"Pronto...?"
"Mamma! Sono io, Greta!" rispose contenta, sentendo la voce elettronica della madre dall'altro capo del telefono.
"Greta tesoro! Cecco, c'è Greta al telefono!" Chiamò anche il padre, che si affrettò ad andare ad ascoltare. "Ciao papà" salutò, con un sorrisone stampato sul viso. "Non indovinerete mai cosa m'è successo!" Disse, e prese a raccontare tutta la storia dall'inizio. "E così adesso sono a Roma" concluse, "Quando posso venire a trovarvi?" "Che ne dici di domani a pranzo? Invita anche quel cantante e la modella che più siamo meglio è!" concluse la madre, Greta stava per protestare quando il tu tu tu del telefono riempì il silenzio della stanza. "Fantastico" mormorò, buttandosi a peso morto sul letto.Tirò fuori il libro de Il buio oltre la siepe ed accese la piccola luce che sovrastava il letto. Non era molto tardi, ma la luce cominciava a mancare già nel primo pomeriggio essendo inverno. Stava al caldo sotto alla coperta, mentre fuori un forte vento invernale spirava fischiante. Non so di preciso quanto tempo passò, ma Greta era all'ultima pagina quando bussarono alla porta. Biascicò un "Avanti", intenta a finire le ultime righe di un libro che aveva letto e riletto un bel po' di volte. Stephanie entrò con dei lunghi pezzi di stoffa appoggiati sull'avambraccio che solo dopo riconobbe come abiti. "Come stai?" le chiese, alludendo all'influenza che si era presa.
"Tutto apposto, il mio sistema immunitario è veloce a reagire" disse sorridendo."Mi serve un consiglio da donna a donna!" Aggiunse poi, mentre cominciava a disporre ordinatamente i vestiti sul letto, ricoprendo le gambe di Greta. "Quale dovrei mettere?"
"Per cosa?" Chiese con una punta di curiosità nello sguardo. "Ma come, Axl non ti ha detto che andiamo fuori a cena?" La donna ci pensò un attimo "Um... no" rispose, "Sicura che non intendesse voi due e basta?" Stephanie scosse la testa "E dovremmo lasciarti da sola? Assolutamente no!""A me piace quello rosso..." disse, indicando un abito a maniche lunghe bordeaux velato e leggermente trasparente. "Bello vero?" disse, prendendolo in mano "Si, penso che metterò questo..." commentò pensierosa, appoggiandolo sulle spalle per vedere come le sarebbe stato. "E tu che ti metti?" Le chiese, e ricevette uno sguardo confuso. "Sai che non lo so? Jeans e maglietta?" disse ironica. "Non penso di avere nulla di elegante, mi spiace Steph!" commentò ripensando a ciò che c'è nella valigia. "Prendi un mio vestito, probabilmente abbiamo la stessa taglia o giù di lì."
Quelli che per Stephanie raggiungevano il ginocchio, arrivavano a metà polpaccio di Greta, così decisero che le sarebbe andato meglio uno degli abiti corti. Ne prese uno bianco con una leggera scollatura a V, spalle e braccia erano comunque coperte da un velo bianco, e le arrivava giusto a metà coscia. "Non hai qualcosa di... meno vistoso?" domandò, guardandosi allo specchio di profilo. "Credimi va benissimo"
Arrivati al ristorante Greta fu contenta di avere addosso il vestito di Stephanie, dato che tutti erano molto eleganti ed il posto pareva particolarmente costoso. Durante tutto il viaggio non mancarono le frecciatine di Axl, lanciate in sussurri, mentre Stephanie parlava. Continuava a piacergli in modo spropositato metterla in imbarazzo.
Tutta la cena fu per lo più silenziosa e quando arrivò il dolce Greta buttò lì la storia del pranzo. "Immagino sarete molto impegnati, ma, ecco, io domani vado a pranzo dai miei e-" "Certo che veniamo" la interruppe Axl, con un sorriso sardonico sul volto. Se già normalmente si divertiva a farla arrossire, non osava immaginare quanto avrebbe riso sussurrandole all'orecchio cose sporche esattamente di fronte ai suoi genitori. "Non siete obbligati anzi, e in più-" Stavolta fu Stephanie ad interromperla "No, credimi, ci fa piacere" Disse sorridendo, poggiando la sua mano su quella di Axl.
"Fatta" sussurrò tra sé e sé, sprofondando sotto il tavolo.
Non riusciva proprio a prendere sonno, era stesa sul letto, le luci spente e le coperte rimboccate, ma aveva gli occhi spalancati ed il cervello in funzione. Non appena tornati in albergo aveva iniziato a pensare a vari scenari in cui sarebbe potuta sfociare la conversazione, ed erano uno peggio dell'altro. Prese un pacchetto di Marlboro rosse e si alzò dal letto. Infilò un paio di jeans ed il cappotto, poi abbassò lentamente la maniglia. Uscì, è camminò silenziosamente lungo il corridoio, quando venne fermata da qualcosa che tirava il lembo della giacca. Si girò per trovarsi difronte Axl "Dove vai?" Le chiese, con un cipiglio alzato. "A fumarmi una sigaretta, vuoi venire?" Lui annuì ed uscirono in silenzio dall'hotel.
L'aria soffiava gelida, insinuandosi nelle fessure delle finestre e delle porte. "Allora, Greta" Esordì Axl, soffiando il fumo fuori dalla bocca. "Sei strana, mi intrighi" commentò, portando nuovamente la sigaretta alle labbra. Lei si voltò a guardarlo, esortandolo a continuare. "Sono sicuro che ci sono un sacco di cose che nessuno sa di te," gettò il mozzicone ed accese un'altra sigaretta, "ma io voglio saperle" finì. Lei continuò ad aspirare il fumo dalla sigaretta. "Non fare finta di nulla, raccontami qualcosa." Continuò, insistendo, la voce si era fatta più bassa e roca, mentre le si avvicinava leggermente.
Aspirò una gran quantità di fumo, riempiendo i polmoni, mentre pensava. Soffiò fuori tutta la nuvolette grigia e si voltò a guardarlo. "Ho un tatuaggio" disse, per la prima volta ad alta voce. Lo disarmò con tre parole. Si aspettava di tutto, ma non un piccolo, permanente, eccitante tatuaggio. "Cosa?!" Chiese stupito, sempre più convinto di aver capito male, "Dove?"
"In un posto che non vedrai mai" commentò con un piccolo ghigno stampato sul volto. Gettò la sigaretta e la spense con la punta della scarpa, poi rientrò, lasciando Axl a metabolizzare ciò che aveva appena sentito.Nessuno sapeva di quel tatuaggio: lo aveva fatto una sera, dopo essere stata in discoteca. Aveva solo sedici anni ed un documento falso. La tatuatrice non aveva indagato sull'età e così si fece tatuare un misterioso simbolo proprio sopra il sedere.
Axl rimase impalato a fantasticare su dove potesse essere, spogliando mentalmente la moretta, mentre Greta si abbandonava all'abbraccio di Morfeo.
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ART-AXL ROSE
FanfictionCorreva l'anno 1993, in seguito alla fama ed all'uscita dei due nuovi album Axl si ritrova ancora una volta con un anello in tasca, diretto alla supermodella Stephanie Seymour, ma qualcosa andrà decisamente storto. Il suo lungo viaggio parte da Fire...