CAPITOLO 17

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È martedì mattina, mi alzo alle 6.30 come tutti i giorni. Dopo essermi lavata, torno in camera per scegliere cosa mettermi. Dopo 10 minuti che cerco opto per un maglioncino lilla, una gonnellina nera e come scarpe scelgo le All star bianche. Finito di prepararmi, scendo e bevo il mio solito bicchiere di succo d'arancia e mi dirigo verso casa di Dylan. Una volta in macchina io gli racconto tutto di Leonard, ma a lui sembra non interessare. Arriviamo al semaforo e mentre aspettiamo il verde dico: << E poi mi ha baciata... ma questo lo sai >>

<< uhm uhm! >>

<< Ehi ma mi stai ascoltando? >>

<< Si si! >>

<< Ah sì? Ieri ho mangiato un tricheco! >>

<< Oh bene... >>

<< Ma andiamo; non mi stai nemmeno ascoltando >>

<< Scusami! Oggi ci sono le selezioni per il nuovo capitano della squadra di lacrosse, ancora, e sono molto nervoso! >>

<< Ti capisco oggi io, Skylar pensavamo di partecipare alle selezioni per le cheerleader. Abbiamo chiesto anche a Baylee ma non se la sente! >> dico facendo spallucce

Nel frattempo arriviamo a scuola. Dylan parcheggia e ci dirigiamo verso l'entrata della scuola per incontrare tutti gli altri. Dopo esserci trovati tutti entriamo. In questo momento ci starebbe bene lo slow motion. Stamattina mi sembra di essere una di quelle che sta con il gruppo più famoso della scuola; come ieri sera al Cafè, tutti ci guardano. Dopo che il gruppo si è diretto agli armadietti tutti continuano a prendere i loro libri dagli armadietti e a chiacchierare con gli amici. Pochi minuti prima che la campanella suoni vedo arrivare Jason da lontano, mi sta guardando. Forse è arrabbiato perché stiamo rubando la scena a lui e al suo gruppi di fighetti; ma io non so nemmeno perché ci guardano tutti come se fossimo star. Si appoggia con la schiena allarmadietto accanto al mio.

<< Ehi! >> susurra

<< Ehi. >> rispondo io dopo essermi guardata intorno

<< Ho bisogno di parlare con te; possiamo trovarci in un'aula vuota alla terza ora? >>

<< A quell'ora ho un test importante, non potremmo fare alla seconda? >>

<< Ok; ci troviamo nell'aula delle punizioni >>

<< Ok! >>

Subito dopo suona la campanella dellinizio della prima ora.

Tra la prima e la seconda ora mi dirigo nell'aula delle punizioni per sentire cosa ha da dirmi Jason.

Dopo dieci minuti Jason entra. Mi prende per il braccio e mi porta in un angolo.

<< Senti... in giro si dice che tu e il tuo gruppo... No lascia stare! Mi prenderesti per pazzo. >> dice dirigendosi alla porta

<< No! Ora mi dici tutto! >>

<< Beh ecco... gira voce che non siete umani. >>

Questo spiega perché sia all'entrata a scuola, sia al Cafè tutti ci fissavano.

<< E mi dovevi dire questo? >>

<< No prima dimmi se è così. >>

Mi avvicino alla porta e la chiudo a chiave. << Ok... Si >> dico sussurrando.

<< Allora dovete aiutarmi! >>

<< Che succede? >>

<< Credo di essere come voi... >>

<< Ok ma, prima di arrivare a delle conclusioni, è meglio parlarne con calma. >>

<< TE LO GIURO! >>

<< Si ok, ti credo; ma magari potremmo riparlare un giorno, con calma e con gli altri.. >>

<< MA PERCHÉ NON MI CREDI? >> dice respirando pesantemente

<< No, no, io ti credo. Dobbiamo parlarne anche con gli altri! >> noto che non riesce a controllarsi, così lo faccio sedere e cerco di calmarlo.

<< Ehi! Ehi! Calmo. Ascolta; mio zio dice sempre che il dolore rende umani. Sai controllare gli artigli? >>

<< Si.. è l'unica cosa che riesco a fare! >> fatica a dire queste poche parole.

<< Bene allora fai il pugno e fatti più male che puoi! >>

Vedo Jason stringere il pugno e far scendere molto sangue dalla sua mano. Appena si ritrasforma chiamo Baylee per chiederle di rendermi invisibile per non farmi vedere da nessuno mentre pulisco.

<< Ora tu vai! Ci vediamo questo pomeriggio alle 16 al Cafè. >>

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