossibile a causa di un grosso ostacolo: Ariel è una sirena, mentre Eric è un umano. Sono troppo diversi. Ma il loro è un amore speciale, da favola, in cui non esistono limiti. E dopo affannose avversità giungono al lieto fine e la Sirenetta corona finalmente il suo sogno d’amore. Perché non esiste ostacolo che divida due anime destinate ad appartenersi.
Il problema è che il mio Eric è più complicato della tabellina del nove da imparare alle elementari, e noi viviamo tutto fuorché una favola disneyana.
Sempre se poi siamo destinati a stare insieme...
Ryan sistema la mia sacca in macchina e si accomoda sul sedile del passeggero. 《Salta su, Fisher.》
Mi blocco. Adesso la sola prospettiva di farci un giro mi fa salire l'ansia. 《Come faccio?》 piagnucolo con la paura di fargli dei graffi alla carrozzeria.
《Devi girare dall'altro lato, tirare la maniglia e poi succederà qualcosa di strabiliante: la portiera si aprirà e tu potrai entrere in auto!》 esclama con la bocca spalanca. 《Non è pazzesco cosa si riesce a fare ai giorni nostri? Addirittura entrare in macchina! Ma siamo sicuri di non essere già nel 4020? Siamo sicuri, cazzo?》
Gli faccio la linguaccia. 《Non parlavo di quello, simpaticone. Ho paura di fargli un graffio o di tamponare da qualche parte.》
《Ti ho detto che non c'è nessun problema, davvero, Guppy》, prova a tranquillizzarmi tornando serio. Dopodiché apre il vano portaoggetti ed estrae un pacchetto. 《Sai cosa sono questi?》
Allungo il collo verso di lui e osservo il pacchetto che tiene in mano. 《Biscotti》, rispondo già con l'acquolina in bocca.
《Non biscotti qualsiasi. Sono quelli con le forme degli animali che mi hai fatto assaggiare a casa tua. Ma... posso avere un rullo di tamburi?》
Comincio a battere le mani sulle cosce per simularne il suono.
《Questi sono appena arrivati sul mercato, me li ha dati Ruth, il mio capo, non li ha nessuno. Sono al doppio cioccolato e, come se non bastasse, dentro il pacchetto c'è un biscotto speciale tutto dorato》, spiega con enfasi. 《Basterà aprire la confezione e un delizioso profumo riempirà tutta la macchina, ne mangeremo ottantadue e guarderemo il cielo ringraziando di esistere.》
Vengo colta da una spontanea risata. 《In pratica, vuoi convincermi a salire con l'imbroglio.》 Tipico suo.
Solleva i palmi. 《Io non l'ho detto. Comunque, lascerò la portiera aperta...》
L'accoppiata Ryan + biscotti mi piace talmente tanto da annebbiarmi il cervello.
Mordicchiandomi le labbra, alla fine faccio il giro, entro e chiudo lo sportello. 《Quello dorato è mio.》
Lui sorride, congratulandosi con se stesso per essere riuscito a convincermi. 《Chi lo trova, lo mangia》, precisa tenendosi il pacchetto stretto al petto. 《E ora sloggiamo.》
Avvio il motore facendo girare la chiave e pregando in silenzio di non fare figuracce. 《Dove andiamo?》 domando inserendo la retromarcia e pigiando poi sull'acceleratore. Avere Ryan sul sedile affianco mi mette agitazione, ma sono felice di stare con lui.
《Non lo so.》 Afferra gli incarti di snack e cibo fast food che si trovano sparsi un po' ovunque, ne fa una palla e li caccia sotto al suo sedile. 《Non c'è una destinazione precisa, è solo per vedere quanto sei sexy al volante. Vai dove ti pare e alla prima piazzola tranquilla ci fermiamo a mangiare i biscotti.》
《E a parlare》, puntualizzo dando un'occhiata agli specchietti retrovisori. Faccio girare la macchina e mi getto nel traffico prendendo un po' di velocità.
Ryan si aggrappa immediatamente alla maniglia, ricordandomi la mamma. 《Bene, Violet ha ragione.》
《Non sto andando così veloce!》
《Oh, è stata una pessima, pessima idea. Non stai neanche rispettando i limiti di velocità ATTENTA AL GATTO!》 strilla.
Freno all'improvviso facendo sobbalzare il veicolo e lo lascio passare. 《L'ho visto》, fingo mentre mi becco un paio di insulti e squilli di clacson. Mi mordo il labbro. 《Scusate》, pronuncio piena di vergogna. Vergogna che si tramuta in un'allegra risata nel vedere Ryan
sbiancare e portarsi la mano sul viso, con un gesto disperato.
《Moriremo. Moriremo malissimo》, barbuglia terrorizzato. 《E prenderemo sicuramente un paio di multe, ma per quelle non fa niente. Solo ci terrei a non diventare parte del cofano di qualche altro veicolo. Sarebbe carino vivere ancora per un po', se non ti crea disturbo.》
《Non ho molta pratica alla spal-le》, balbetto sul finale per via di un improvviso sballottamento dovuto a una buca sull'asfalto.
《E si vede. Menomale che quella volta ero troppo stanco per concentrarmi sulla tua guida, mi avresti causato un ictus con tutti quei tornanti!》 È fissato con questi infarti.
Giro la testa nella sua direzione. 《Ma che vuoi, Parker? Sei stato tu a volere che la guidassi!》
《Ti sarei grato se mantenessi gli occhi fissi sulla strada》, mi dice, stavolta tenendosi alla maniglia con tutte e due le mani, così forte da avere le nocche sbiancate. 《E spero tu abbia rammendato la tua psycho-salopette da coniglio, perché semmai ne usciremo vivi, ci toccherà vendere pure quella per pagare la cauzione per uscire di galera. Occhio al camion... Ma come hanno potuto darti la patente? Lo dicevo io che hai fatto l'esame con Vernon.》
《Chi era?》
《Il mio vicino cieco, Fisher! Il cieco!》
Se la fa sotto dalla paura. E io riprendo a ridere a perdifiato.

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