CAPITOLO 26

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Quando sono pronta, scendo le scale e urlo ai miei genitori che esco con gli amici. Di solito loro non si fanno problemi, ma questa volta sono corsi da me e mi hanno detto di stare attenta, e di non tornare a casa tardi.

Io annuisco, e poi esco.

Ci troviamo al Diner per mangiare un panino e infine concludere la serata al Luna Park. È in città per tre settimane e da quando sono piccola, io e Dylan, non abbiamo mai saltato un'anno.

Mentre stiamo mangiando dello zucchero filato Baylee mi sussurra << Ehi, tutto ok? Ti vedo strana... >>

<< Eh.. si si tranquilla... >>

<< Sicura? >>

<< Si si tranquilla... >> cerco di passare la serata senza pensare a mio padre, di come sta cambiando, e per poco ci sono anche riuscita. Fino a quando, il mio telefono non squilla.

- Pronto Claudia, dimmi -

- La mamma sta per partorire -

- Oddio, arrivo subito! -

<< Ragazzi devo andare, mia mamma sta per partorire! >>

<< Dai ti accompagno! >> mi dice Dylan

<< Grazie >>

Appena arriviamo in ospedale chiedo alla mia famiglia come sta la mamma visto che i medici non mi lasciano entrare.

<< Ci vorrà ancora molto, è appena entrata in travaglio. >> mi dice mia zia Malia

<< Allora intanto noi andiamo a fare un giro per l'ospedale dai! >> mi dice Dylan cercando di calmarmi. Ho il respiro pesante, sono in ansia per mia mamma e il mio nuovo fratellino/sorellina e sono arrabbiata con mio papà. Più che arrabbiata sono innervosita. Perché nascondermi con chi sta parlando e di chi sta parlando se tutti stiamo cercando di sconfiggerlo. Siamo alle macchinette quando vedo la merendina preferita di mio papà.

<< Dylan... mi presti 1 dollaro? Giuro che poi te lo ridò! >> lo guardo con la faccia da cucciolo

<< Certo! >> dice ridendo

<< Grazie! >> raccolgo la merendina e appena mi rialzo e Dylan mi bacia. È la prima volta che ci baciamo in pubblico, è strano.

Un po' imbarazzati torniamo nella sala d'attesa. Prendo in parte mio papà e gli mostro la merendina, lui sgrana gli occhi come se non mangiasse da secoli. << È per me? >>

<< Si... mi dispiace per oggi... non dovevo origliare. >>

<< No scusami tu... non dovevo mentirti così, mi dispiace tanto. >> io lo abbraccio ma ci metto un po' troppa forza e mio papà cerca di liberarsi. Credevo dal dolore invece era perché un medico era uscito dalla camera di mia mamma.

<< Stiamo per portarla in sala parto! >> dice il medico << Vuole venire anche il padre? >> mio papà annuisce e va subito in fianco alla mamma tenendole la mano.

Io mi siedo sul divanetto in attesa di qualche notizia ma sono talmente stanca che dopo pochi minuti mi addormento. Quando mi sveglio sono sdraiata accanto a Dylan che sta lavorando al computer.

<< A che lavori? >> dico assonnata

<< A quello che mi hai detto; sto controllando nei database della scuola cosa succedeva durante le gare di scacchi, ho già trovato tre file video delle ultime gare. >>

<< Come sei entrato nei database? >>

<< Henry... >> dice con un sorrisetto

<< Ovvio! >> dico ridendo

<< Ti va di vederli? >>

<< Si si, dobbiamo ammazzare il tempo in qualche modo. >>

Iniziamo a guardare i video. << Guarda... in tutti e tre c'è l'enigmista... Aspetta; guarda quando china la testa. Nella gara di Bryan, lui diventa subito più freddo e non parla più come faceva pochi minuti prima. >> dico concentrata

<< Si, si è incupito da un momento all'altro... >>

<< Quindi è alle gare che li impossessa... >>

<< Dobbiamo iscrivere qualcuno di noi alla prossima gara, per vedere cosa succede! >>

<< Magari qualcuno poco vulnerabile, non vogliamo che qualcuno rischi la vita. >> dico guardandolo seria

<< Si si, e nel caso succedesse qualcosa noi interverremmo subito. >>

<< Potete smetterla di parlare di queste cose in un posto pubblico? Vi ricordo che siamo circondati da persone. >> Dice sottovoce Claudia

<< Si scusaci... >> dico per poi chiudere il portatile che è sulle gambe di Dylan

Siamo sempre più preoccupati e non potendo più parlare dell'enigmista, io e Dylan ci mettiamo a giocare a schiaffetta. Ho le gambe incrociate e sono girata verso di lui, siamo già alla terza partita senza alcuna notizia. Abbiamo entrambe le mani rosse e a guardarle scoppiamo a ridere. Sono le 5:27 di mattina del 5 aprile, quando mio padre esce piangendo dalla sala parto.

<< Tutto bene papi? >> chiede Allison avvicinandosi a lui

<< La mamma... >>

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 06, 2020 ⏰

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