CAPITOLO 25

11 0 0
                                    

La mattina non devo preoccuparmi dei miei, Dylan dorme spesso da me. La domenica passa velocemente tra il pensiero di me e Dylan che potrebbe uccidere Skylar e la paura che Maddison c'entri con l'enigmista, ma la sera mio padre mi dà una orribile notizia.

TOC-TOC

<< Lena posso entrare? >>

<< Certo, dimmi! >> io sono seduta a gambe incrociate sul letto, ho il portatile acceso, stavo per rileggere le annotazioni che avevamo scritto su Alexander e Harper.

<< Questo pomeriggio un ragazzo, Bryan Anderson, si è suicidato; andava nella tua scuola... >>

<< Credi che c'entri qualcosa con Alexander e Harper? >>

<< Forse; è più che probabile. >>

<< E come fai a saperlo? Sono passati molti mesi ormai >>

<< Me lo sento. E questa è una sensazione sicura, è da molti anni che lho e mi sa che dovremmo darle retta... >>

<< Si Lena, quella sensazione ce l'ha sempre avuta e va ascoltata. >> interviene mia mamma dal ciglio della porta.

<< Va bene allora chiederò in giro e confronterò le tre situazioni; come si chiamava il ragazzo? >> chiedo

<< Bryan Anderson. Ora vado ad aiutare tua madre con la tavola. Tra poco si cena! Dillo anche alle tue sorelle! >> dice mio padre prima di uscire dalla mia stanza chiudendo la porta.

Rileggo tutto quello che Henry ha scritto; Alexander ha un buon rapporto con i genitori, è fidanzato e lavora alla caffetteria, mi ricordo che insieme al caffè, alle ragazze, aggiungeva un biscottino gratis.

Harper aveva i genitori separati, stava per finire lultimo anno con ottimi voti e si era iscritta alluniversità dellOhio. La cosa che li accumuna tutti e due è...

Prendo subito il telefono e chiamo subito Dylan.

- IL CLUB DI SCACCHI! -

- Eh? -

- È questo che li accomuna tutti -

- Stai parlando di Alexander e Harper? -

- Si e mio padre mi ha appena detto che ce ne è stato un altro, Bryan Anderson. -

- Cosa? -

- Si, a proposito devi vedere se Bryan era nel club di scacchi. -

- Si vedo e poi ti dico! -

- Grazie. -

Siamo ancora un po' imbarazzati nel salutarci, non sappiamo ancora come definirci.

È lunedì mattina, mi sveglio particolarmente assonnata; scelgo gli abiti per questo giorno di scuola. Opto per una canotta a spalline strette nera, dei jeans strappati e una camicia bianca e nera con le estremità legate in vita. Dopo essermi preparata per la scuola, scendo per fare colazione e lì trovo mia sorella Claudia intenta a preparare la colazione pe tutta la famiglia. Da quando mamma è al nono mese stiamo cercando un po' tutti di contribuire dandole una mano con le faccende domestiche.

<< Attenta ai toast che esce fumo dal tosta pane! >> dico cercando il succo darancia in frigo.

<< Se cerchi il succo è in tavola. >> dice mia sorella facendo attenzione a non ustionarsi una mano nel tirare fuori i toast dal tosta pane o come la definisce lei l'infernale macchina . Non è proprio capace di fare un del pane caldo.

Poco dopo entra in cucina mio padre

<< Papà, oggi mi accompagneresti tu a scuola? >>

<< Si certo, tanto devo accompagnare anche tua sorella! >>

Arrivata a scuola cammino velocemente verso il mio armadietto. Mentre prendo i libri, Dylan mi si avvicina e bussa sullo sportello del mio armadietto.

<< Ehi! >>

<< Oh! Ehi, ciao! >> Mi stampa un bacio sulle labbra << Dylan! E se ci avesse visto qualcuno? >>

<< Dai, tranquilla! >>

<< Hai notizie di Bryan? >>

<< Si sono venuto a dirti proprio questo... era nel club di scacchi. >>

<< Allora dobbiamo approfondire meglio largomento! >>

Nell'ora di storia non riesco proprio a stare attenta, così decido di mettere giù qualche appunto sull' enigmista e cosa provoca la morte dei ragazzi.

La sera sono in camera mia quando mio padre riceve una telefonata. Cerco di non immischiarmi ma mio papà non sa parlare a bassa voce e quindi sento praticamente tutto senza usare nessun udito da lupo mannaro anche se lui è in cucina.

- Ciao, si si tutto bene! Tu? Ah sì Lydia mi aveva detto, ma io non sono d'accordo, dovrebbero sapere; so che devono riuscirci da soli ma se dovesse succedergli qualcosa io andrei fuori di testa. Eh infatti! dovremmo parlarle, cercare di farla ragionare. Lo so che ha sempre ragione ma loro sono ancora troppo inesperti per combatterlo da soli; una piccola mano dovremmo dargliela. Esatto... Ok ci sentiamo! -

<< Chi era? >> dico mentre scendo lultimo scalino delle scale

<< Il capo, cose di lavoro! >>

<< Ah ok, la prossima volta che il sovraintendente Matthews ti chiama digli pure di salutarmi Dylan McCall sai... >> lo guardo male e me ne torno in camera mia.

Mentre salgo le scale lo sento chiamarmi ma non mi giro dopo la grande cazzata che mi ha appena detto. È sempre stato onesto con me, ma ora qualcosa è cambiato... e la cosa mi fa rattristare. Così mando un messaggio nel gruppo.

Lena

Qualcuno che ha voglia di uscire?

Skylar

Ovviamente!😍

Leonard

Certo👍🏻 per che ora?

Baylee

Ci siamo anche io e mio fratello✌🏻

Dylan

Pure io💗

O mamma... è la prima volta che Dylan mi manda un cuore in un gruppo, spero che nessuno se ne sia accorto o che non ci abbiano dato troppo peso. Non siamo ancora ufficialmente fidanzati ma vorremmo dirglielo di persona, non vorremmo che lo scoprissero così, via messaggio.

Verso le 20:00 inizio a prepararmi, credo che sia la prima uscita in pubblico che faccio con Dylan da quando... si insomma ecco.

The Stilinski FamilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora