CAPITOLO 16

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<< Eh? >> dice Dylan

<< Si! Hai presente che i morti, in obitorio, hanno sempre il cartellino al piede? Ecco... dovremmo chiedere a Jack e Baylee di parlare con loro padre. Però deve saperlo solo lui, nessun'altro. >>
Lo zio Mason lavora nell'obitorio dell'ospedale quindi potremmo accedervi senza problemi.

*due giorni dopo*

Siamo a tavola tutti insieme, tutte e quattro le famiglie.

<< E così non ce ne avete mai parlato eh?! >> dice mia mamma

<< Perché ne hai parlato con gli altri? >> sussurra Jack a suo padre Mason

<< Perché noi ne sappiamo più di voi; abbiamo anni di esperienza >>

Dopo un po' che gli adulti continuano a parlare dell'enigmista trascurandoci come quando eravamo bambini, e non volevano farci sapere di quello che accadeva, sento solo bla bla bla così finito di mangiare tutti si siedono sul divano in sala e io pian piano salgo le scale, per fortuna nessuno mi vede anche se le scale sono proprio sopra la tv e il divano in direzione di essa. Sono sdraiata sul letto quando ricevo un messaggio

Leonard: Ehi

Lena: Ei

Leonard: Sei impegnata o ti va di uscire?

Lena: No, no! Ho proprio bisogno di uscire di casa

Leonard: Perfetto! Ti passo a prendere sotto casa tra unora.

Lena: No, ci sono i miei a casa! Ti raggiungo io all'istituto.

Leonard: Sicura?

Lena: Si! Ci vediamo dopo.

Leonard: Ok ciao!

Butto il telefono sul letto dopo aver acceso la musica. Apro l'armadio e cerco qualcosa da mettermi per incontrare Leonard. Pensavo di mettermi qualcosa di carino ma non troppo elegante. Alla fine opto per un vestito in jeans, stretto in vita, con le doppie spalline che si uniscono sopra alla spalla e come scarpe scelgo delle All star bianche.

Le prendo e le affianco al letto mentre mi dirigo al mio make-up table. Mi trucco leggermente, non voglio che pensi che per me sia importante questa uscita. Mi siedo sul letto e mi metto le scarpe ma, quando sto per allacciare la sinistra, la porta si apre e Dylan mi guarda per cercare di capire dove io possa andare vestita così se non ad un appuntamento.

<< Non dire niente ai miei! >> lui non apre bocca, resta li fermo a guardarmi mettere il giubbino in pelle nera e prendere la mia pochette nera per poi aprire la finestra. Tranquilli non mi butto giù, sotto la finestra di camera mia c'è una tettoia e accanto una pianta rampicante che per restare su ha bisogno di una specie di griglia (non sono molto afferrata con il giardinaggio ma spero di avervi spiegato bene). Dopo aver aperto la finestra mi avvicino a Dylan, lo abbraccio e gli stampo un bacio sulla guancia. Lui resta fermo, impassibile. Appena sono a cavalcioni della finestra lui mi guarda e mi chiede:

<< Stai uscendo con lui vero? >>

<< Lui chi? >>

<< Oh andiamo lo sai che mi sta in culo, e tu ci esci anche? >> lo guardo male e rientri in camera.

<< Dylan non è un appuntamento, usciamo solo a prendere qualcosa, e sono più che sicura che ci saranno anche i suoi amici! >>

<< Oh perfetto! Un lupo mannaro mezza banshee esce con degli shadowhunters; Benissimo! >>

<< Non posso credere che tu pensi ancora che gli shadowhunters possano farci del male! >>

<< No, io non mi fido di lui! E della sua compagnia! Non voglio che ti succeda niente >> dice avvicinandosi a me.

<< Facciamo così; mia mamma dovrebbe avere degli anelli Sili nel comodino; vieni, aiutami a cercarli. >>

Camminando nel corridoio Dylan mi chiede a cosa servono

<< Se li mettiamo chiunque abbia laltro sentirà i pensieri dellaltro e potremmo comunicare; così saprai se sto bene o no! >>

Entriamo nella stanza dei miei.

<< Ma io non voglio sentire che dici: oh mio dio che figo questo ecc... >> io lo guardo e rido

<< Non succederà sentirai solo quello che voglio dirti >>

<< Ok... >>

<< Dylan fammi un favore cerca nel comodino di mio papà >>

<< Ok! >>

Stiamo cercando quando Dylan scoppia a ridere.

<< Che c'è? >> dico guardandolo e trattenendo una risata. Dylan appena mi vede ridere sotto i baffi tira fuori dal cassetto un preservativo e me lo mostra ridendo.

<< Dai! Mettilo giù! >> dico mentre scoppio a ridere

<< Ok, ok! >> dice ridendo

<< Aspetta guardo nell'armadio... >> dico aprendo le ante dell'armadio << Trovati! >> prendo la scatola e la apro. Do un anello a Dylan e io metto l'altro che sparisce subito. << Dai prova a pensare qualcosa! >> dico a Dylan

<< Ok! >> dice tornando in camera mia

"Mi senti?"

"Si ti sento"

<< Ok allora io vado... >> torno a cavalcioni e prima di uscire penso

"Ciao! Ci vediamo domani"

"Ciao!" pensa serio

Credo sia un po' infastidito; anzi ne sono sicura.

Appena arrivo all'istituto suono e subito esce Leonard vestito molto bene. Io non credevo la prendesse sul serio, pensavo fosse unuscita tra amici...

Decidiamo di andare nella gelateria più frequentata del centro. Leonard mi offre il gelato e poi ci sediamo su una panchina del parco. Il tempo passa molto velocemente e presto arrivano le 23. Devo assolutamente tornare a casa prima che i miei scoprano che sono uscita di nascosto.

Mentre Leonard mi sta accompagnando a casa sento Dylan pensare a bassa voce: "Ehi? Sei già tornata a casa?"

"No. Perché sussurri? Tanto nessuno ci sente"

"Oh si giusto! Avvisami quando sei a casa"

"Certo!"

Adoro quando si preoccupa per me. Mi sento importante. La serata con Leonard è stata divertente, ma alla fine eravamo solo noi, non c'erano i suoi amici. Credo proprio che Dylan avesse ragione. Leonard mi riporta a casa e prima di lasciarmi entrare mi ringrazia per essere uscita di casa senza molto preavviso. Prima di entrare lo abbraccio ma lui riesce a baciarmi appena dopo. Quando ci stacchiamo, lui è imbarazzato ma io lo sono di più dato che sento cosa sta dicendo Dylan che guarda dalla finestra come sempre! Odio quando fa così. Ogni volta che esco con qualche ragazzo c'è lui a guardare dalla finestra e a giudicarli uno alla volta.

"Oh andiamo ma sei seria?"

"Stai zitto!"

"Che approfittatore. Tu gli dai un dito e lui si prende tutto il braccio. Odioso!"

"Ma la smetti? Che hai in contrario? E se io mi ci fidanzassi?"

"Oddio no! Non farmici nemmeno pensare."

"Lasciami salire in pace; domani ne parliamo meglio."

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