CAPITOLO 12 - Prima o Poi

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<<Non ho intenzione di discutere ancora con te; il ragazzo é seduto sulla panchina del parco di fronte casa da piú di mezz'ora dopo ben tre ore di viaggio. Scendi o faccio un casino Bianca>>.
Non credeva alle sue orecchie, aveva litigato con Maria e le altre ragazze in diverse occasioni ma sempre per via dei lavori di casa o della spazzatura che non veniva buttata da un po'.

<<D'accordo. Sono una bambina, hai ragione. Ora scendo e vado a parlargli>>. Bianca afferró due Estathé dal frigo e sbatté la porta solo dopo aver incrociato lo sguardo di Maria, preoccupato e comprensivo. Scese abbastanza velocemente le scale, poteva sentire il rumore forte del suo cuore che sembrava uscirle dal petto.

Luca aveva un grosso cerotto appiccicato sul naso che copriva solo parzialmente dei grossi ematomi blu.

La guardó avvicinarsi e sedersi accanto a lui, sentiva di amarla profondamente, di un'amore incontrollato ed instabile. Desiderava tenerla con sé ogni istante, il solo pensiero che Bianca le fosse accanto faceva sparire in lui tutte le sue insicurezze.

La ragazza dal canto suo non faceva che pensare a quanto quell'amore fosse ormai ossessione. Era arrabbiata, si sentiva una bambola di plastica, che solo nei momenti piú estremi, dopo strazianti litigi veniva davvero presa in considerazione. In fondo Luca la chiamava sempre "bambolina", ci sarà stato un perché. Rimasero in silenzio per una manciata di secondi, Bianca osservava le sue infradito, dondolando le sue gambe. Luca la guardava in silenzio, cercando risposte al suo amore folle e sconsiderato per lei.

<<Su bevine uno>>, Bianca ruppe il ghiaccio, dopo aver estratto la cannuccia dall'involucro di carta la inserì forando la pellicola di plastica, offrendo il piccolo bicchierino al ragazzo che conosceva ogni suo singolo gusto.


<<Grazie>>, disse lui con tono pacato.

<<Fa ancora molto male?>>, disse lei con tono dispiaciuto, sfiorando gli ematomi sul suo volto. I suoi occhi si posarono di nuovo sulle sue infradito dopo aver incrociato lo sguardo innocente e ferito di Luca.


<<É il cuore a farmi male>>.

<<Non posso cancellarti o scordare la tua bellissima voce, non riesco ad abbracciare qualcuno senza che tu mi venga in mente. Eppure soffro molto. Più di quanto io riesca a comprendere o sopportare. Questa relazione é diventata un incubo per entrambi ed io non voglio torturarmi per sempre>>.

<<Ma tu Bianca non combatti mai, soprattutto per me>>.

La ragazza non smetteva di pensare a quanto il suo spirito di sacrificio fosse assente rispetto alla sua impetuosa voglia di libertà, di darsela a gambe nella spensieratezza assoluta.

<<Non fare la leggera come sempre, queste scelte peseranno su entrambi e forse te ne pentirai. Non sará sempre tutto facile Bianca>>.

<<Non lasciarmi come uno straccio del quale ti sei stancata>> aggiunse il ragazzo, sottovoce, fissando il vuoto.

<<Sei bellissima Bianca e tu lo sai quanto ti amo>>.

Avrebbe voluto attaccare con una fila di "ma" per obiettare quella frase bellissima, ma la ragazza trovò opportuno non discutere in quel momento di pace.

Luca accese una canna, malgrado sapesse quando Bianca fosse contraria al suo fumare spropositato ed eccessivo. <<Non smetterai mai vero.>> disse lei consapevole della discussione che li attendeva.

Qualcosa senza loroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora